Leggiamo la notizia del colloquio letefonico tra il Presidente cinese Xi Jinping e l’omologo ucraino Volodimir Zelensky.

Xinhua Commentary: le maggiori potenze dovrebbero collaborare con la Cina per la soluzione politica della crisi ucraina
Il presidente cinese Xi Jinping mercoledì ha tenuto colloqui telefonici con il suo omologo ucraino, Volodymyr Zelensky.
Durante la loro conversazione, Xi ha ribadito la posizione centrale della Cina sulla promozione dei colloqui di pace tra Ucraina e Russia e ha annunciato che Pechino invierà un rappresentante speciale per gli affari eurasiatici in visita in Ucraina e in altri paesi per condurre una comunicazione approfondita con tutte le parti sulla soluzione politica della crisi.
La telefonata fornisce un’ulteriore dimostrazione della volontà della Cina di mediare nella prolungata crisi che affligge il mondo da più di un anno, e del ruolo responsabile che la Cina svolge nel promuovere la pace e la stabilità nel mondo.
L’impegno della Cina ad aiutare a raggiungere la soluzione politica della crisi ucraina ricorda il riavvicinamento da prima pagina tra l’Arabia Saudita e l’Iran non molto tempo fa, che è stato anche il risultato dell’altruistico lavoro diplomatico della Cina.
Convincere la Russia e l’Ucraina a sedersi al tavolo dei negoziati è davvero un compito molto più difficile. Fortunatamente, le voci per la pace e la razionalità stanno crescendo. Sempre più persone si stanno rendendo conto che una crisi prolungata in una certa misura è dannosa per tutti nel mondo e il dialogo è l’unica via d’uscita praticabile.
Coloro che si rifiutano di sostenere la pace e gettano benzina sul fuoco sono posseduti dalla loro mentalità di confronto di blocco o si preoccupano solo dei guadagni egoistici della tragedia.
In qualità di membro responsabile della comunità internazionale, la Cina ha compiuto sforzi per allentare le tensioni e promuovere colloqui di pace dall’inizio della crisi.
Nel febbraio 2023, il ministero degli Esteri cinese ha pubblicato un documento che afferma la posizione di Pechino sulla crisi ucraina, avanzando una proposta in 12 punti per porre fine al conflitto affrontando sia i sintomi che le cause profonde della crisi e ribadendo la necessità di porre fine al conflitto attraverso il dialogo e i negoziati.
Durante una visita di stato in Russia un mese dopo, Xi ha avuto un approfondito scambio di opinioni sulla questione ucraina con il presidente russo Vladimir Putin, promettendo che la Cina avrebbe continuato a svolgere un ruolo costruttivo nel promuovere la soluzione politica della crisi.
Contrariamente ad alcuni paesi che trattano la crisi in modo prevenuto e parziale, la Cina ha spinto le due parti verso il ripristino della pace mantenendo una posizione equilibrata e imparziale.
Da parte ucraina, pur impegnandosi a inviare un inviato speciale durante i colloqui telefonici tra Xi e Zelensky, la Cina ha anche promesso di continuare a fornire aiuto al Paese.
In risposta, il presidente ucraino ha ringraziato la Cina per aver fornito assistenza umanitaria e ha accolto con favore l’importante ruolo della Cina nel ripristinare la pace e cercare una soluzione diplomatica alla crisi.
Cina e Russia hanno tracciato un percorso di relazioni tra i principali paesi caratterizzate da fiducia strategica e buon vicinato. Nel frattempo, le relazioni Cina-Ucraina hanno attraversato 31 anni di sviluppo e hanno raggiunto il livello di partenariato strategico.
Inoltre, la Cina non è l’artefice della crisi, né una parte direttamente interessata. Ciò offre a Pechino lo spazio diplomatico e le qualifiche per prestare pieno ascolto alle richieste e alle preoccupazioni sia della Russia che dell’Ucraina e svolgere un ruolo responsabile nella risoluzione della crisi.
Per quanto riguarda tutte le altre parti che si aspettano davvero una fine anticipata della crisi e il ripristino della pace, dovrebbero unirsi agli sforzi della Cina e costruire condizioni favorevoli per la soluzione politica della crisi.

(News originale sul sito dell’agenzia di stampa cinese Xinhua: https://english.news.cn/20230427/fc2db69be7294b21851612e7147bdb93/c.html)

Considerazioni.
In primo luogo vediamo ancora una volta come la Cina sia il vero centro di gravità permanente globale del ventunesimo secolo. A far da contraltare c’è il defunto Occidente a giuda anglosassone che non cerca neanche lontanamente, almeno per quanto è dato di vedere sperando che qualcosa si muova nel sottosuolo, il dialogo. D’altro canto è l’ex Cancelliere tedesco Angela Merkel ad aver confessato che gli accordi di Minsk II furono portati avanbti solo per consentire all’Ucraina di prepararsi alla guerra aperta contro la Russia.
C’è poi da vedere se la Cina, che sottolinea la buona riuscita della sua mediazione tra Arabia Saudita e Iran, ma anche la maggiore difficoltà di questa situazione, riuscirà a mettere attorno a un tavolo i russi e soprattutto il cocainomane di Kiev che ha perfino fatto una legge per obbligarsi a non trattare con Putin.
Tornando a chi vuole la guerra e chi cerca di fermarla ricordiamo anche la tenaglia che sembra stringersi attorno a Taiwan e che potrebbe far deflagrare lo scontro tra gli USA e quello che loro considerano il vero avversario, ovvero la Cina. Chissà che non si possa congelare il conflitto in Ucraina per aprire il vero fronte dello scontro definitivo.
In questo senso c’è anche chi suppone che il licenziamento del gionalista della Fox Tucker Carlson possa essere inquadrato nel clima di escalation continua di questi ultimi mesi. Attendiamo di vedere dove andrà e come si evolverà la situazione negli States perché purtroppo noi dipendiamo dalle loro paturnie e loro sembrano avere prurito alle mani.
La Cina in ogni caso ha già fatto la sua mossa diplomatica proponendo un piano di pace in 12 punti che però la cosiddetta “Comunità Internazionale”, ovvero noi del “miliardo d’oro” abbiamo sostanzialmente snobbato, quantomeno in apparenza.
Dopo di che abbiamo anche visto le numerose visite dei leader occidentali a Pechino, spesso, se non sempre col cappello in mano. Ed lì che forse (spero) Xi avrà chiarito a loro signori chi comanda davvero in questo momento dal punto di vista geopolitico. Sottolineo “geopolitico” perché questo è a mio avviso un livello più basso rispetto a quello delle cosiddette élite di potere, quelle che credo abbiano già da tempo abbracciato il vero Nuovo Ordine Mondiale, finto multipolare e a guida cinese.
Evitiamo però di dilungarci oltre e chiudiamo con l’augurio che la Cina metta a segno un altro colpo diplomatico ponendo fine alle ostilità.

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