Ogni tanto giova ricordare numeri di cui si parla raramente o sui quali i media preferiscono stendere un velo pietoso.

Questi numeri i dicono molto sulle difficoltà che affronta qualsiasi binomio parlamento/governo in Italia per far funzionare in modo decente la macchina del legislatore.

Mi è già capitato di riprenderli in passato e anche oggi lo faccio per accendere un faro su una questione fondamentale.

Parliamo dei decreti attuativi che il nuovo esecutivo si ritrova sul groppone come gentile omaggio dei precedenti governi.

Openpolis li propone (https://www.openpolis.it/decreti-attuativi-ecco-cosa-ha-ereditato-il-governo-conte/?utm_source=Newsletter&utm_medium=email&utm_term=MailUp&utm_content=MailUp&utm_campaign=Newsletter) in questi giorni dopo che, informano sul loro spazio web, è stato ripristinato il sito di monitoraggio del programma di governo proprio su sollecitazione di openpolis.

Su http://www.programmagoverno.gov.it/it/ è possibile visionare il report all’8 luglio (http://www.programmagoverno.gov.it/media/3877/report-sullo-stato-di-attuazione-all8-luglio-2018.pdf).

I numeri degli ultimi 3 anni in sintesi.

Le leggi e i decreti legislativi adottati dall’esecutivo Renzi hanno richiesto in totale 840 provvedimenti attuativi. 589 sono già stati adottati.

L’esecutivo Gentiloni in totale ha sommato 564 decreti attuativi. 174 sono quelli già adottati.

Il governo Conte ha ereditato dalla scorsa legislatura 641 provvedimenti attuativi ancora da adottare.

Governo Renzi: 251

Governo Gentiloni: 390

Ancora più interessante vedere i numeri relativi alle leggi di bilancio degli ultimi 3 anni.

Quanti decreti attuativi mancano all’appello nel dettaglio?

2015 (governo Renzi) ne mancano 14 su 85.

2016 (governo Renzi) ne mancano 23 su 125.

2017 (governo Renzi) ne mancano 21 su 77.

2018 (governo Gentiloni) ne mancano 97 su 149.

Per un totale di 155 (58 da Renzi + 97 da Gentiloni).

Domande.

1) Ma la serietà dove la mettiamo quando un governo (Renzi) accumula decine di decreti attuativi non adottati – lui che spergiurava di cancellare il pregresso in men che non si dica – e quello successivo (Gentiloni) pur sapendo di esser destinato a durare poco più di un anno si affanna ad accumularne ancora di più, quasi a voler creare problemi a coloro che sarebbero arrivati dopo?

2) Ma dove vai se hai da smaltire un arretrato di 3 anni?

3) L’ala di governo M5S ha garantito di eliminare gran parte delle leggi oggi esistenti. In questo senso non posso non ricordare quel tale munito di lanciafiamme – Calderoli mi pare si chiamasse – che fece il gesto di bruciare le numerose leggi inutili di cui ovviamente ancora oggi disponiamo. Al fuoco e alle parole non seguirono i fatti. E ora?

4) Altra piccola questione. Ormai è noto che l’andazzo preso nel processo legislativo è quello in cui i governi che fanno tutto, mentre i parlamenti che, nonostante siano loro il vero potere legislativo (quegli altri sarebbero l’esecutivo), fanno semplicemente da notai. Le deleghe in bianco al governo di turno sono diventate la norma a partire dagli anni del dinamico duo Prodi-Berlusconi. Quando un teso di  legge arriva in parlamento piovono emendamenti, si discute anche per mesi, e presto o tardi arriva il maxi-emendamento del governo che ripristina  l’impianto iniziale. Ordunque, se le cose vanno così come fanno poi governo e ministeri a non esser pronti con i rispettivi decreti legislativi?

Avremo mai risposte?

Non in questa vita.

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