Una news covidiana dall’Inghilterra e poi vediamo di parlare di altro, che è meglio.

Via il dente via il dolore, vediamo cosa arriva dagli amici inglesi.

Documento pubblicato dal governo inglese racconta degli esperimenti fatti coi concerti e le disco nella terra della regina: https://www.gov.uk/government/publications/events-research-programme-phase-i-findings/events-research-programme-phase-i-findings.

Risultato?

Su dieci eventi da migliaia di partecipanti, per un totale di 51.319 persone presenti si sono riscontrati 28 casi di “contagio”(*) di cui 11 diretti e 17 cosiddetti da contatto.

La percentuale di “positivi” è quindi dello 0,054%. Mica male!

Ci sono ovvie limitazioni riportate nel documento, ma direi che i test sono stati superati discretamente bene. Aggiungerei le manifestazioni oceaniche, come quella del fine settimana appena passato a Londra, che non pare abbiano portato ad una moria delle vacche, a parte l’aumento dei casi della “terribile” variante Delta (ex indiana inesistente) che sfociano in sintomi da raffreddore, ma che preoccupano non si sa bene per quale motivo. Ormai siamo andati alle cozze.

*Ricordo che metto tra virgolette la parola “contagio” perché avendo contezza della totale inattendibilità dei test PCR non posso fare altrimenti. Staimo parlando di fuffa ed è giusto sottolinearlo.

Ora passiamo ad altro.

Condivido il sito della Future Meat (https://future-meat.com/) che è già in grado di produrre l’equivalente di 3.000 hamburger – siccome pensano che noi si mangi solo quelle schifezze… – fatti con carne artificiale.

Vantano anche una serie di record di minimo spreco e impatto ambientale (-80% di emissioni, -99% di uso di terreno, -96% di acqua consumata) con un 100% di valori nutrizionali rispetto alla carne allevata, cosa che parrebbe normale dal momento che parti sempre da quella naturale, anche se vorrei delle analisi da laboratori indipendenti per conferma.

Che piaccia o no è il futuro per le masse, non per i ricchi, per cui ci dobbiamo fare i conti.

ENI, non un sito di complottisti, ci informa del fatto che – ma noi lo sapevamo da qualche annetto – l’ingegneria climatica si può fare e loro la fanno: https://www.eni.com/it-IT/low-carbon/geoingegneria-climatica.html.

Ormai stanno cadendo tutte le foglie di fico celate dietro gli attacchi a coloro che mostravano questa e altre situazioni. Poi fate voi.

Un salto nel magico mondo del Debito Pubblico per vedere come siamo messi: https://www.wallstreetitalia.com/debito-pubblico-la-classifica-dei-dieci-paesi-piu-indebitati-al-mondo/ con un articolo che mette inevidenza quanto sia pericoloso per gli stati avere questo fardello addosso.

Solo per ricordarvi che quando si parla di Debito ci si dimentica sistematicamente di sottolineare che quello riportato è il 27% del totale planetario. Il restante 73%, almeno stando agli ultimi dati di cui dispongo, è Debito Privato. Inutile dire che per lor signori il Debito Privato non pare rappresentare un problema, o meglio il problema.

Do you understand?

Da Repubblica apprendiamo che la fotosintesi artificiale non è più una utopia: https://www.repubblica.it/green-and-blue/2021/06/21/news/la_fotosintesi_artificiale_non_e_piu_un_utopia-306591058/amp/.

Potrebbe essere la good news con cui chiudere per oggi. Vedremo.

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