Pacchetto di news di vario genere che credo meritino attenzione.

Partiamo con alcune notizie dal mondo Covid, ma abbiamo anche dell’altro.

I dubbi sull’idrossiclorochina.

The Lancet lancia un nuovo articolo (https://www.thelancet.com/journals/lanrhe/article/PIIS2665-9913(20)30378-7/fulltext) che propone i risultati di una analisi dati fatta in Gran Bretagna.

Sono stati presi in analisi 194.637 pazienti con patologie pregresse (artrite reumatoide o lupus eritematoso sistemico). Di queste 30.569 sono quelle alle quali è stato somministrato il farmaco oggetto di analisi. I morti attribuiti a Covid-19 sono stati 547 (su tutto il database). Si è calcolata quindi la percentuale di morti dei due cluster e si è visto che i valori sono quasi pari. Da qui si è evinto che la somministrazione di idrossiclorochina pregressa, quindi non post diagnosi Covid, non ha influito in alcun modo sulla mortalità.

Studio interessante anche se ricco di possibili fallacie a partire dal fatto che la somministrazione pregressa diverge da quella post diagnosi, ma anche da altre di carattere strettamente numerico. Resta però interessante e, come dicono gli stessi autori, meriterebbe un ulteriore approfondimento.

Io al momento resto convinto, sulla base delle precedenti evidenze e delle testimonianze dei medici sul campo, della fondamentale utilità del farmaco.

The Lancet, che ricordo ha pubblicato uno studio poi risultato falso e altri palesemente mal condotti contro questo farmaco, sembra esser convinta del contrario. Si vedrà, ma nel frattempo molte persone se ne sono già andate e altre potrebbero seguirle nei prossimi mesi.

Da leggere anche l’analisi della risposta estone in tema di scuola a distanza: https://www.theguardian.com/world/2020/oct/30/lessons-from-estonia-why-excels-digital-learning-during-covid. Pare che siano decisamente più avanti come del resto su molte altre questioni digitali. Sarà per questo che a Tallin e dintorni la vita pare scorrere decisamente più normalmente che dalle nostre parti.

Visto che è ripreso il martellamento sulla Svezia da parte dei nostri media di regime vi propongo la lettura di un articolo di “The Local“: https://www.thelocal.se/20201106/is-sweden-heading-for-a-national-lockdown.

Si ipotizza il lockdown (e forse i nostri hanno fatto copia-incolla di questo senza ragionare), ma nell’articolo si chiarisce come al momento il governo (https://www.government.se/) stia ancora optando per raccomandazioni e non imposizioni – e date sempre un occhio ai dati svedesi (https://www.worldometers.info/coronavirus/country/sweden/) per avere un’idea della loro presunta difficoltà. Non è detto che non possa cambiare idea, ma basta andare sul sito del governo per vedere che mentre il nostro continua a sfornare DPCM come se non ci fosse un domani dalle loro parti in nove mesi avranno sì e no prodotto una decina di documenti. Pochi, chiari, semplici. Ma noi siamo quelli più furbi.

Ultima notizia dal “fronte” covidiano. Il dottor Pascal Sacré sui tamponi: https://www.globalresearch.ca/covid-19-rt-pcr-how-to-mislead-all-humanity-using-a-test-to-lock-down-society/5728483.

Anche dalla Francia confermano che quella dei tamponi è una truffa bella e buona. Voi però mi raccomando, continuate a fare la fila ai drive-in.

Altre notizie.

Paul Joseph Watson riporta le dichiarazioni del ministro israeliano Tzachi Hanegbi: https://summit.news/2020/11/06/israeli-minister-warns-of-war-in-middle-east-if-biden-wins/.

Una possibile vittoria di Biden potrebbe portare a una (nuova) guerra in Medio Oriente. Staremo a vedere.

Per la nuova, vera frontiera dell’innovazione tecnologica, ovvero il quantum computing, abbiamo due articoli.

Il primo mi inquieta un po’ perché si parla di possibile utilizzo del computer quantistico per “caricare” le AI: https://www.nextgov.com/ideas/2020/11/will-quantum-computing-supercharge-artificial-intelligence/169757/.

Si intende che grazie ai computer quantistici si potrebbe caricare nelle AI appena nate una quantità di informazioni milioni (o miliardi?) di volte superiore a quello che si potrebbe fare attualmente. Ripeto, a me pare un tantino inquietante.

Abbiamo poi contezza del fatto che sarebbe stato inventato il modem per l’internet quantistico: https://phys.org/news/2020-11-physicists-efficient-modem-future-quantum.amp.

Si tratta di un prototipo di ricerca, ma intanto è stato fatto, e le potenzialità di questa invenzioni sono evidenti se pensiamo a precedenti articoli dei quali si è parlato da queste parti, ovvero dell’idea di creare un nuovo internet dedicato ai computer quantistici.

Come sempre lo scopriremo solo vivendo… se ce lo lasciano fare.

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