Leggiamo un articolo dal Tehran Times nel quale si riferisce della decisione della Corte Internazionale di Giustizia che ha detto che gli USA hanno violato le leggi internazionali a seguito del congelamento di beni di cittadini pari a circa 2 miliardi di dollari.
La vicenda è vecchia di 40 anni. Il 23 ottobre del 1983 due kamiikaze si fecero saltare in aria a Beirut uccidendo tra gli altri 241 soldati statunitensi – di questa mattanza l’Iran ha sempre negato ogni responsabilità. Gli USA intesero congelare quei beni e poi utilizzarli per risarcire i familiari delle vittime. La Corte ha deciso che il blocco dei beni ha violato un trattato di amicizia firmato nel 1955, ma anche detto che comunque gli iraniani non potranno utlizzare quei beni che quindi restano fermi in un limbo.
Dopo la traduzione qualche considerazione e la sottolineatura del silenzio dei media di reggme occidentali a parte Euronews.

Corte Internazionale di Giustizia. Gli USA hanno violato le leggi internazionali congelando i beni iraniani
La Corte Internazionale di Giustizia ha ordinato a Washington di pagare un risarcimento, annunciando che il suo importo sarà determinato in seguito.
Il congelamento da parte di Washington di fondi appartenenti a diverse persone e società iraniane, tra cui 1,75 miliardi di dollari della Banca Centrale dell’Iran (CBI), è stato “manifestamente irragionevole”, ha affermato l’ICJ.
Il ministero degli Esteri iraniano ha rilasciato una dichiarazione in cui afferma che il verdetto dimostra la legittimità delle posizioni dell’Iran e il comportamento illegale degli Stati Uniti.
“In base a questa importante sentenza, la corte ha giustamente respinto le difese infondate degli Stati Uniti e ha riconosciuto l’Iran come la parte che ha ragione sottolineando la violazione dei suoi impegni da parte dei primi. L’obbligo degli Stati Uniti di risarcire le perdite sarà la ragione più convincente per la legittimità della richiesta della Repubblica islamica dell’Iran”, ha affermato il ministero nella dichiarazione, secondo Press TV.
Ha aggiunto che la Repubblica islamica “considera uno dei suoi doveri intrinseci fare pressione per i diritti della nazione iraniana e utilizzerà tutti i mezzi e canali diplomatici, legali e giudiziari per rivendicare i diritti dell’onorevole popolo iraniano e gli interessi nazionali di iraniani”.
Il caso dinanzi alla Corte è stato inizialmente avviato da Teheran contro Washington nel 2016 per aver violato un trattato di amicizia del 1955, firmato prima della Rivoluzione islamica del 1979, consentendo ai tribunali americani di congelare i beni delle società iraniane.
La Corte Suprema degli Stati Uniti ha stabilito nel 2016 che circa 2 miliardi di dollari di beni iraniani congelati devono essere consegnati alle famiglie degli americani uccisi nell’attentato del 1983 di una caserma del Corpo dei Marines degli Stati Uniti a Beirut e altri attacchi attribuiti all’Iran. Teheran ha da tempo respinto le accuse di coinvolgimento nell’attentato di Beirut del 1983.
Gli Stati Uniti si sono formalmente ritirati dal trattato del 1955 nel 2018 dopo che l’Iran ha presentato due reclami basati sull’accordo.
I rappresentanti degli Stati Uniti sono pronti a rispondere mercoledì alla Corte. Washington aveva precedentemente cercato senza successo di far respingere la causa.
La Corte Internazionale di Giustizia è il tribunale supremo delle Nazioni Unite che si occupa delle controversie tra paesi. Sebbene le sentenze dell’ICJ siano vincolanti, non ha il potere di farle rispettare.

(L’articolo originale: https://www.tehrantimes.com/news/483224/ICJ-rules-US-violated-intl-law-by-freezing-Iran-s-assets)

Condivido questo articolo per porre l’attenzione sulla questione del diritto internazionale e delle violazioni che, se fatte dalla parte occidentale e dagli USA in particolare, di fatto non esistono.
Come si dice al termine dell’articolo la Corte emana sentenze vincolanti, ma non è in grado di obbligare chi viene condannato a rispettare tali sentenze. Per la serie “Vorrei ma non posso”. Perfettamente inutile se non quando punisce gli altri. Allora vale.
L’altra questione è legata alla copertura mediatica della vicenda che è pari quasi aa zero dalle nostre parti. Basta fare una semplice ricerra e troverete solo un link in italiano al sito di Euronews che se ne occupa (https://it.euronews.com/2023/03/31/usa-sbagliarono-a-congelare-i-beni-iraniani-ma-teheran-non-puo-usarli), usando però il verbo “sbagliarono” che al posto di “violarono” fa una certa differenza, l’errore è quasi fanciullesco mentre la violazine restituisce li senso penale del misfatto. E poi si sottolinea come l’Iran non possa comunque utlizzare quei beni tra i quali ci sono 1,75 miliardi della Banca Cantrale Iraniana, non proprio un soggetto privato. Nell’articolo del Teran Times non si menziona nemmeno questa circostanza mentre si ricorda che gli USA potrebbero essere, perché ora si inventeranno qualche altra rimostranza nei confronti della Corte anche se il giudizio sarebbe inappellabile, costretti a risarcire gli iraniani. Come vedete la propaganda da una parte e dall’altra è uguale e contraria e a noi non resta altro da fare che ascoltare entrambe le campane per cercare di capire cosa è accaduto. Per la cronaca va un po’ meglio con la copertura mediatica internazionale, ma noi sappiamo di vivere in un mondo a parte.

Dimenticavo il link più importante, quello alla sentenza.
Qui la pagina dedicata alla lunga qerelle: https://www.icj-cij.org/case/164.
Qui il documento: https://www.icj-cij.org/sites/default/files/case-related/164/164-20230330-PRE-01-00-EN.pdf.

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