People gather on the Marienplatz to demonstrate against infection protection regulations and coronavirus social distancing rules, in Munich, Germany, Saturday, May 9, 2020. (Felix H'rhager/dpa via AP)

Parto dalla notizia che sembra aver destato dal torpore anche i nostri media di regime, che però ne parlano sottolineando la violenza di alcuni manifestanti come se questi definissero la natura delle proteste.

In tutta Europa la gente sembra essersi stufata un pochino delle restrizioni delle libertà imposte dall’emergenza sanitaria (https://it.euronews.com/2020/05/10/coronavirus-proteste-in-tutta-europa-contro-il-lockdown-covid19-germania-svizzera-polonia).

Ora, se ci soffermiamo sulla Germania ci sono alcune cose da dire.

Intanto i tedeschi stanno protestando da settimane e lo potete constatare su Youtube sia dai canali dei loro media di regime che da quelli di privati cittadini che hanno documentato gran parte delle proteste. In linea temporale arriviamo ben oltre il mese.

Due questioni di fondo ci dicono di come noi stiamo vivendo in una sorta di bolla mediatica che grazie al martellamento costante ha instillato in più della metà degli italiani il terrore puro per una malattia che – i numeri e gli studi stanno uscendo man mano e alla fine ci sarà da fare i conti con chi ha costruito questo pandemonio – ha un tasso di mortalità inferiore alla influenza stagionale (e sì! avevano ragione a dire che non era paragonabile, ma al contrario).

La prima è data dalla componente economica – a me interessa relativamente ma è importante per moltissime persone – che per i tedeschi tutto sommato non ha rappresentato fin qui un grande problema. Loro hanno infatti ricevuto soldi cash direttamente sui conti, e con loro intendo imprenditori e lavoratori, dopo pochi giorni, e sono garantiti almeno fino a giugno. Noi qui stendiamo un velo pietoso nell’eterna attesa delle tanto agognate elemosine di stato.

La seconda questione riguarda la libertà di movimento che per i tedeschi non è mai stata in discussione. Loro hanno sempre potuto uscire di casa e muoversi liberamente senza obbligo di indossare protezioni di alcun tipo. E’ da notare che, se si leggono le norme emanate dal parlamento tedesco per l’emergenza, è stato previsto perfino di sospendere (testualmente scritto così) la Costituzione, cosa che i tedeschi non hanno gradito, ma che al momento il governo si è guardato bene dal mettere in atto.

Detto questo il quadro dipinto è chiaro e ci dice che loro rispetto a noi avrebbero anche potuto dormire sonni piuttosto tranquilli. Ma la pensano in modo diverso perché evidentemente rispetto a noi hanno più contezza di cosa significhi lottare per evitare di perdere libertà che un tempo davamo per acquisite e oggi francamente non so se riusciremo a mantenere. C’è chi sostiene che gli italiani non meritino di essere salvati e chi ritiene che non vogliano proprio essere salvati. Io non dico come la penso, ma credo si possa comprendere. E intanto ogni volta che vedo il prof. Tegnell che ha dettato la linea alla Svezia mi rammarico di non essere a Stoccolma.

Che oggi i media italiani abbiano scoperto le proteste mi ha fatto sorridere, ma ho quasi pianto durante il mio solito giro in bicicletta, oggi in versione ultraleggera con l’attraversamento di Saronno.

Questa mattina avevo letto di folle in strada col consueto florilegio di cazziatoni di quelle persone che – le capisco ma non posso proprio pensarla come loro – urlano il loro terrore puro che sfocia in rabbia contro gli altri per la paura che ormai li attanaglia, forse in maniera irreversibile. Ai posteri e agli psichiatri l’ardua sentenza.

Io ero in strada nel pomeriggio e avrò visto meno di un centinaio di persone tra Saronno, Origgio e Turate. Francamente un po’ pochine.

Un’ultima segnalazione che si somma alla vecchina che l’altro ieri passeggiava allegramente in mezzo alla strada, però munita di mascherina.

Zona centro saronnese, io arrivo a un incrocio semaforico e ho il verde. Coppia arriva e non si ferma al rosso, mi guardano e come se non esistessi attraversano. Oh! Avevano la mascherina e io no. Forse ho pagato quello che ai loro occhi poteva apparire come un oltraggio. Non è che ci stiamo focalizzando un po’ troppo su quell’unica regola, ovvero proteggersi dalla terribile influenza di quarta serie, e ci siamo dimenticati che le altre regole del vivere civile non sono mica svanite nel nulla?

Già che ci sono… Tra gli altri iniziano a spuntare anche video testimonianze di dottori e farmacisti che segnalano come la mascherina indossata per tutto il giorno provochi ad alcuni problemi respiratori. Però zitti eh! Mi raccomando.

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