Il Consiglio di Stato ha riabilitato l’idrossiclorochina mantenendo la non rimorsabilità del farmaco.
Sulla non rimborsabilità ricordiamo che il costo della cura con idrossiclorochina è irrisorio e decisamente ne vale la pena per poter curare i pazienti Covid nella prima fase della malattia, quindi evitando che la stessa peggiori e garantendo ai pazienti di potersi curare a casa.
Leggiamo dal si to del Consiglio di Stato:
“Ha chiarito l’ordinanza che la perdurante incertezza circa l’efficacia terapeutica dell’ idrossiclorochina, ammessa dalla stessa AIFA a giustificazione dell’ulteriore valutazione in studi clinici randomizzati, non è ragione sufficiente sul piano giuridico a giustificare l’irragionevole sospensione del suo utilizzo sul territorio nazionale da parte dei medici curanti.
La scelta se utilizzare o meno il farmaco, in una situazione di dubbio e di contrasto nella comunità scientifica, sulla base di dati clinici non univoci, circa la sua efficacia nel solo stadio iniziale della malattia, deve essere dunque rimessa all’autonomia decisionale e alla responsabilità del singolo medico” “in scienza e coscienza” e con l’ovvio consenso informato del singolo paziente. Fermo il monitoraggio costante e attento del medico che lo ha prescritto.
L’ordinanza precisa che non è invece oggetto di sospensione (né a monte di contenzioso) la decisione di AIFA di escludere la prescrizione off label dell’idrossiclorochina dal regime di rimborsabilità.“
Detto dell’ottima notizia per tutti quei medici che hanno avuto le mani legate dal diktat di AIFA datato 22 Luglio (ultimo aggiornamento di Novembre: https://www.aifa.gov.it/documents/20142/1123276/idrossiclorochina+update04_25.11.2020.pdf/f6789159-c43a-62b9-e231-f5e844d62393) restano le domande.
Quante persone avremmo potuto salvare dal 22 Luglio a oggi se non ci fosse stata questa folle sospensione?
Questa come altre cure sono fortemente osteggiate da AIFA e dal Governo italiano. Quando saranno chiamati a render conto dei morti causati dal loro sciagurato operare questi signori?
Per le successive domande apriamo una finestra sulla questione vaccino.
In questi giorni sono stati pubblicati alcuni documenti che permettono di capire come si stia procedendo – la Grann Bretagna è stata la prima a dare l’ok e ora la FDA degli Stati Uniti si è unita col suo via libera – con la vaccinazione di massa nei Paesi occidentali senza avere alcuna idea di cosa possa accadere somministrando i vaccini di nuova generazione come quello di Pfizer.
Il primo documento l’ho già condiviso e lo riporto anche qui. Si tratta delle dieci pagine inviate ai medici britannici che dovranno vaccinare i loro connazionali (https://healthimpactnews.com/wp-content/uploads/sites/2/2020/12/Information_for_healthcare_professionals.pdf).
C’è da stare poco allegri.
Aggiungiamo il documento della FDA (Food & Drugs Administration – https://www.fda.gov/media/144245/download) nel quale leggiamo delle reazioni avverse e delle persone decedute tra i volontari.
Anche qui i dubbi si moltiplicano.
Aggiungiamo che Astra Zeneca ha pubblicato i suoi risultati (https://theconversation.com/amp/the-oxford-astrazeneca-vaccine-is-the-first-to-publish-peer-reviewed-efficacy-results-heres-what-they-tell-us-and-what-they-dont-151755) e questi lasciano spazio a ulteriori dubbi, e questa volta pariamo di un vaccino di vecchia generazione.
Chiudo con la notizia di una nuova, possibile cura (https://medicalxpress.com/news/2020-12-oral-drug-blocks-sars-cov-transmission.html).
Stando sempre attenti al sensazionalismo e alla corsa a chi arriva primo a troare al cura defintiva qui abbiamo il Molnupiravir che pare possa eliminare il virus in 24 ore.
Ora le domande.
Abbiamo farmaci che funzionano a detta dei medici che li utilizzano sul campo fin da principio. Perché si continua a osteggiarli?
Siamo di fronte a un virus e una malattia che paiono fin troppo simili ad altre per le quali non si sono trovati vaccini, ma le cure sì.
Perché ostinarsi a voler realizzare vaccini per giunta, soprattuto nel caso di quelli di nuova generazione, senza sapere – o forse lo sanno bene, ma questo è un retropensiero – cosa possano causare?
Infine la domandona per le pecorelle smarrite che credono a tutto quello che i media di regime rifilano loro ogni sacrosanto giorno.
Secondo voi dopo aver fatto circolare un farmaco (Remdesivir) inutile ma costoso (2.100 euro la cura) e aver boicottato l’idrossiclorochina (80 euro la cura) e il plasma iperimmune – e non dimenticate la prevenzione mai citata dal mainstream con vitamina C e D – Big Pharma darà ordine di concentrarsi sulle cure dicendo addio al business della vaccinazione di massa nonostante gli evidenti rischi che questa comporta per la popolazione, in particolare le categorie più a rischio?
Qui come al solito si fanno domande.
Si gradirebbe ricevere risposte… credibili.