Dopo due salutari giorni di pausa dalle consuete letture “ammazza fegato” oggi sono tornato sul pezzo e ho trovato materiale per alcune brevi riflessioni.
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“La domanda di navi da crociera è in piena espansione in tutto il mondo. Chantiers de l’Atlantique e Fincantieri sono due leader mondiali in questo settore. Per questo motivo valuteremo attentamente se l’operazione proposta possa nuocere alla concorrenza nel settore a scapito dei milioni di europei che ogni anno scelgono di trascorrere vacanze in crociera.”
Queste le parole di Margrethe Vestager, Commissaria responsabile per la Concorrenza dopo l’apertura di una indagine sull’acquisizione della società cantieristica francese Chantiers de l’Atlantique da parte dell’italian Fincantieri (https://ec.europa.eu/commission/presscorner/detail/it/ip_19_6205).
Dunque, ogni giorno ci raccontano di come sia necessario essere parte di un colosso come l’Unione Europea per evitare di essere schiacciati nel mercato globale. E qui mi domando sempre come faccia la povera, minuscola Svizzera a sopravvivere, ma quest è un’altra storia.
L’UE finanzia il colosso Airbus (il consorzio europeo capeggiato da Francia e Germania dove l’Italia non c’è) e scatena la reazione USA con tanto di dazi. E qui Mattarella fa la prima figuraccia – l’altra sono i patetici elogi a Draghi corredati da bugie imbarazzanti – degli ultimi giorni facendo il fenomeno davanti a Trump che lo schifa e tira dritto. Se sei nell’UE non puoi mica andare da Trump a dire che l’Italia non c’entra niente con il consorzio “europeo” Airbus. Questa la capisce anche un bambino.
La fusione cantieristica italo-francese creerebbe un gruppo di livello mondiale e la Commissione che fa? Apre un’indagine?
Ma non dobbiamo competere sul mercato globale?
E se fosse stata franco-italiana sarebbe stata di loro gradimento?
Chi volesse seguire l’indagine la trova qui: https://ec.europa.eu/competition/elojade/isef/case_details.cfm?proc_code=2_M_9162 (deadline al 17/03/2020).
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Martedì il Ministro pro tempore dell’economia Roberto Gualtieri ha ricevuto la visita dell’omologo olandese Wopke Hoekstra (http://www.mef.gov.it/inevidenza/article_0453.html).
Gli avrà chiesto come si fa ad avere un rapporto Debito (Privato) / PIL del 241,6% (dato Eurostat del 2018) e vivere felici dando lezioni agli altri?
Per chi volesse dare un’occhiata: https://ec.europa.eu/eurostat/tgm/table.do?tab=table&init=1&language=en&pcode=tipspd20&plugin=1.
Noi per la cronaca siamo al 107,0%, ma quello cattivo è il Debito Pubblico, un po’ come il colesterolo.
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Per la serie “potrebbe andar peggio… potrebbe piovere” segnalo la survey della tedesca DIHK con un corposo panel di 28.000 risposte dalle aziende (https://www.dihk.de/presse/meldungen/2019-10-30-konjunkturumfrage).
Il PIL 2019 si dovrebbe attestare sullo 0,4% (un anno fa era dato all’1,7%).
Le previsioni 2020 sono piuttosto pessimistiche. L’export, che è il vero traino dell’economia tedesca ed europea, viene dato in pesante calo. Preparate l’ombrello perché pioverà me… anche su di noi.
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Segnalo infine i documenti di seduta relativi alla discussione delle mozioni sull’istituzione della “Commissione straordinaria per il contrasto dei fenomeni di intolleranza, razzismo, antisemitismo e istigazione all’odio e alla violenza” (http://www.senato.it/leg/18/BGT/Schede/ProcANL/ProcANLscheda42625.htm).
Sarebbe la questione legata alla notizia che ha scatenato una polemica sul nulla dopo il l’astensione dal voto sulla mozione 1-00176 a prima firma della senatrice Segre di Lega, FI e FDL.
Invito a leggere senza pregiudizi per capire quali problemi hanno portato all’astensione perché è più che probabile che nessuno sappia nemmeno quale sia il testo della mozione in questione (http://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/frame.jsp?tipodoc=Sindisp&leg=18&id=1124447).
Come al solito posso non condividere certe decisioni, ma dal resoconto di seduta (da pag. 17 a pag. 34 gli interventi – http://www.senato.it/service/PDF/PDFServer/BGT/1125167.pdf ) si evince il perché di questa scelta che ha suscitato tanto scalpore.
Dal mio punto di vista resto vigile rispetto alla creazione di una Commissione che pur partendo con le migliori intenzioni potrebbe facilmente deragliare nell’ambito del MinCulPop. Direi che ci siamo intesi.