Delle elezioni truccate in Moldavia ormai non si parla più.
D’altro canto si è celebrato l’ennesimo teatrino in salsa americana, o meglio statunitense.
Della baracconata a stelle e strisce e del suo significato più vero, quello della rappresentazione del crollo definitivo di un (presunto) impero, si parlerà più avanti, ché di tempo ne abbiamo.
Del furto ai danni del popolo moldavo invece occorre dire qualcosa.
Già dopo il primo turno si erano registrati enormi brogli architettati proprio da quella presidente (e dai suoi amichetti occidentali) che aveva denunciato fantomatiche interferenze russe.
Il referendum per l’avvio dell’iter di riforma della costituzione che aprirà alla procedura di ingresso nella UE era stato vinto dal NO.
Poi però sono arrivati i voti della diaspora occidentale, numerosi e tutti in unico verso.
All’appello sono mancati quelli da raccogliere tra i circa 350.000 moldavi di Russia ai quali sono stati messi a disposizione due seggi a Mosca e poco meno di 10.000 schede.
Ciò ha permesso anche alla signora Sandu di raddrizzare il voto per le presidenziali e così dei presunti brogli pro Russia non si è più parlato.
Il secondo turno ha confermato la tendenza ai brogli dei filo-UE.
Il voto interno aveva dato la vittoria al candidato Alexandr Stoianoglo, ma poi sono arrivati i pacchi di voti dall’estero, ancora una volta a senso unico e con i moldavi di Russia nuovamente impossibilitati a dare la propria preferenza.
La signora Sandu ha ottenuto il 54% e tanti saluti alla nostra beneamata democrazia, concetto ormai vacuo che peraltro abbiamo già pensato a stravolgere nella sua reale essenza – il potere appartiene al popolo – con la storiella della democrazia rappresentativa, viatico per l’instaurazione di oligarchie politiche al servizio di oligarchi della finanza internazionale.
Oggi condivido la notizia pubblicata dalla TASS che riferisce della protesta formale russa nei confronti dell’ambasciatore moldavo per il trattamento riservato agli osservatori russi ai quali è stato impedito di entrare nel paese.
Non dico che la verità stia tutta da una parte perché non sono abituato a rifare per qualcuno in particolare, ma i nostri media di regime dovrebbero quantomeno far circolare queste notizie per dare spazio all’altra versione della storia.

Qui l’agenzia originale: https://tass.com/politics/1868105.

Protesta espressa all’ambasciatore moldavo per la discriminazione degli osservatori russi

Il Ministero degli Esteri russo ha ricordato che prima del primo turno di votazioni e del referendum costituzionale sull’adesione della Moldavia all’Unione Europea, le autorità moldave avevano negato l’accreditamento a cinque osservatori internazionali dalla Russia, senza fornire motivazioni

MOSCA, 6 novembre. /TASS/. Una forte protesta è stata espressa all’ambasciatore moldavo a Mosca Lilian Darii per le azioni ostili e discriminatorie di Chisinau nei confronti degli osservatori russi all’interno della missione dell’Ufficio per le istituzioni democratiche e i diritti umani dell’OSCE (ODIHR) alle elezioni presidenziali in quel paese, ha affermato il Ministero degli Esteri russo.

“Il 6 novembre, l’ambasciatore moldavo in Russia Lilian Darii è stato convocato al Ministero degli Esteri russo. Una forte protesta è stata espressa all’ambasciatore per le azioni ostili e discriminatorie ufficiali di Chisinau nei confronti degli osservatori russi a breve termine con la missione di monitoraggio dell’OSCE ODIHR alle elezioni presidenziali in Moldavia”, ha affermato.

Il ministero ha ricordato che prima del primo turno di votazioni e del referendum costituzionale sull’adesione della Moldavia all’Unione Europea, che si sono tenuti il ​​20 ottobre, le autorità moldave avevano negato l’accreditamento a cinque osservatori internazionali dalla Russia, senza fornire motivazioni. Inoltre, prima del ballottaggio del 3 novembre, tre membri russi della missione OSCE ODIHR sono stati fermati all’aeroporto di Chisinau e gli è stato vietato l’ingresso in Moldavia, nonostante avessero l’accreditamento della Commissione elettorale centrale moldava.

Il ministero ha criticato queste azioni come una flagrante violazione degli impegni internazionali di Chisinau, tra cui il Documento di Copenaghen dell’OSCE del 1990 e la Convenzione CSI del 2002 sugli standard elettorali democratici, i diritti e le libertà elettorali. “Questi passi sono stati intrapresi da un paese candidato all’adesione all’UE, il che dimostra chiaramente i valori democratici europei che la leadership moldava sta cercando di impegnarsi”, ha sottolineato il ministero degli Esteri russo.

“Una simile rappresentazione sulle azioni flagranti delle autorità moldave contro gli osservatori internazionali russi è stata fatta alla leadership dell’OSCE ODIHR tramite la missione permanente della Russia presso l’OSCE a Vienna”, ha aggiunto.

Io non so se lo stiano facendo apposta per farci cadere nelle braccia di regimi dittatoriali, ma così facendo la gente si allontanerà sempre più da quel simulacro di democrazia che sono i nostri sistemi politici.
Se avessi preso un aereo e fossi andato a New York avrei potuto votare senza che nemmeno mi chiedessero il documento di identità.
Nei paesi che sono in bilico tra occidente e oriente – anche in Georgia ci hanno provato ed è andata male, così ora tentano la carta della rivoluzione colorata eterodiretta – si susseguono situazioni di degrado morale che segnano in modo indelebile la maschera occidentale, ormai logora e non più attraente per gli altri paesi che hanno compreso come sia possibile fare a meno dei loro sfruttatori.
Chiudo tornando alla vera essenza della democrazia, la quale si racchiude nel concetto del “potere al popolo“. Ma per conferire davvero questo potere vi è un’unica via, quella della decisione collegiale con voto che coinvolga tutti gli aventi diritto legge per legge, decisione per decisione.
So che la si vede come utopia ed è proprio per questo che la dovremmo perseguire se non vogliamo finire di nuovo sotto qualche regime dittatoriale col sorriso degli ebeti.

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