No! Non sto parlando del voto di domenica in Italia. Quello non cambierà nulla poiché si andrà a formare l’ennesimo Parlamento privo di alcun potere che farà da galoppino ratificatore di decisioni prese fuori dai nostri confini. Ma ormai ci siamo abituati e non abbiamo altra via se non quella della resistenza e della disobbedienza.

Detto questo passiamo al voto che potrebbe cambiare, o con buona probabilità cambierà la storia mondiale.

Il referendum che si terrà tra il 23 e il 27 settembre in terra, per ora, Ucraina, ovvero nelle repubbliche separatiste di Lugansk e Donetsk e negli oblast di Kherson e Zaporozhye per dire sì o no alla annessione alla Federazione Russa.

Se diamo ascolto ai nostri valenti leader occidentali, riunitisi nel consesso screditato da loro stessi dell’ONU – ve lo ricordate che gli USA, fondatori delll’organizzazione, hanno più volte ignorato le risoluzioni ONU facendo ciò che pareva e piaceva a loro, così come Israele se ne frega bellamente degli innumerevoli ammonimenti sulla questione palestinese e continua a comportarsi da paese nazista? – il risultato non sarà riconosciuto poiché questo referendum non sarebbe conforme agli standard internazionalmente riconosciuti.

La Russia ovviamente riconoscerà il risultato e sappiamo per certo che la vittoria del sì si aggirerà attorno al 90%, forse qualcosa meno in un paio di casi, conteggio semplice vedendo quale sia la percentuale di russofoni presenti in quei territori.

Come già detto più volte io non parteggio per nessuno ma cerco di comprendere, se possibile, cosa diavolo stia accadendo là fuori. E in tutto ciò odio l’ipocrisia e il doppiopesismo, oltre a una cospicua dose di menzogne, del nostro sistema (dis)informativo.

Intanto, se volete informazioni sul referendum vi consiglio di leggere la TASS: https://tass.com/politics/1511793.

Gli abitanti di quelle regioni hanno tutto il diritto di autodeterminare il proprio destino, soprattutto pensando agli otto anni di bomardamenti subiti ad opera dei dolci nazisti di Kiev e degli ultimi due mesi nei quali città come Donetsk sono state, e lo sono ancora mentre scrivo, sottoposte a un fuoco incessante che ha colpito solo e unicamente la popolazione civile.

Di questo Mamma RAI e le consorelle della (dis)informazione di regime italiota non parlano.

Diventa sempre più difficile sorbirsi le corrispondenze degli inviati (per caso) in Ucraina che mandano a memoria le veline del regime di Kiev senza mai dire nulla su quel che accade ai civili del Donbass.

Ci affidiamo a giornalisti come Vittorio Rangeloni e altri, anche stranieri, che ho già citato in passato i quali per fortuna stanno documentando le stragi ucraine e presto o tardi i loro reportage potranno essere esibiti nelle opportune sedi come prove dei crimini di guerra commessi dall’attore e dai suoi soci della NATO.

Con ciò non dimentico che la Russia ha, per fare un esempio, preferito gestire al sua “operazione militare speciale” sacrificando alcuni paesini “riconquistati” dalle truppe ucraine lasciando così in mano dei nazisti quelle persone che avevano collaborato con le truppe russe.

Costoro sono già finiti su siti dedicati e sui social con foto segnaletiche e indicazioni su dove trovarli. E quando li trovano i nazisti ucraini fanno quel che hanno fatto a Bucha, ovvero torturano e uccidono senza pietà, salvo poi cercare di far ricadere la colpa sui russi (che però da Bucha se ne erano andati tre giorni prima, 31 marzo, di quel 2 aprile nel quale magicamente comparvero i corpi sulle strade – Tony Capuozzo fu tra coloro che fecero notare immediatemente la truffa e i conseguenti crimini di guerra ucraini furono facilmente deducibili).

Resta però il fatto che la Russia ha abbandonato quelle persone e ciò è imperdonabile. A me non frega nulla delle strategie millitari e loro signori sono esattamenne sullo stesso piano di noi ipocriti che a dispetto dell’Art.11 della Costituzione inviamo armi a un branco di pazzoidi nazisti insieme con gli altri servi della NATO.

Quindi, tornando al nostro referendum, il risultato comporterà l’entrata di quei territori nella Federazione Russa e di conseguenza chiunque osi lanciare anche solo un altro missile sulle popolazioni lo avrà fatto in violazione di territorio russo, con tutte le conseguenze del caso.

Spero ancora che Putin e soci stiano lanciando un ultimo avvertimento alla NATO e al suo fantoccio, ma questo volta ho più dubbi del solito a riguardo.

Intanto noi abbiamo festeggiato, si fa per dire, il premio come “Statista dell’anno” (meglio dire “Servo dell’anno“) conferito da una congrega di ricconi (più Kissinger) a tal Mario Draghi.

Faccio notare che in quella occasione al signor Draghi è stato detto che quel consesso, di suoi padroni, auspica che lui stia al suo posto a garantire (l’osservanza pedissequa degli ordini) per l’Italia.

Lui ha sorriso, ma quello era il sorriso nervoso di chi ha fatto di tutto, e ci è riuscito, per far cadere il suo Governo prima che arrivasse la bufera autunnale.

Mario vuole scappare, avendo fallito l’assalto al Quirinale sta cercando un incarico il più lontano possibile dall’Italia, e ora i suoi padroni gli stanno intimando di restare al suo posto.

Ci sono delle profezie che parlano di personaggi assimilabili al banchiere privatizzatore che saranno trascinati privi di vita per le vie di Roma proprio in questo periodo di grandi turbolenze. Vedremo, anche se prima qualcuno lo dovrebbe eliminare perché gli italiani di solito si accaniscono sui corpi esanimi non avendo il coraggio di fare il lavoro sporco (cosa che io non farei mai non contemplando la violenza come mezzo per risolvre le controversie, ma ci siamo capiti), ma spettando che altri, come gli inglesi, lo facciano per loro.

Credo però che ci divertiremo dopo il 26 settembre… Sempre che qualcuno non decida di copiare il finale del “Dottor Stranamore”. Allora ci saranno i botti, ma ne godremo solo per qualche secondo.

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