Science ha pubblicato un articolo di presentazione di uno studio atto a creare un vaccino basato su nanoparticelle a mosaico che potrebbe permettere di prevenire future epidemie/pandemie da virus zoonotici che potrebbero fare il salto di specie.

Mi è venuto in mente quel problemino, sempre citato in un articolo su Science, delle nanoparticelle pericolose e possibili causa di reazioni allergiche post vaccinazione Pfizer-BioNTech.

Ora, per chiarire, dato che sono un ignorante in materia che cerca di capire ma non sono pirla, non sto dicendo che le due cose siano correlate. Staremmo parlando di un qualcosa che potrebbe in futuro generare una classica correlazione spuria (https://sciencecue.it/correlazione-spuria-eventi-sconnessi-stesso-trend/18667/).

Un po’ come tutti gli “studi” citati a favore dell’uso delle mascherine che, a parte quello comico sui criceti, hanno provato a prendere meri dati statistici scollegati tra loro per dimostrare ciò che invece è dimostrato in studi seri esattamente al contrario.

Ad ogni modo mi incuriosisce l’abbinamento tra nanoparticelle che farebbero ben sperare e altre che invece mettono i brividi.

In ordine di apparizione il 21 dicembre 2020 la pubblicazione di questo articolo (https://www.sciencemag.org/news/2020/12/suspicions-grow-nanoparticles-pfizer-s-covid-19-vaccine-trigger-rare-allergic-reactions) mise l’accento su quello che in molti temevamo, almeno dopo aver letto quali elementi componessero il vaccino a mRNA, sia quello di Pfizer-BioNTech che quello di ModeRNA, ovvero che vi fossero enormi possibilità di scatenare una serie di reazioni avverse, anche gravi e anche letali, come sta puntualmente accadendo nonostante i media di regime ve ne diano conto in un caso su cento e ovviamente a modo loro.

Quello più recente (https://science.sciencemag.org/content/early/2021/01/11/science.abf6840.full) sembrerebbe aprire alla speranza di ottenere un vaccino che copra la più ampia gamma di coronavirus attualmente presenti in natura tra gli animali. Anche se ricordo che si parlava di migliaia di differenti tipologie e quindi non mi tornano i conti rispetto quanto proposto dallo studio.

Ho anche un dubbio sulla reazione che l’organismo umano possa avere, dopo aver visto quel che sta accadendo con un singolo virus, alla somministrazione di un “mosaico” che dovrebbe far partire un processo cellulare ben più complesso. Ma posso solo fare domande e attendere risposte.

Infine continuo a pensare che prevenzione non sia solo vaccinazione.

Abbiamo un problema con pipistrelli e pangolini?

Ci hanno detto (anche se è falso) che il virus è saltato fuori da un mercatino dove si comprano animali vivi da mangiare?

Beh! Allora, visti tutti gli obblighi demenziali che ci stanno imponendo da mesi, perché non imporre una moratoria internazionale al consumo di quegli animali? E in caso di violazione della stessa che si prevedano sanzioni pesanti sia per il Paese che per i singoli?

Vogoliamo salvare vite umane o vogliamo “curare i sani”, e magari fare in modo che si ammalino di altro dop qalche tempo, come voleva il buon Gadsen di Merk?

Senza dimenticare che i coronavirus sono virus influenzali e le influenze si prevengono con un equilibrio che garantisca di avere un sistema immunitario funzionante (stile di vita-vitamine), oppure si curano con medicine a bassissimo costo che però, se le boicotti non funzionano.

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