Sapevamo che presto o tardi sarebbe iniziata la rumba sulla questione dell’obbligo della cosiddetta vaccinazione.
Nelle scorse settimane l’Italia è rimasta unica al mondo ad aver obbligato gli operatori sanitari con una legge che peraltro è risultata scritta coi piedi – hanno infatti scritto che il cosiddetto vaccino impedisce il contagio quando è scritto nei documenti delle aziende e delle agenzie del farmaco che al massimo permeterebbe di sviluppare una malattia con meno complicazioni – e facilmente impugnabile da chi non vuole fare la cavia, al punto che i ricorsi sono partiti e hanno tutte le carte in regola per andare a buon fine.
Poi è arrivato il Tagikistan con l’obbligo per i maggiorenni e ieri abbiamo appreso che Malta vorrebbe negare l’ingresso nel suo territorio ai non vaccinati.
Domanda, ma le regole europee non erano mica superiori a quelle nazionali? E valgono solo quando fa comodo?
Questo regolamento è in vigore dal 1° luglio https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/PDF/?uri=OJ:L:2021:211:FULL e dice che non si può discriminare chi non vuole fare il cosiddetto vaccino.
Ne ho già parlato ma giova ripetere. Al punto 36 dei considerato che si dice: “Inoltre, il presente regolamento non può essere interpretato nel senso che istituisce un diritto o un obbligo a essere vaccinati“.
In queste ore si è aggiunto il discorso eversivo del Presidente francese Macron, che per le parole dette sarebbe passibile di arresto da parte di una gendarmerie ancora degna di questo nome.
In sintesi si paventa l‘obbligo per il personale sanitario e, qualora il popolo non capisse l’antifona, poi anche per tutti gli altri, oltre alla imposizione del Green Pass per accedere a determinati luoghi pubblici (vedi regolamento europeo per capire che non lo possono fare).
Pare che nell’immediato più di un milione di cittadini si siano prenotati per la punturina. Il che vuol dire che di acefali ne abbiamo molti anche tra coloro che fino ad oggi si sono nascisti aspettando tempi migliori nella speranza di evitare non solo la punturina, ma anche eventuali sanzioni e/o restrizioni.
Ci sono però anche altre notizie che fanno ben sperare perché sono già state indette manifestazioni contro la linea dell’Eliseo in stile Gilet Jaune.
Spero che si ripetano le scene delle manifestazioni oceaniche viste a suo tempo in Germania e Inghilterra. Solo così sarà possibile mettere sull’attenti il dittatorello transalpino.
Da notare la chicca. Si parla di obbligo per tutti ad esclusione di chi? Ma delle forze armate e delle forze dell’ordine.
Se non si è capito lor signori cercano di tenere buona quella parte di esseri inferiori che reputano servi sciocchi utili per tenere sotto il tacco la popolazione.
Non so se funzionerà perché credo che a questo giro donne e uomini in divisa saranno costretti a decidere se sparare addosso alla gente.
Lo hanno già fatto mostrando tutta la brutalità (democratica s’intende) di cui sono capaci durante i mesi di proteste dei Gilet Jaune. Ma per fortuna i danni, seppur importanti, sono stati limitati.
Questa volta sarebbe diverso perché qui si va verso la sommossa popolare e basta la classica miccia per scatenare il finimondo.
Ricordo che ad oggi parliamo di una malattia influenzale che si cura facilmente a casa in 3/7 giorni con farmaci a basso costo che purtroppo vengono boicottati da diciassette mesi.
I cosiddetti vaccini – in realtà terapie geniche come dovrebbe ormai essere noto a tutti, anche ai più duri di comprendonio – sono in fase 3 di sperimentazione il che significa che da dicembre 2020 a dicembre 2023 saremo in regime di sperimentazione di massa con dosi, dosaggi e gruppi di controllo a discrezione delle case farmaceutiche. Il che vuol dire che almeno il 30% se non più dei cosiddetti vaccinati ha assunto un placebo e ad altri hanno somministrato dosaggi differenti per testarli, oltre ad avere pronta in rampa di lancio la terza dose che è previsto di testare a sua volta entro la data di scadenza della sperimentazione.
Questi documenti li ho già condivisi qui e nei miei video, e come me lo hanno fatto molti altri, ma li trovate sui siti delle agenzie del farmaco come AIFA e in quelli delle stesse case farmaceutiche.
Qui però vi rimetto il link al trial clinico registrato da BioNTech e Pfizer: https://clinicaltrials.gov/ct2/show/NCT04368728.
Tornando a Macron stenderei un velo pietoso sui ducetti di casa nostra e i lacchè dei media di regime che si sono subito allineati.
Quando il castello di carte crollerà – perché noi ve lo garantiamo che crollerà, fosse l’ultima cosa che facciamo troveremo il modo di portarvi davanti a un giudice presto o tardi – credo che non si dovrà agire come gli italiani che appesero il duce per vendicarsi simbolicamente del suo operato.
Sarà invece necessario garantire l’accesso alle patrie galere a tutti i collaborazionisti della politica, del giornalismo, dello spettacolo e dello sport.
Non anni ma i mesi di galera equivalenti al periodo rubato agli italiani basteranno. Ma una volta usciti non potranno più esercitare la professione di riferimento e si dovranno guadagnare da vivere in altro modo, se ne saranno capaci.
Questo però è un salto nel futuro, non posso dire quanto prossimo, l’attualità per noi altri è fatta di resistenza e preparazione all’autunno caldo che ci vedrà attaccati ovunque e additati come untori.
Non basterà dire che siamo sani perché Big Pharma ha vinto sulle menti deboli trasformando i sani in malati incosapevoli e potenziali untori del nulla.
La promessa che faccio, e che so essere condivisa da molti, è che noi resisteremo – lo abbiamo fatto per diciassette mesi, vuoi che non lo possiamo fare ancora? – e attenderemo il momento in cui potremo gustare il sapore della rivincita. Ma soprattutto attendiamo il giorno in cui la verità già venuta a galla e compresa da coloro che hanno avuto voglia di cercare, leggere, ascoltare e studiare sarà messa sotto il naso delle masse e aprirà loro gli occhi.
Macron, preparati, il popolo sta arrivando.
Draghi e soci, arriveremo anche noi.