Rassegna stampa del giorno sulla prime pagine dei media di regime italiani.
Nella seconda parte leggiamo il Decreto Legge del 7 ottobre 2020 sulla proroga dello stato di emergenza fino al 31 gennaio 2021 e l’uso di dispositivi di protezione delle vie respiratorie.
Per le prime pagine si ringrazia il giornalone.it (http://www.giornalone.it/).
Qui il Decreto Legge n.125/2020 (https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2020/10/07/20G00144/sg).
Il testo del DL nella parte che più interessa il pubblico:
b) al comma 2, dopo la lettera hh) è aggiunta la seguente:
«hh-bis) obbligo di avere sempre con sè dispositivi di protezione delle vie respiratorie, con possibilità di prevederne l’obbligatorietà dell’utilizzo nei luoghi al chiuso diversi dalle abitazioni private e in tutti i luoghi all’aperto a eccezione dei casi in cui, per le caratteristiche dei luoghi o per le circostanze di fatto, sia garantita in modo continuativo la condizione di isolamento rispetto a persone non conviventi, e comunque con salvezza dei protocolli e delle linee guida anti-contagio previsti per le attività economiche, produttive, amministrative e sociali, nonché delle linee guida per il consumo di cibi e bevande, restando esclusi da detti obblighi:
- i soggetti che stanno svolgendo attività sportiva;
- i bambini di età inferiore ai sei anni;
- i soggetti con patologie o disabilità incompatibili con l’uso della mascherina, nonché coloro che per interagire con i predetti versino nella stessa incompatibilità.».
Non dimentichiamo però che c’è anche la proroga (sul nulla) dello stato di emergenza.
Allora ricordiamo sempre e comunque il perché di queste insulse decisioni.
Lo stato di emergenza si proroga fino al 31 gennaio 2021 – e arriveremo fino a fine 2021 come minimo – perché così facendo si possono gestire a mano libera i miliardi che stanno fluendo dalle tasche dello Stato (vedi italiani) a quelle dei pochi che beneficiano degli affari garantiti dai contratti ad hoc di questi mesi. Contratti che al momento il signor Arcuri non ha alcuna intenzione di far vedere agli italiani.
La (finta) obbligatorietà della mascherina all’aperto, unita alla (vera) obbligatorietà nei luoghi chiusi aperti al pubblico e a quella (vera) per la scuola, serve a chiudere il cerchio FCA.
FCA produce 27 milioni di mascherine al giorno. Le scuole assorbono 11 milioni di mascherine al giorno. E gli altri milioni 16? Poi, se volete edulcorare la pillola, state dando lavoro a qualche disgraziato – pare siano 600 – messo alle nuove linee di produzione. Se invece vi volete fare del male i soldi li state regalando agli Agnelli-Elkan e in più state accettando di indossare il simbolo della sottomissione.