Capita ogni tanto di ritrovarsi a dialogare con persone che non la pensano come me e, nei limiti – è inutile dire il contrario, tutti, io per primo, volenti o nolenti, abbiamo la smania di imporre la nostra idea sulle altre – del possibile.
I social d’altro canto sono lì per quello ed è anche per questo che a breve intendo mollare la triade Youtube-Twitter-Facebook ed emigrare verso altri lidi al momento (ma chissà se durerà?) apparentemente più liberi.
Non è un mistero che negli ultimi mesi la triade abbia intensificato la censura nei confronti di chi non si uniforma al pensiero unico.
Se aggiungiamo che il solo utilizzo da parte nostra genera profitti astronomici sulla base di una malcelata gratuità – che poi parlo io che nel settore ho lavorato, sapevo bene come funzionasse il meccanismo, ma sono ancora dentro tutti questi social, forse per pigrizia – è chiaro come salvare il principio imponga il trasloco.
Chiudo il discorso, poi lo riprenderò a cose fatte, per andare sul vero obiettivo dell’articolo. Un confronto di fatto tra Italia e Svezia.
Ancora?
Già! Lo so che alla fine rompo le balle, ma vedo che si continua a sostenere di tutto pur di attaccare gli svedesi e resto allibito dal fatto che anche quando metti in evidenza i fatti la massa finge di non avere occhi.
Ad ogni modo non ripeterò quanto già scritto nel corso di questi mesi, aggiungerò altresì materiale fresco di giornata.
Nello specifico vorrei far notare come oggi l’Italia sia arrivata alla ragguardevole cifra di 446 atti (https://www.openpolis.it/coronavirus-lelenco-completo-degli-atti/) istituzionali, quindi escludendo quelli degli enti locali. 128 li ha emanati il solo Ministero dell’Insanità Mentale.
Una massa enorme di documenti che potete trovare sul sito del Senato (http://www.senato.it/20101?categoria=1301) dove hanno avuto la pazienza di mettere in fila tutto l’armamentario governativo. D’altro canto quando parlavano di “potenza di fuoco” il riferimento, spero si fosse capito, non era certo ai soldi.
Non so voi, ma per me è chiaro che in condizioni simili non si possa che generare caos. Che poi lo si faccia apposta e non per dabbenaggine è una illazione che io chiaramente non (?!) avanzo.
Dall’altra parte la Svezia. Cosa fanno questi pazzerelloni che sono di nuovo sotto attacco della stampa del loro Paese, e a ruota di tutti gli altri, perché starebbero vedendo crollare il sistema sanitario sotto il peso dei casi Covid (meno di quelli della primavera – https://www.thelocal.se/20201209/stockholms-icu-units-reach-99-percent-capacity)?
Se andate sul sito del Governo scandinavo (https://www.government.se/) e su quello del Ministero della Sanità (https://www.government.se/legal-documents/2020/12/summary-of-sou-202080-elderly-care-during-the-pandemic/) lo potete leggere da voi.
Il Governo dopo giorni di silenzio – a piè pagina trovate le news – prosegue con le raccomandazioni alla popolazione – da loro la Costituzione si rispetta – e il Ministero pubblica proprio oggi un resoconto sulle case di cura per gli anziani (https://www.government.se/4af26a/contentassets/2b394e1186714875bf29991b4552b374/summary-of-sou-2020_80-elderly-care-during-the-pandemic.pdf).
Fatto molto interessante che feci già notare nei mesi scorsi perché mentre dalle nostre parti ci si autoincensa (per cosa? Il recordo di morti?) loro fin da principio non hanno mai fatto i fenomeni – andate ad ascoltare Tegnell e Gieseke se non ci credete – e, anzi, hanno sempre precisato che il grande problema, peraltro comune a tutti i Paesi, è stato quello dei morti nelle case di cura. Un problema che loro stanno affrontando seriamente anche grazie alla creazione di una apposita commissione che valuta in itinere, non a posteriori, la risposta alla emergenza sanitaria.
Dalle nostre parti, come al solito, si provvederà a creare apposita (inutile) commissione solo a bocce ferme. Giusto?
Ribadisco che nessuno in Svezia si sogna, tra le istituzioni, di gonfiare il petto per vantare presunti successi, cosa che a casa nostra si fa da mesi, mentre c’è la serietà di chi vuole comprendere cosa ha funzionato e cosa è andato storto.
In tutto questo che gli svedesi possano uscire di casa, andare a lavorare, per negozi, nei parchi, a scuola, ovunque, senza avere dietro il cane da guardia a me pare solo una ottima notizia… per loro.
Come me la pensano in pochi e va bene così.
Agli altri dico che hanno ragione loro.
Gli svedesi sono matti e noi siamo intelligenti.
Arriverà la terza ondata (vaccinale?!) e poi la quarta e la quinta, e ogni volta rimetteranno i sani agli arresti domiciliari.
Perché è giusto così!