Per la serie “Cazzari si nasce” registriamo le conclusioni del Consiglio Europeo del 28 e 29 Giugno (http://www.consilium.europa.eu/it/meetings/european-council/2018/06/28-29/) che, secondo il premier Conte, avrebbe dato all’Italia il 70% di quanto richiesto (domanda: Ma perché, avevamo chiesto il nulla?).
Per la cronaca il Consiglio ha redatto documenti su “immigrazione”, “sicurezza e difesa”, “occupazione, crescita e competitività”, “innovazione e digitale”, “varie ed eventuali” (quelle non mancano mai), Russia e Brexit.
E poi occhio a questo documento (http://www.consilium.europa.eu/media/36031/29-euro-summit-statement-it.pdf) nel quale si parla del Fondo di Risoluzione Unico, gestito tramite il MES (Fondo Salva Stati). Ecco, qui c’è forse l’unico documento interessante della due giorni di chiacchiere, e per la cronaca si tratta di una sola per i popoli europei.
Ho passato in rassegna TG, radio e giornali per avere un’idea. Dal main stream italiano di evince che abbiamo vinto/perso, il marasma più totale. E dato che non può vincere e perdere nel contempo ho poi virato sulla stampa estera. Toni trionfalistici nei titoli e decisamente meno negli articoli.
Quindi?
Semplice. Come al solito basta andare a leggere il “nero su bianco”, quello che non mente, anche se a volte l’interpretazione ti può fregare.
Agevoliamo gli astanti con il testo integrale delle conclusioni del Consiglio Europeo: http://www.consilium.europa.eu/it/press/press-releases/2018/06/29/20180628-euco-conclusions-final/ (qui il PDF: http://www.consilium.europa.eu/media/35947/28-euco-final-conclusions-it.pdf).
In estrema sintesi nel documento non c’è scritto praticamente nulla. O meglio, spadroneggia il condizionale , il che significa che non sono state prese decisioni vincolanti di alcun tipo, ergo, non c’è nulla di cui vantarsi.
Se a questo aggiungiamo la presa per i fondelli della redistribuzione su base volontaria dei migranti si inizia sorridere.
Ci mettiamo anche, fuori dall’incontro europeo, i “niet” in serie che si stanno susseguendo dai paesi africani ai quali Matteo S. ha chiesto di aprire Hot Spot – in tal senso memorabile la sberla presa dal nostro eroe nazional-padan-popolare dal suo omologo libico nel primo impegno in trasferta (Li fate? … No!) – per i migranti il quadro nostrano è abbastanza desolante, propaganda a parte.
Qui giova tornare a titolo e incipit di questo articolo.
Perché “da Matteo a Matteo”, ovvero “cazzari si nasce”?
Facile! Perché nonostante ci allenino a dimenticare ciò che accade da un giorno all’altro ci si ricorderà della sicumera e delle parole tronfie di Matteo R. quando prima e dopo questo genere di incontri incalzava le menti e i cuori coi sui slogan sull’Italia che conta e fa pesare la sua parola.
Agevoliamo un esempio del 2016 dal sempre ottimo – si fa per dire – La Repubblica: http://www.repubblica.it/esteri/2016/01/20/news/migranti_l_italia_la_spunta_via_il_trattato_di_dublino_ogni_paese_avra_una_quota-131627706/.
Titolo di quell’articolo: Migranti, l’Italia la spunta: via il Trattato di Dublino, ogni paese avrà una quota
Sappiamo com’è andata e come andrà. Sì, perché ora abbiamo un altro Matteo che tra una sparata e l’altra ogni tanto si ricorda di dire che Dublino non si tocca senza il consenso unanime dei 28. Il massimo della democraticità che si trasforma, come spero risulti evidente, in una dittatura del più forte o del più furbo che, di volta in volta, blocca qualsiasi tentativo di modifica dei trattati appoggiandosi a uno o più Paesi ribelli (mi pare che li chiamino così).
In conclusione sul tema immigrazione l’Europa resta ferma sul posto, mentre delle persone, al solito, non frega niente a nessuno.
Un’ultima nota sulla questione delle sanzioni alla Russia.
Altro articolo ancora da quel bel giornale di prima: http://www.repubblica.it/economia/2016/06/17/news/renzi_russia-142214463/.
Siamo sempre nel 2016 e di nuovo l’immarcescibile esponente di spicco della corrente dei “cazzari imperituri” – Matteo R. intendo, si è capito, vero? – deliziava la platea con il suo potente pugno battuto sul tavolo del vertice europeo.
Titolo: Russia, la Ue prolunga le sanzioni. Renzi: “No a rinnovi automatici”
E qui, già che siamo in tema di agevolazioni, andiamo con il link alla timeline delle sanzioni alla Russia: http://www.consilium.europa.eu/en/policies/sanctions/ukraine-crisis/history-ukraine-crisis/.
Mai toccate, e mai lo saranno, almeno non su iniziativa italiana. Noi siamo un Paese sovra-gestito all’ennesima potenza, i nostri Governi non prendono decisioni in campo internazionale senza il parere dei nostri tutor. Patti chiari, amicizia lunga.
Da notare che proprio ieri Matteo S. ha usato la stessa, identica frase che fu di Matteo R. due anni or sono.
Qualcosa sulla epocale uscita dell’Italia dall’isolamento e il fatto che finalmente si è imposto il dibattito ai partner europei.
Insomma, cazzarite acuta.
P.S.: Ci tengo a sottolineare due aspetti. In primo luogo ho votato scheda bianca e non sono partigiano destrorso o sinistrorso, ma mi interessa giudicare fatti. Secondo, ritengo corretto, almeno per la forma, dare il classico periodo di “luna di miele” al nuovo Governo, ma questo non vieta di sottolineare che un conto è la propaganda spicciola, altro sono i fatti. E poi si sarà capito che non ho grande stima dei cazzari.