Al giorno d’oggi abbiamo tutto a portata di click. l problema è poter distinguere il vero dal falso.
Lo schianto del Boeing 737 in Iran?
A leggere la notizia riportata da tre differenti fonti – Teheran Times, Interfax e Rainews24 – si direbbe che abbiamo qualche problema con i numeri.
1. https://www.tehrantimes.com/news/443922/147-Iranians-32-foreigners-killed-as-Ukrainian-plane-crashes.
2. https://www.interfax.ru/chronicle/krushenie-ukrainskogo-samoleta-v-irane.html.
Sui passeggeri non siamo allineati.
Teheran Times (Iraniani: 147, Stranieri: 32, Totale: 179).
Interfax e Rainews (Iraniani: 82, Stranieri: 94, Totale: 176).
Al momento non è dato sapere chi abbia fornito le cifre esatte.
Non siamo allineati nemmeno sugli orari.
Qui però dobbiamo aggiungere altri link perché parliamo anche dell’attacco iraniano alle basi USA in Iraq.
5. https://www.tehrantimes.com/news/443924/Over-80-U-S-forces-dead-in-Iran-s-missile-strikes-on-targets.
Secondo il Teheran Times, che riporta (link 1) il tabellone con i dati del volo precipitato, l’aereo sarebbe partito alle 2.38 del mattino. Si nota anche che non era previsto alcun ritardo, quindi per loro la partenza sarebbe avvenuta in orario.
Il Pentagono (link 4) dice che l’attacco alle basi USA è avvenuto alle 5.30 pm est.
Gli orari dell’attacco e dell’incidente sembrano essere lontani al punto da poter escludere che si sia verificato un abbattimento accidentale da parte iraniana.
Lo dico perché purtroppo Rainews24, confermando la tendenza della stampa nostrana all’ottusità da zerbini di una certa parte, ha pubblicato la sua notizia col titolo “Boeing 737 precipita in Iran durante l’attacco missilistico: a bordo in 176, nessun sopravvissuto“. Mamma RAI non tradisce mai.
Infine il Teheran Times (link 5) e Donald Trump (https://www.youtube.com/watch?v=ti_dZLZpTXg in apertura del suo speech mattutino) non si trovano d’accordo sul numero delle eventuali perdite americane dopo i bombardamenti iraniani.
Per il giornale iraniano, da fonti vicine ai Corpi della Guardia Rivoluzionaria Islamica, si contano 80 soldati morti e più di 200 feriti. Mentre Trump afferma lapidario “No casualties“, ovvero nessuna perdita. Una bella differenza.
Piccoli esempi che fanno capire come nell’era della sempre più veloce, ormai istantanea diffusione di notizie, informazioni, audio, video e quant’altro noi non abbiamo modo di sapere cosa realmente accada intorno a noi. O meglio, un modo c’è se accettiamo di disattivare il cervello. Ci possiamo schierare per questo o quello e fidarci di ciò che il nostro campione ci racconta continuando a bearci nella più completa ignoranza.
Un ultimo appunto. Sto seguendo le vicende post assassinio del comandante Qasem Soleimani leggendo e ascoltando molteplici voci mediorientali e occidentali. Chissà che poi non si possa fare due conti sulle numerose possibili spiegazioni di quanto è accaduto e sta accadendo. Non per dire la mia verità – sarebbe stupido – bensì per dare l’idea di quanto sia importante non dimenticare mai la parola chiave per tentare di salvarsi dal mare magnum della (dis)informazione, la “complessità”.