Premetto che sarà uno di quei dubbi che fanno incazzare gli omologati, ma come si fa a non avere il dubbio?

Ormai siamo prigionieri della narrativa covidiana 24 ore su 24, 7 giorni su 7. Quando le pecorelle pensavano di aver intravisto un raggio di luce nel salvifico vaccino in avvio di somministrazione ecco piombare sulle loro povere testoline la nuova variante britannica accompagnata dall’ennesima (e non ultima) tornata di serrate dei sani nelle partie galere domiciliari.

Giova ricordare alcuni dettagli.

Se si legge l’articolo di oggi su The Guardian (https://www.theguardian.com/world/2020/dec/20/fast-spreading-covid-variant-in-england-uk) si piomba nell’incubo di questa mutazione particolarmente aggressiva sia per il numero di contagi (?!) che per quello dei danni provocati.

Non dimentichiamo che la paura fa novanta, come si suol dire, un po’ ovunque e perciò anche noi ci stiamo premunendo (https://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/2020/12/20/oms-la-nuova-variante-di-coronavirus-anche-in-danimarca-australia-e-olanda-_22a5bd78-a280-4c0e-a68c-30283341f013.html) nonostante sia già stato rilevato un caso “nuovo” anche qui.

Ma bando alle ciance e andiamo col dubbio che immagino alberghi nelle menti di un discreto numero di persone non ancora cloroformizzate dal martellamento mediatico. Ciò non significa che io intenda di essere nel giusto, ma li dubbio c’è.

La campagna vaccinale britannica è partita l’8 Dicembre (https://edition.cnn.com/2020/12/08/europe/uk-pfizer-biontech-covid-vaccination-intl/index.html).

L’individuazione della variante “cattiva” al momento è datata 13 Dicembre (https://www.bmj.com/content/371/bmj.m4857), ma potrebbe essere antecedente, e credo che a qualcuno converrà trovare un’altra data altrimenti saranno dolori.

Le rilevazioni fatte fino ad ora dall’ente preposto (Covid-19 Genomics UK Consortium – https://www.cogconsortium.uk/data/) evidenziano un discreto numero di mutazioni (vedi tabelle – https://www.cogconsortium.uk/wp-content/uploads/2020/12/Report-1_COG-UK_20-December-2020_SARS-CoV-2-Mutations_final.pdf).

Ora, l’8 inizia la vaccinazione e il 13 spunta la variante “cattiva”. A pensar male…

Sarà il colmo della sfiga che spunti fuori questo tipo di variante proprio pochi giorni dopo l’inizio della vaccinazione, ma come è noto se la fortuna è cieca…

Nel frattempo il CDC degli Stati Uniti sta pubblicando un documento da tenere d’occhio.

Si tratta della sorveglianza sui vaccini Covid-19 (https://www.cdc.gov/vaccines/acip/meetings/downloads/slides-2020-12/slides-12-19/05-COVID-CLARK.pdf – ripresa dal sempre attento Marcello Pamio).

Al 18 Dicembre su 112.807 somministrazioni fate si sono registrati 3.150 (“solo” il 2,79%) “Health Impact Events” che, leggiamo nella didascalia sottostante, sarebbero eventi avversi che portano il soggetto a non poter eseguire le attività quotidiane, a non poter lavorare e soprattutto a richiedere cure mediche.

Chiudiamo con il buon (si fa per dire) Speranza.

I vaccini funzionano anche con la variante (https://www.dire.it/20-12-2020/589773-covid-speranza-vaccini-sembrano-funzionare-anche-sulla-variante-inglese/).

Grande notizia!

A questo punto però dobbiamo capire se intende dire se hanno effetto nel prevenire anche la variante oppure se lo hanno nel causare la variante e gli eventi avversi di cui sopra.

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