Riporto la traduzione col mio commeno a latere della sintesi del summit dei BRICS pubblicta dalla TASS. Il sito ufficiale del summit lo trovate su https://brics2023.gov.za/. Le dichiarazioni e le conclusioni del summit le trovate tutte scorrendo i menu in alto.
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Dichiarazione dei BRICS sulla voce del Sud del mondo, allontanamento dal dollaro, riforma dell’ONU
I BRICS sostengono l’uso delle valute nazionali nelle transazioni commerciali e finanziarie tra i paesi dell’associazione
JOHANNESBURG, 24 agosto. /TASS/. I leader dei paesi BRICS (Brasile, Russia, India, Cina, Sud Africa) hanno adottato la dichiarazione finale del 15° vertice Johannesburg-2. Il documento in 94 punti è dedicato principalmente alle questioni economiche e alla cooperazione, mentre l’Ucraina viene menzionata solo una volta.
La decisione di ampliare il gruppo è stato il risultato principale del vertice.
La TASS ha riassunto le idee chiave del documento finale del vertice.
Espansione dei BRICS
Argentina, Egitto, Etiopia, Iran, Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti diventeranno membri a pieno titolo dal 1° gennaio 2024.
I ministri degli Esteri dei BRICS sono stati incaricati di stilare un elenco dei probabili paesi partner. Una relazione su questo tema dovrebbe essere presentata al prossimo vertice che si terrà a Kazan nel 2024.
Cooperazione economica
È stato riaffermato l’impegno a rafforzare il coordinamento macroeconomico e ad approfondire la cooperazione economica. I partecipanti all’associazione hanno annunciato l’intenzione di rafforzare la cooperazione nel settore agricolo per garantire la sicurezza alimentare. Va notato che i paesi BRICS rappresentano un terzo della produzione alimentare mondiale.
I BRICS sostengono l’uso delle valute nazionali nelle transazioni commerciali e finanziarie tra i paesi dell’associazione.
L’associazione è contraria alle barriere commerciali, comprese quelle imposte da numerosi paesi sviluppati con il pretesto della lotta al cambiamento climatico.
Appello alle riforme
L’ONU è vista come una pietra angolare del sistema delle relazioni internazionali. I membri BRICS riaffermano il loro impegno a favore del multilateralismo e del diritto internazionale. Allo stesso tempo, i BRICS sostengono l’idea di riformare l’ONU, compreso il Consiglio di Sicurezza, e sostengono una più ampia rappresentanza dei paesi in via di sviluppo nel Consiglio di Sicurezza.
Anche l’Organizzazione Mondiale del Commercio e le istituzioni finanziarie di Bretton Woods, compreso il Fondo Monetario Internazionale, dovrebbero essere riformate.
Impegno al dialogo
I paesi BRICS sono preoccupati per i conflitti nel mondo e sostengono la loro risoluzione pacifica attraverso i colloqui. L’associazione sostiene soluzioni diplomatiche ai conflitti in Niger, Libia e Sudan sulla base dell’ONU e dell’Unione africana. I BRICS accolgono con favore anche tutti gli sforzi volti a promuovere una soluzione politica e negoziata alla crisi siriana.
La soluzione della questione nucleare iraniana dovrebbe essere pacifica e diplomatica.
Conflitto ucraino
I membri del BRICS hanno apprezzato le “proposte di mediazione” volte ad una soluzione pacifica della crisi ucraina, compresa una missione di mantenimento della pace africana.
G20
Il G20 mantiene il suo ruolo guida come forum multilaterale per la cooperazione economica e finanziaria internazionale, riunendo stati industrializzati, economie di mercato emergenti e paesi in via di sviluppo, dove le principali economie cercano congiuntamente soluzioni alle sfide globali.
I paesi BRICS sono impegnati in un approccio equilibrato volto a rafforzare e integrare la voce del Sud del mondo nell’agenda del G20 durante la presidenza indiana nel 2023 e le presidenze brasiliana e sudafricana nel 2024 e 2025.
Affrontare le pandemie
La ripresa economica globale squilibrata dopo la pandemia sta aumentando le disuguaglianze globali.
I paesi BRICS sono impegnati a intensificare gli sforzi nella prevenzione, preparazione e risposta alla pandemia. A questo proposito, i membri BRICS ritengono importante continuare a sostenere il Centro virtuale di ricerca e sviluppo dei vaccini BRICS.
Lotta alla corruzione e al terrorismo
È necessario rafforzare la cooperazione internazionale per combattere i flussi finanziari illeciti e aumentare l’attività congiunta di lotta al terrorismo.
I paesi BRICS hanno chiesto la rapida adozione di una Convenzione globale sul terrorismo internazionale da parte dei membri delle Nazioni Unite, nonché l’avvio dei negoziati su una convenzione internazionale sulla prevenzione degli atti di terrorismo chimico e biologico sulla piattaforma della Conferenza sul disarmo.
(Articolo originale sul sito della TASS: https://tass.com/world/1664911)
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Il primo punto rilevante è quello dell’allargamento ad altri sei paesi, che abbiamo visto nella traduzione, grazie ai quali ora i BRICS rapresentano il 38% dell’economia mondiale e il 46% della popolazione globale. Da notare che questi numeri sono inevitabilmente destinati a crescere a dismisura poiché l’elenco dei paesi che richiedono l’ammissione è piuttosto lungo. E a chi dice sui nostri media di regime che l’aumento dei partecipanti sarebbe un problema francamente non occorre nemmeno dare risposta.
Del secondo punto, ovvero delle questioni economiche, da sottolineare il sostegno all’uso delle monete nazionali, ovvero la dedollarizzazione ormai inevitabile e sotto gli occhi di tutti tranne che dei propagandisti del nostro decadente regime occidentale. E c’è anche una stilettata alla “questione climatica” ritenuta un pretesto per imporre determinati cambiamenti, quelli sì veri, alle popolazioni mondiali. Al momento però solo noi europei siamo gli idioti che stanno seguendo certe deliranti politiche.
Sulla riforma delle istituzioni internazionali la vedo dura. Essendo queste monopolizzate dagli anglosassoni eventuali riforme saranno opossibli solo quando l maggioranza dei paesi che le compongono e vi aderiscono potranno alzare la testa senza timore di subire ritorsioni.
Sostenendo poi la via diplomatica per la risoluzione delle controversie internazionali – un po’ come direbbe la nostra Costituzione, ma sappiamo che non se la fila nessuno per cui… – in merito alla questione ucraina si sostengono le iniziative di pace e si lancia una frecciata rispetto a quella africana che fu trattata in malo modo dal cocainomane di Kiev.
Il G20 è considerato fondamentale, ma si cercherà di aumentare il peso dei paesi emergenti nei prossimi appuntamenti. E questo mi fa venire in mente che noi continuiamo a stare dentro il G7, ovvero il consesso delle sette economie più avanzate (e produttive) del mondo. Ma noi oggi siamo scesi al decimo posto (https://tradingeconomics.com/). Che ci facciamo ancora là dentro?
Sulla questione pandemie vediamo come anche i BRICS continuino a sostenere la narrativa farlocca covidiana. Uno dei tanti punti che ci ricorda che non stiamo vedendo nascere un blocco alternativo, bensì un nuovo soggetto-ombrello a guida cinese che dominerà il monod nel prossimo secolo come da desiderata dei “padroni universali” (cit. Giulietto Chiesa).
Sull’ultimo punto e la lotta a corruzione e terrorismo stendiamo un velo pietoso riguardo l’ipocrisia che non sta mica solo a casa nostra. No perché qualcuno crede che solo noi siamo capaci di ragiungere vette insesplorate di ipocrisia, ma non è così.
In chiusura si sarà capito che io non faccio il tifo per nessuno, cerco solo di leggere la storia che si dipana sotto i nostri occhi a una discreta velocità di curvatura.
Però va detto che siamo fortunati. Siamo in prima fila proprio nel momento in cui il secolo cinese è nato da tempo e ora sta iniziando a prendere forma, che ci piaccia oppure no.