Torno sull’argomento dell’influenza che quest’anno in tutto il mondo pare essere svanita.
Stavo verificando i dati forniti dal sito della Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali (https://www.agenas.gov.it/) e la lettura dei documenti della sorveglianza epidemiologica e virologica lascia stupefatti.
Innanzi tutto il percorso.
Partiamo dal “Sistema di sorveglianza epidemiologica delle sindromi influenzali” (https://www.agenas.gov.it/comunicazione/primo-piano/1790-sistema-di-sorveglianza-epidemiologica-delle-sindromi-influenzali).
Qui troviamo il collegamento alla pagina del portale Influnet (https://w3.iss.it/site/RMI/influnet/pagine/rapportoInflunet.aspx) dove sono disponibili i report.
I file si possono scaricare e dato che parliamo coi dati della settimana numero 3/2021 li metto a disposizione qui sotto*.
Già leggendo il riassunto della situazione nella pagina iniziale si deduce che i numeri dell’influenza sono crollati ai minimi termini.
Apriamo il primo file (Rapporto Influnet Epidemiologico 2021-03-1.pdf*) dove troviamo le stime sul numero di casi di influenza.
Colpisce la frase:
“In Italia, nella 3° settimana del 2021, l’incidenza delle sindromi simil-influenzali continua ad essere stabilmente sotto la soglia basale con un valore pari a 1,5 casi per mille assistiti.
Nella scorsa stagione in questa stessa settimana il livello di incidenza era pari a 10,7 casi per mille assistiti.“
Un vero e proprio crollo, ma ricordiamo che stiamo parlando di stime come quelle che si fanno ogni anno per quanto riguarda l’influenza.
Il grafico permette di avere contezza a colpo d’occhio di quanto possa essere anomala questa stagione influenzale.
Ancora più netto il grafico successivo, quello che mette a confronto le stagioni influenzali dal 2004/05 a oggi, dove si evidenzia come sia questo il periodo che classicamente fa riportare l’impennata.
Quell’impennata che oggi non si sta verificando.
Il secondo report (Rapporto Influnet Virologico 2021-03.pdf*) che fornisce i dati della sorveglianza virologica.
Dati inequivocabili perché qui si tratta di analizzare campioni clinici forniti dagli ospedali di tutto il territorio nazionale – eccezion fatta per tre regioni (Sardegna, Campania e Calabria) che hanno sospeso la sorveglianza causa Covid – che fanno emergere una realtà ancora più incredibile.
Il grafico qui sotto parla meglio di mille parole.
In sostanza dalla settimana 46/2020 alla 3/2021 sono stati analizzati 1.982 campioni e ne sono risltati positivi ai virus (ricordo che sono 4 differenti tipi quelli individuati) 0.
Si conferma poi la situazione internazionale, che trovate anche sul sito dell’OMS, che vede l’influenza svanire del tutto dalla settimana numero 15/2020 (siamo alla terza di aprile 2020).
Vengono forniti anche ulteriori dati a chiudere. E anche io non mi dilungo oltre lasciando a voi la lettura.
Sottolineo che, per quanto ne so, al momento le spiegazioni date da parte della comunità scientifica per questa sparizione fanno leva su due fattori.
Il primo sarebbe la forza di Covid-19. E qui non dico nulla perché mi devo fidare degli esperti, anche se dubito che possa accadere che un virus “uccida” gli altri (ricordo che anche il morbillo è svanito).
Il secondo è rappresentato dalla efficacia di quelle che chiamano misure di prevenzione, ovvero confinamento, disinfestazione, mascheramento, distanziamento.
Quelle stesse misure che però stanno facendo cilecca contro Covid-19.
Contenti voi se ci credete.
In ogni caso la sparizione delle malattie infettive classiche mi lascia sempre più perplesso.
Una risposta più plausibile ci sarebbe se si desse ascolto al professor Scoglio che afferma che il virus tecnicamente non è stato isolato (andatelo ad ascoltare prima di insultare) e che quindi la costruzione successiva non porta ad altro che alla “pandemia mediatica”.
In pratica oggi per me la sensazione è che qualcuno abbia avuto la brillante idea di trasformare l’influenza e le altre malattie infettive in Covid.
Complimenti!
E a voi che leggete ribadisco… SVEGLIA!
* File da scaricare.