Ci si chiederà cosa cavolo significhi l’acronimo scelto per questo articolo.
La domanda è pertinente per cui eccovi la risposta: NFC sta per Nuova Fabbrica Cinese.
A questo punto sorgerà spontanea una seconda domanda: Che vuol dire?
Anche a questo possiamo rispondere dicendo che a breve – inteso anni per inciso anche se di questo passo potrebbe accadere ben più velocemente di quanto noi altri pensiamo – l’Italia e tutta l’Unione Europea capitanata oltre che da noi da francesi e tedeschi diventerà la fabbrica di riserva cinese di auto e altri ammennicoli di vario genere.
Perché si dice questo?
Beh, perché al netto dell’euforia che pervade i media di regime schierati col governicchio destrorso, e il conseguente abbozzare di facciata degli altri presuntamente sinistrorsi, il nostro paese è nella, mi si scusi il francesismo, cacca fino al collo.
Come ben sapete i dati sull’occupazione hanno fatto fare lo hola ai destrorsi e l’incoronamento di Giorgina dalla Garbatella a personaggio più influente europeo dell’anno che sta per venire hanno reso il tutto ancora più grottesco.
Ora, se si vanno ad analizzare, cosa che evidentemente non si vuol più fare poiché fastidiosa e non richiesta, i dati ISTAT sulla produzione industriale (https://www.istat.it/comunicato-stampa/produzione-industriale-ottobre-2024/) si evince come l’Italia stia precipitando nel baratro della totale deindustrializzazione.
Con le rilevazioni siamo a ottobre 2024 (https://www.istat.it/wp-content/uploads/2024/12/Produzione-industriale-ottobre24.pdf) e nell’ultimo mese è iniziato un vero e proprio crollo verticale di settori che un tempo tenevano a galla il paese.
Nel complesso siamo al -3,6% con i beni strumentali, ovvero quelli che permettono la realizzazione delle macchine che si utilizzano per produrre, campo nel quale siamo (eravamo?) ai primi posti al mondo in termini di know-how ed esperienza, che stanno al -4,4%.
Gli altri settori non è che se la passino meglio e la situazione è destinata a peggiorare.
A questo punto ci si interroga, noi altri da mesi, sul rapporto di correlazione tra crollo della produzione – si ricorda che siamo in queste condizioni da 18 mesi – e aumento dell’occupazione.
La risposta dovrebbe conoscerla anche un bambino e sta nel fatto che deindustrializzando i lavori che restano, almeno fino a quando non entreranno in giochi i robottini a toglierci anche queste briciole, sono quelli che potremmo definire lavoretti a bassa paga.
In definitiva si sta avverando il sogno di coloro che vorrebbero un paese di lavoratori a cottimo, lavoratori stagionali e poco altro.
Il tutto condito con una serie impressionante di privatizzazioni che questo governo sta portando avanti a ritmo forsennato. E si noti che sono tutte su estero il che significa che stiamo consegnando il paese, soprattutto settori strategici come telecomunicazioni, energia e trasporti, a potenze straniere che già fanno il bello e il cattivo tempo dalle nostre parti dalla fine della seconda guerra, ma che ora potranno spadroneggiare ancor di più.
In qeuset condizioni potete star certi che, a meno che non nasca una classe dirigente di persone con le palle d’acciaio che si metta contro il resto del mondo, in Italia non vedrete mai più un omicidio Mattei o Moro, o i tanti altri degli anni sessanta e settanta.
Qualcuno dirà che tanto siamo abituati ad avere il tacco di qualche straniero sulla testa per cui non cambia nulla. L’incazzatura però resta.
In conclusione resta da capire perché non ci sia un vero contraltare alla narrazione della Giorgina unta dal signore. Anche questo è di facile lettura.
La nostra eroina nei primi due anni di governicchio ha leccato e adulato chiunque abbia una minima utilità dalle parti di Washington.
Vicino a Biden sembrava la bambinetta che si lasci fare qualsiasi cosa dal vecchio pedofilo o anche la badante che lo segue come un’ombra nelle sue divagazioni alla ricerca del gelataio. E ha già iniziato a lavorarsi Donaldo.
Con il pupazzetto tossico di Kiev ha instaurato una sorta di love story di quart’ordine che è poi la vera causa dei nostri, intesi come Italia ed Europa, mali.
Elon Musk se lo sta lavorando e chissà che non abbia già dato qualcosa in più dei soli sguardi languidi alla cerimonia di premiazione per il miglior lecchino dell’anno dell’Atlantic Council USA di qualche mese fa.
Senza dimenticare però che poi è dovuta andare col cappello in mano dal vero boss di questo secolo, quel tale cinese che guarda tutti dall’alto e lascia fare per poi accoglierli e chiarire chi comanda.
È proprio perché la signora sta facendo di tutto per apparire come la lacchè perfetta che la stanno incensando.
Basti vedere la fine che fanno quei pochi leader europei che provano ad alzare un sopracciglio, tra tentati assassinii e taroccamenti del voto clamorosi.
Capisco i tifosi, ma ricordo a tutti coloro che sostengono questi personaggi di infima levatura che i paraocchi è meglio toglierli. Senza si vede tutto quanto molto meglio.

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