I giornalisti uccisi da sionisti israeliani da ottobre 2023 a oggi sono 208.

Gli ultimi della lista sono Mohammad Mansour e Hussam Shabat di Al Jazeera Mubasher, rete televisiva di affari pubblici lanciata da Al Jazeera Media Network.

Entrambi sono rimasti uccisi nei bombardamenti che stanno flagellando la Striscia da qualche giorno.

Mohammad Mansour e Hussam Shabat

Ne abbiamo parlato a più riprese, ma ogni volta sembra la prima.

Questi ragazzi non sono considerati giornalisti dai macellai sionisti. E non sono nemmeno considerati come dei potenziali terroristi, come ci raccontano spesso e volentieri questi farabutti. Loro sono visti, così come tutti i palestinesi, come un ingombro da eliminare per portare a termine il disegno di conquista di tutto il territorio che ritengono essere stato loro assegnato da un Dio fatto a loro immagine e somiglianza, creato dalla traduzione ad minchiam di testi considerati sacri, ma che di sacro hanno solo la dabbenaggine di chi crede in quelle parole.

Condivido l’articolo pubblicato da Middle East Eye (https://www.middleeasteye.net/news/al-jazeera-correspondent-killed-after-israeli-forces-shoot-car).

Israele uccide giornalisti di Al Jazeera e Palestine Today in attacchi separati a Gaza

Mohammad Mansour e Hussam Shabat di Al Jazeera Mubasher sono stati uccisi in attacchi aerei nella Striscia di Gaza

Israele ha ucciso due giornalisti palestinesi in attacchi separati a Gaza lunedì, portando il numero totale di addetti stampa uccisi nel territorio palestinese dall’ottobre 2023 a 208.
Il corrispondente di Palestine Today Mohammad Mansour è stato ucciso in un attacco aereo a nord di Khan Younis mentre il corrispondente di Al Jazeera Mubasher Hussam Shabat è stato investito nella sua auto in Salah al-Din Street a nord dell’enclave.
L’ufficio stampa governativo nella Striscia di Gaza ha affermato di condannare “nei termini più forti l’attacco, l’uccisione e l’assassinio di giornalisti palestinesi da parte dell’occupazione israeliana”. Il Committee to Protect Journalists ha affermato all’inizio di questo mese che, dato l’elevato numero di giornalisti palestinesi uccisi, il periodo da ottobre 2023 è stato il periodo più mortale per i giornalisti da quando la ONG ha iniziato a raccogliere dati oltre tre decenni fa.
Le morti si verificano mentre le forze israeliane continuano a premere il loro rinnovato assalto di terra nella Striscia di Gaza.
Le forze israeliane hanno circondato il quartiere di Tel al-Sultan a Rafah, nella parte meridionale di Gaza, lasciando 50.000 palestinesi intrappolati con scarso accesso a cibo e acqua e i feriti “lasciati morire dissanguati”.
I soldati hanno iniziato a circondare l’area domenica mattina, emettendo un avviso che chiedeva ai palestinesi di lasciare l’area.
Il comune di Rafah ha affermato in una dichiarazione che Tel al-Sultan era “sottoposta a genocidio” con migliaia di civili, tra cui bambini, donne e anziani, intrappolati sotto intensi bombardamenti israeliani “senza via di fuga”.
Ha affermato che le comunicazioni erano state completamente interrotte nell’area, con il destino dei residenti sconosciuto. Domenica mattina, le ambulanze della Mezzaluna Rossa erano in viaggio per curare i pazienti feriti a Tel al-Sultan quando le forze israeliane hanno circondato i loro veicoli.
Le forze israeliane hanno rilasciato uno dei membri dell’equipaggio dopo averlo “picchiato selvaggiamente”, ha affermato la Mezzaluna Rossa in una dichiarazione.
Più di un giorno dopo, la sorte degli altri soccorritori non è ancora nota.

E poi non riesco proprio a non pensare al silenzio complice di tutti i cosiddetti giornalisti italiani che anche oggi fingono di non vedere e di non sapere che 208 loro colleghi sono stati trucidati in questo anno e mezzo.

Gli stessi che si riempiono la bocca di grandi parole quando si tratta di prendere in giro il pubblico gregge che li ascolta narrando di come sia sacra la professione da loro svolta.

Fatto, Mohammad Mansour e Hussam Shabat erano giornalisti, voi dei media regime fate il mestiere più antico del mondo.

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