Quando impari a riconoscere almeno una parte delle menzogne che ti propinano ogni giorno diventa tutto più difficile. Vorresti smetterla di leggere i giornali, ascoltare la radio e guardare i TG o i programmi di informazione. Perché ogni volta, ogni maledetta volta ti trovi davanti ad una persona che proferisce parola e mente. Magari in parte, magari solo per una piccola porzione, ma prima o poi mente, e quando la menzogna arriva fa male. A volte sembra che lo facciano senza neanche rendersene conto.

Ieri è accaduto un fatto sul quale potremmo discutere ore ed ore, classificandolo in mille modi, utilizzando centinaia di parole.

Mi ha fatto ricordare il febbraio di quest’anno quando accadde un incidente ferroviario in Olanda e rimasi sorpreso pensando a quel viaggio fatto pochi anni fa, quando cercavo disperatamente un minimo ritardo, un dettaglio fuori posto, qualcosa che mi facesse dire che anche gli olandesi in fondo erano simili a noi italiani. Da pendolare milanese so infatti bene cosa significa festeggiare per una cosa tanto stupida e banale come un treno in orario (e posso solo immaginare la situazione ben peggiore che vivono in altre parti d’Italia). Lì sembrava il Paradiso eppure anche lì, come in tante altre parti del Mondo, anche in Italia gli incidenti accadono.

Poi però arrivano loro, i politici. Hanno l’obbligo (?!) di dire qualcosa anche se farebbero meglio a tacere. Il silenzio è qualcosa di magnifico in certi momenti. La parola rischia invece di essere un coltello che affonda nella carne ancora calda dei morti, dei familiari e anche di tutti quelli che assistono sbigottiti a certi avvenimenti.

Tralascio commenti sulle prime esternazioni del premier per carità di patria.

Oggi ho assistito all’intervento del Ministro Del Rio alla Camera.

Un bel discorso accorato nel quale il Ministro ha avuto modo di mettere qualche puntino sulle “i”. Non l’avesse fatto.

Propongo due estratti.

Il primo in cui Del Rio puntualizza sul fatto che il Governo in carica ha stanziato ben 9 miliardi in più nell’aggiornamento 2015 al “Contratto di programma 2012-2016 Parte investimenti tra Rete Ferroviaria Italiana S.p.a e il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti”. Il tutto per dire che non è vero che sono stati stanziati 4,6 miliardi solo per il Nord e nulla per il Sud come qualcuno sosterrebbe.

Il problema è che se io vado a riprendere il documento del Centro Studi della Camera nel quale c’è proprio quell’aggiornamento, poi votato dal Parlamento, ritrovo proprio quelle cifre, ma occorre chiarire.

Riporto il passaggio completo (Pag. 21 del PDF corrispondente alla n° 16 a piè pagina – http://documenti.camera.it/leg17/dossier/pdf/TR0255.pdf) :

Per quanto riguarda le risorse disponibili nel contratto di programma 2012-2016 per il portafoglio degli investimenti previsto, queste ammontano complessivamente a 98.736 milioni di €, con un aumento complessivo di risorse di +4.659 milioni di euro per la copertura finanziaria integrale delle opere in corso (sezione 1 della Tavola 1), rispetto al precedente contratto, risultanti da maggiori investimenti per +9.994 milioni di € e riduzioni di finanziamenti per 5.335 milioni di €.

Quindi i 9 miliardi (in più) di cui parla il Ministro ci sarebbero, ma ci sono anche più di 5 miliardi (in meno) di tagli ai finanziamenti. Il risultato è proprio quel 4,6 miliardi che sta circolando.

Si spera che non sia tutto destinato al Nord o alle grandi opere, ovvio, ma resta il fatto che IL MINISTRO HA SPUDORATAMENTE MENTITO.

La sconfessione delle sue parole la ritroviamo nei documenti forniti da R.F.I. (http://www.rfi.it/rfi/NOTIZIE-E-DOCUMENTI/Novit%C3%A0-on-line/11-febbraio-2016) in occasione della presentazione, insieme al Ministro, dell’aggiornamento del Contratto di Programmazione (leggere i vari PDF nello zip folder per credere).

L’altro estratto propone un Del Rio che ammonisce con un lapidario “Non è il momento di scaricare le responsabilità”.

Peccato che lo scaricabarile sia già partito perché abbiamo appreso come il raddoppio della linea avrebbe dovuto essere realtà già da Ottobre 2015, data del previsto collaudo poi posticipata, ma ancora oggi tutto fosse fermo per non meglio identificati “problemi burocratici”.

Trattandosi di trasporto pubblico locale entra in gioco la regione, e infatti Del Rio ci tiene a precisare che il Governo non c’entra nulla (“Nonostante non abbiamo la responsabilità diretta su questa rete…”).

La regione che farà?  Si rifà sulle province.

E loro? Hanno già messo nel mirino i comuni.

E questi ultimi? Da buone ultime ruote del carro si prenderanno tutta la m… che pioverà loro addosso.

Anzi, non mi sorprenderei se qualcuno cogliesse l’occasione per dire che sono le comunità locali a bloccare lo sviluppo del Paese. Già sentita, ma sempre verde soprattutto se c’è da spingere ancora con forza su T.A.V. e altri progetti simili.

Peccato anche perché poco dopo il deputato M5S Giuseppe D’Ambrosio gli ha ricordato le sue responsabilità politiche.

Accade infatti che il 12 Giugno 2013 il deputato D’Ambrosio abbia presentato una interrogazione a risposta scritta (si parte dalla scheda di attività del deputato, poi click su “Mozioni, risoluzioni, interpellanze e interrogazioni”, poi “Interrogazione a risposta scritta”, pagina 14 e click sulla numero 4/00836 – se metto il link diretto non si apre) nella quale chiedeva conto del sostanziale blocco della situazione.

Ricordiamo che questi lavori dovevano rientrare nella trance di finanziamenti di ritorno dalla UE per gli anni 2007-2013 e sono poi stati spostati sugli anni 2014-2020.

A onor del vero va detto che allora il Ministro interessato era il signor Maurizio Lupi, ma dal 2 Aprile 2015 Del Rio ha avuto 15 mesi per occuparsi della cosa e fornire quanto meno una risposta, anche a piacere.

Oggi l’interrogazione risulta a sistema come IN CORSO. Dopo soli 3 anni.

Credo che non ci sia altro da aggiungere se non che sarebbe bastato dire :

“Chiedo scusa a nome mio, del Ministero che rappresento e del Governo per avervi dimenticato per 3 anni”.

LE SCUSE MAI

Per la cronaca chi volesse saperne di più dalla società che si occupa direttamente della tratta sulla quale è accaduto l’incidente trova informazioni e documentazione riguardante le gare d’appalto dei lavori qui: http://www.ferrovienordbarese.it/fornitori.

Chiudo con un pensiero rivolto a quel Mondo parallelo che proprio non riusciamo a vedere, ma c’è, ne sono convinto.

Laggiù i lavori sono finiti nel Giugno 2015, il collaudo è stato fatto a Ottobre dello stesso anno e oggi 27 persone stanno vivendo la giornata e magari stanno pensando a cosa faranno domani.

Auguri!

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