Hanno messo in mezzo anche il sovrano del Paese “diverso” per fare pressione sul Governo svedese. Carlo XVI ha infatti attaccato, fatto più unico che raro, l’esecutivo per la conduzione della pandemia mediatica.
Va detto che il suo è un ruolo politicamente ininfluente (ed è più che probabile che quelle parole non siano arina del suo sacco), ma resta una voce che epuò in qualche modo far muovere qualcosa. E qualcosa si è mosso.
Il Presidente Löfven ha infatti annunciato nuove misure da qui al 7 Gennaio.
Attenzione però, non stiamo parlando di misure draconiane come le nostre, ma di una sorta di contentino dato in pasto ai cani che continuano a latrare contro la Svezia e la sua strategia differente non gradita a coloro che stanno gestendo dall’alto la “risposta” globale.
Invito a leggere l’articolo su The Local (https://www.thelocal.se/20201218/swedish-prime-minister-stefan-lofven-press-conference-coronavirus) dove si evince che, titolo fuorviante a parte, le misure servono più a far dire ad altri “Ecco! Anche loro finalmente si sono allineati.” senza però per fortuna degli svedesi, andare a privare della vita sociale la popolaziooe.
Prendiamo ad esempio le mascherine che campeggiano nel titolo Il tutto si riduce a raccomandarne l’uso (dal 7 gennaio) sui mezzi pubblici affollati. Tutto qui!
Chiudono piscine, centri sportivi e musei statali, ma non quelli privati.
Le scuole – spiace dirlo per i talebani della distruzione della vita dei nostri bimbi e ragazzi – restano aperte e in presenza, e se andate a vedere come fanno lezione… Altro che distanza, mascherine e disinfettanti!
Insomma, la politica della raccomandazione prosegue con qualche concessione ai cani latranti, ma per il momento la Svezia regge sotto la pressione che, questo va detto, diventerrà sempe più forte, perché in questo gioco al massacro nessuno si può salvare secondo lor signori.
P.S.: Vedrete domani quante minchiate vi raconteranno i nostri media di regime.