Delle volte la sfiga, come si dice, ci vede proprio bene.
Nel giorno in cui la signora Gabanelli pubblica sulla sua Dataroom un tecnicamente ottimo, ma chiaramente propagandistico, articolo che intenderebbe spiegare perché i vaccini stanno funzionando alla grande (https://www.corriere.it/dataroom-milena-gabanelli/covid-vaccinati-ma-ricoverati-chi-sono-perche/4de5a610-2f49-11ec-bd6a-15e70609c741-va.shtml) ecco che nella prima pagina online campeggia la notizia che riportiamo qui sotto.
Quello che manca è il dettaglio. Colin Powell era regolarmente vaccinato con doppia dose. Ma a quanto pare non è bastato.
Ora, tornando all’articolo della Gabanelli diciamo che è stato scritto bene come sempre, ma la questione non è tecnica. Il problema sta nella furberia di chi sa scrivere e devia l’attenzione dalle questioni vere.
Leggetelo e noterete che ci si concentra, tanto per cominciare, sul confronto tra vaccinati e non vaccinati ospedalizzati e in terapia intensiva.
I numeri sono quelli e va tutto bene.
Ma dei morti si parla solo nel brevissimo paragrafo finale e per sottolineare che questi erano over 86 e con pluripatologie pregresse.
Non vi ricorda il quadro clinico dei morti Covid? Quelli che però non lo potevi dire è perché mica erano morti per le patologie pregresse, ma era stata la terribile malattia (non so se rendo l’idea).
E poi occhio alla frase messa comicamente in grassetto, come a dare maggior risalto alla presa per il c…
Allo stesso tempo sappiamo che quando la stragrande maggioranza sarà vaccinata, in ospedale ci andranno perlopiù i vaccinati, lo stiamo già vedendo a livello nazionale per gli ultraottantenni.
Vi spieghiamo che va tutto bene e vi prepariamo al fatto che a breve in ospedale ci saranno solo vaccinati. E ve lo faremo passare per normale.
Geniale Gabanelli!
Al di là del fatto che ritento truccati i numeri perché i dati che leggiamo da altri paesi (Israele, UK, USA, etc.) dicono esattamente l’opposto.
Al di là del fatto che gli eventi avversi sono in numero (ufficiale) enorme rispetto a quel che vogliono farvi credere, e sono solo (studi alla mano) al massimo un 10% del totale.
Quello che fa specie è vedere come si continui a non comprendere che sarebbe meglio parlare apertamente dei pro e dei contro della cosiddetta vaccinazione per manifestare vero spirito scientifico e dare quanto meno l’impressione di voler davvero salvare più vite umane possibili.
Chiudo tornando al buon, si fa per dire, Colin Powell.
Definito “Grand servitore dello Stato“, si ricorda poi che “fu decisivo per l’entrata in guerra contro l’Iraq” e si affianca la foto simbolo della truffa sulle armi di distruzione di massa.
Ve lo ricordate che quella fialetta conteneva, ad andar bene, gesso – altrimenti sarebbe bastato uno starnuto per salutare il buon Colin e tutti gli altri signori e signore presenti in quella pagliacciata altrimenti detta conferenza stampa – e non c’era nessuna arma di distruzione di massa in Iraq?
Ma la domanda finale è:
Cara Gabanelli, come lo spieghi che il “vaccino” non ha impedito a più di 500 italiani (solo nell’ultimo mese di rilevazione ISS) e al buon Colin di morire?