So che farò incazzare molti di coloro che la pensano come me sulla questione vaccinale, ma ho il brutto vizio di voler vedere per credere, però non fino ai limiti estremi.
Sia presto detto quindi che non ho alcuna intenzione di sottopormi a vaccinazione, o come la si voglia chiamare viste natura e funzionamento degli intrugli che ci propongono, ma conosco molte persone che si sono vaccinate o lo faranno nei prossimi giorni e voglio sincerarmi di una cosa di persona.
Dalla parte di coloro che sostengono la pericolosità di questi prodotti, nessuno escluso, si alzano voci allarmate e allarmanti sul rischio che correrebbero coloro che entrano in contatto con i vaccinati. E infatti si parla di possibilità alte di contagio e di conseguente sviluppo della malattia cosiddetta Covid-19 in forma anche più virulenta di quella “normale”.
Al momento sono entrato in contatto con una persona che viaggia poco oltre i trenta e un’altra che invece ha da poco passato gli ottanta – non è che ci siamo abbracciati e baciati, però siamo stati per ore nello stesso ambiente al chiuso senza badare al cosiddetto distanziamento sociale. Entrambi sono stati vaccinati (due dosi) con il prodotto Pfizer-BioNTech. Entrambi hanno registrato nei giorni successivi sia alla prima che alla seconda dose al massimo febbre, ma non eccessivamente alta e un po’ di spossatezza.
Ho contezza di altre persone over settenta alle quali invece è stato somministrato Astra Zeneca che hanno avuto qualche problema – mi sovviene una signora che ha parlato di Herpes e dato che ho sentito parlare di Herpes Zoster ho subito collegato – e però, va detto, affermano di averlo superato senza particolari problemi.
Io, se così possiamo dire, faccio da cavia nel senso che voglio capire se sia vero che un soggetto come me, non vaccinato e mai ammalatosi in questi quattordici mesi, possa avere problemi frequentando soggetti vaccinati.
Per ora è ovvio che manchino termini di paragone. Come minimo dovrei frequentare vaccinati con ogni singolo prodotto e di differenti età. Credo però che a qualcosa valga, almeno per me.
Chi mi legge sa bene che ho particolare attenzione sulla questione e leggo periodicamente i report post vaccinazione con attenzione consapevole del fatto che è in atto un programma di vaccinazione che deve portare la popolazione ad accettare la punturina annuale, se non semestrale, con annesso certificato utile per mettere in piedi un sistema di sorveglianza di chiaro stampo orwelliano.
Elementi come il boicottaggio delle cure che funzionano, le autorizzazioni d’emergenza vincolate al fatto che non vi siano cure approvate, i programmi come quello dell’Unione Europea per approdare a un pass vaccinale entro il 2022 e altri sembrano i classici pezzi di un puzzle che si incastrano alla perfezione.
Detto questo provo a testare di persona la questione di cui sopra e tra qualche settimana (se mi ricorderò darò aggiornamenti) vedremo se e cosa sarà successo. Spero nulla perché significherebbe perdere amici e parenti che conosco da lungo tempo perché sarei costretto ad allontanarli onde evitare ulteriori problemi. Per la malattia in sè non mi preoccupo più di tanto dal momento che le cure ci sono e so chi contattare in caso di bisogno.