La 77° – Il numero 77 rappresenta: cura, compassione e amore – Assemblea sulla Salute Mondiale organizzata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità si è chiusa con un successo e un fallimento. A seconda dei punti di vista i due risultati sono intercambiabili.
Per noi cattivoni che teniamo d’occhio questi signori e temiamo il loro delirio di potere la buona novella è legata al fallimento, almeno per ora, del Trattato Pandemico, ovvero quel documento che avrebbe dovuto dare pieni poteri a Tedros e ai suoi scagnozzi.
Attenzione però perché lor signori si sono già dati altre date, o il quarter finale del 2024 oppure la prima parte del 2025, per provare di nuovo a mettere nero su bianco il testo e farlo approvare dai paesi aderenti all’OMS.
C’è però la cattiva notizia, ovvero quella delle modifiche al regolamento internazionale che sembrano essere il Piano-B di questi malfattori per far passare comunque una nuova, pesantissima cessione di sovranità da parte degli stati al capo dell’OMS.
Diamo un po’ di collegamenti.

Qui trovate la pagina dedicata al recap di quanto accaduto nei giorni dell’assemblea: https://www.who.int/news/item/01-06-2024-world-health-assembly-agreement-reached-on-wide-ranging–decisive-package-of-amendments-to-improve-the-international-health-regulations–and-sets-date-for-finalizing-negotiations-on-a-proposed-pandemic-agreement.

Qui potete già leggere in sintesi i punti salienti delle modifiche al regolamento che cambiano lo scenario in caso di nuove pandeminchie.
C’è da fare grande attenzione poiché il giochino di cambiare le definizioni lo hanno già fatto in occasione della farsa del 2009 con la fantomatica pandeminchia di suina.
Da lì in avanti è stato un continuo tentativo di forzare la mano, arrivato al parossismo nel 2020 con le menzogne in serie che hanno portato a un delirio difficilmente dimenticabile – ma state tranquilli che se li lasceremo fare alla prossima le cose andranno molto peggio.

Qui trovate i documenti con le varie bozze di riforma e tutto il percorso fatto in questi anni: https://apps.who.int/gb/inb/index.html.

Detto questo leggiamo la traduzione del punto relativo alla nuova definizione di pandemia, pandeminchia per gli amici, che tende a rendere sempre più facile dichiarare una emergenza anche in assenza totale di presupposti:

introdurre una definizione di emergenza pandemica per innescare una più efficace collaborazione internazionale in risposta ad eventi che rischiano di diventare, o sono diventati, una pandemia. La definizione di emergenza pandemica rappresenta un livello di allarme più elevato che si basa sui meccanismi esistenti dell’IHR, inclusa la determinazione dell’emergenza sanitaria pubblica di rilevanza internazionale. Secondo la definizione, un’emergenza pandemica è una malattia trasmissibile che ha, o è ad alto rischio di avere, un’ampia diffusione geografica verso e all’interno di più Stati, supera o è ad alto rischio di superare la capacità di risposta dei sistemi sanitari in tali Stati ; provoca, o corre il rischio elevato di causare, sostanziali perturbazioni sociali e/o economiche, comprese perturbazioni del traffico e del commercio internazionale; e richiede un’azione internazionale coordinata rapida, equa e rafforzata, con approcci che coinvolgano l’intero governo e l’intera società;

Credo sia chiaro il livello a cui siamo arrivati, ma non tutti conoscono il pregresso per cui lo abbiamo ricordato per dare una minima idea di quale sia il percorso fatto.
Occhio anche al richiamo a “solidarietà ed equità” che maschera l’intento di baipassare le nostre cosituzioni e le garanzie in esse contenute. Il calssico lupo travestito da agnello, in questo caso nelle parole che in punta di diritto hanno un peso specifico notevole.

un impegno per la solidarietà e l’equità nel rafforzare l’accesso ai prodotti medici e ai finanziamenti. Ciò include l’istituzione di un meccanismo finanziario di coordinamento per supportare l’identificazione e l’accesso ai finanziamenti necessari per “affrontare equamente le esigenze e le priorità dei paesi in via di sviluppo, compreso lo sviluppo, il rafforzamento e il mantenimento delle capacità fondamentali” e altre attività di prevenzione, preparazione e risposta alle emergenze pandemiche. -capacità correlate;

Mi si dirà che quattro anni fa hanno fatto di tutto anche in presenza delle suddette garanzie. Vero, ma ora si direbbe che abbiamo capito l’antifona e che ci si possa opporre a nuove farse psico-sanitarie, a meno che lor signori non impongano vincoli transazionali ai quali i singoli stati non possano opporsi nemmeno volendo. E noi abbiamo una classe dirigente politica che ama prendere ordini per potersi lavare le mani di fronte a soprusi di ogni genere nei confronti della popolazione (lo chiamano “vincolo esterno”).

Qui trovate il testo del regolamento: https://apps.who.int/gb/ebwha/pdf_files/WHA77/A77_ACONF14-en.pdf. E ovviamente domina la dicitura “including a pandemic emergency” che viene ripetuta ben 27 volte.

Insomma, il core business lo conosciamo.
Apriamo un po’ all’ottimismo dicendo che, come per qualsiasi documento approvato a livello internazionale, anche questo nuovo regolamento dell’OMS dovrà essere ratificato dal nostro parlamento.
Attenzione però perché lor signori parlano di:

istituzione del Comitato degli Stati Parti per facilitare l’effettiva attuazione dei Regolamenti modificati. Il Comitato promuoverà e sosterrà la cooperazione tra gli Stati parti per l’efficace attuazione dell’RSI;

E qui è chiaro come si intenda forzare i tempi di approvazione da parte degli stati facendo pressione ulteriore con questo nuovo organo dedicato.
Senza dimenticare l’ulteriore:

creazione di Autorità nazionali per il RSI per migliorare il coordinamento dell’attuazione dei regolamenti all’interno e tra i paesi.

Loro ci provano e noi restiamo in vigile attesa… senza Tachipirina, ovviamente.

Select a target language

Translator

Select a taget language: