A seguito di una richiesta di accesso agli atti da parte dell’associazione “Arbitrium – Pronto Soccorso Giuridico Per La Tutela Dei Diritti InviolabiliAIFA ha risposto con atto protocollato il 19 luglio (https://cdn.lindipendente.online/wp-content/uploads/2024/08/AIFA.pdf).
Nel documento si risponde a domande dirimenti su efficacia e sicurezza dei sieri genici sperimentali in uso dal dicembre 2020 nella cosiddetta lotta alla Covid-19.
Sappiamo bene che per efficacia di un vaccino si intende, manuali universitari alla mano (che ho nella mia libreria personale da qualche anno), che il prodotto deve impedire il contagio.

Il fatto che possa o meno impedire di ammalarsi o ancora di ammalarsi gravemente, cosa peraltro non vera nella fattispecie covidiana di cui immagino arriverà conferma ufficiale con calma, non toglie il fatto che un vaccino per antonomasia, essendo un presidio medico-sanitario preventivo, DEVE impedire il contagio. Ripetiamo casomai non fosse chiaro.

Già alla domanda numero 1 AIFA fornisce una risposta importante in merito alla sicurezza del prodotto.

Si evince infatti che l’eccipiente ALC-0159 presente nel “vaccino” Comirnaty (Pfizer) possa essere concerogeno (contiene acetamide).

Ovviamente non siamo in presenza di un documento nel quale ci si arrende all’evidenza e lo dico perché molti ne hanno parlato come se fosse una confessione.
Questi documenti AIFA li fa redarre con supervisione di avvocati che trovano sempre la formula adatta per dire la verità ponendo però dei paletti utili in caso qualcuno portasse l’ente in giudizio.

Ed ecco che alla domanda 1 si prosegue dicendo che l’eccipiente è presente in quantità tali che non sono ritenute pericolose.

Io sommessamente faccio notare che, come detto nei miei articoli pubblicati dopo ogni approvazione “di emergenza” dei primi cinque sieri da parte di EMA, in quei documenti era scritto chiaro e tondo che i test di genotossicità non erano stati effettuati. Indi, in principio miliardi di persone sono state sottoposte a terapia genica sperimentale al buoi, mentre i nostri camici bianchi da avanspettacolo sperguiravano il contrario.

Per chi volesse andare in tribunale non credo che sia un dettaglio da poco.
Alla domanda 1 si risponde anche parlando di Spikevax e anche qui la si gira sulle quantità e i successivi studi di tossicità effettuati sui ratti.

Per rispondere alla domanda 2 sulla richiesta di dati e documenti relativi agli “Studi e dati di sicurezza ed efficacia” si ribadisce che questi sono arrivati solo in un secondo momento, quando ormai erano stati somministrati miliardi di dosi in regime di “Autorizzazione subordinata a condizioni – CMA”, la famosa autorizzazione di emergenza.

Avevo fatto notare ai tempi che dopo tre anni avrebbero potuto fare ciò che volevano (poi hanno aggiunto altri sei mesi, chissà perché?). E infatti ora abbiamo un iter di approvazione meraviglioso che dice che siccome è andato tutto bene ora i “vaccini” a mRNA si possono approvare senza nemmeno presentare studi e test poiché il meccanismo è quello ed evviva madama la marchesa.

Per coloro che non avessero inteso è esattamente quel che sta accadendo coi sieri per un altro fantasmino, il vaiolo delle scimmie – in pratica una delle tante reazioni avverse ai sieri genici che hanno coperto prima con la pizza, il caldo, il rumore, l’attività fisica, il freddo, il silenzio, il tifo e basta perché mi annoio (sul sito e sul mio canale trovate articoli e video) – che stanno già arrivando magicamente pronti all’uso da mesi e ora finalmente sul mercato dei polli che ci credono.

Fa sorridere poi leggere che i documenti e le procedure per i controlli incrociati con le aziende vengono preparati dagli incaricati di EMA, quell’ente che prende più dell’85% dei fondi di cui dispone dalle case farmaceutiche e i cui membri ovviamente sono ex delle stesse, ma non c’è mica conflitto di interessi nelle porte girevoli.

Domanda 3 – Rischi ambientali.
Si chiarisce, e qui voglio dare ragione ad AIFA, che i sieri (ma quali però?) non sono OGM.
Importante l’omissione del dato poiché se i sieri di Pfizer e ModeRNA non sono OGM quelli di Astra Zeneca e Johnson & Johsnon lo sono. Come (anche) da miei articoli sappiamo che sono infatti stati prodotti prendendo un adenovirus di scimpanzè al quale è stato impiantata la proteina spike del Sars-Cov-2 (facciamo finta che esista davvero) con una modifica genetica. Ciò è scritto peraltro nei documenti sia di EMA che dei produttori.

Per la domanda 4 sulla qualità dei prodotti si dice di rivolgersi a EMA.

La domanda 5 è un’altra di quelle interessanti poiché si parla della stabilità dei sieri.
Vi ricordate che arrivarono col furgoncino dei gelati perché non potevano stare a temperature al di sopra dei -80°?
Se siete operatori sanitari c’è pure il calcolatore: https://www.pfizermedicalinformation.com/stability-calculator.
Abbiamo poi visto come si potessero portare in spiaggia e somministrare tra una nuotata e l’altra con successivi, primissimi malori improvvisi causati ovviamente dal ghiacciolo e dal cambiamento climatico.
Sul punto vi lascio questo passaggio:
“Successivamente al rilascio delle autorizzazioni all’immissione in commercio, le aziende hanno sottomesso dati di stabilità aggiornati, che hanno permesso di prolungare il periodo di validità dei vaccini riportato nei rispettivi Riassunti delle Caratteristiche del Prodotto (RCP).”
Tutto molto bello!

Da notare anche la risposta alla domanda 6.
Dunque, ci dicono che la revoca delle autorizzazioni passa da EMA, quindi AIFA non ha alcun potere.
La successiva supercazzola per spiegare perché la mattanza, ops! la sperimentazione va avanti senza intoppi ci spiega che non esistono evidenze di pericolosità nonostante i milioni di eventi avversi segnalati ovunque nel mondo.
Se non li vedono è inutile che vi lamentate e se state andando a trovare vostro figlio al cimitero amen!

La domanda 7 sul ritiro per eventuali difetti di produzione mi ricorda quel che è accaduto in Giappone dove i difetti sono emersi – magari per coprire altro – e quindi i lotti interessati sono stati ritirati.
AIFA ci dice che EMA non ha trovato difetti di fabbricazione.
Che culo che abbiamo!

La domanda 8 chiedeva lumi sull’uso off-label del farmaco.
Risposta facile mettendo in mezzo la presunta “emergenza“.
E come direbbe Peppino “Ho detto tutto!”.

May I have your attention please!

May I have your attention please!

Attenzione alla domanda 9 dove si parla di “Indicazione terapeutica dei vaccini Covid-19″.

Ecco la risposta:
“Al riguardo, si rappresenta che, allo stato attuale, nessun vaccino COVID-19 approvato presenta l’indicazione “prevenzione della trasmissione dell’infezione dall’agente Sars cov-2”.

L’indicazione terapeutica per la quale sono stati approvati i vaccini COVID-19 è riportata nei rispettivi RCP, al paragrafo 4.1.”

Ricapitolando:
NESSUN “VACCINO” COVID-19 APPROVATO PRESENTA L’INDICAZIONE “PREVENZIONE DELLA TRASMISSIONE DELL’AGENTE SARS-COV-2“.

Poi però ci dicono che una indicazione terapeutica comunque c’è ed è riportata nei documenti a disposizione.
Noi però abbiamo, credo, chiarito che i vaccini DEVONO impedire il contagio.
Si chiude così questa risposta di AIFA che lascia spazio a facili entusiasmi pur ricordandoci che prima di ottenre la verità ci vorranno ancora molti anni.
E non è detto che alla fine cedano.
Tenete conto che ci sono di mezzo miliardi di dosi di sieri genici a mRNA da somministrare per cancro, colesterolo e tante altre malattie.
Tutte quelle che volete.
E’ la nuova gallina dalle uova d’oro e sarà dura toglierla dalle loro mani.

Nel frattempo in Emilia Romagna hanno ordinato altre 500.000 dosi per il sesto richiamino (https://bologna.repubblica.it/cronaca/2024/08/22/news/covid_aumentano_contagi_campagna_vaccinale_emilia-romagna_500mila_dosi_pfizer-423457314/).
Auguri!

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