Oggi la Corte di Giustizia dell’Unione Europea ha accolto alcune delle istanze proposte da parlamentari e privati cittadini in merito alla mancanza di trasparenza della Commissione Europea che non condivise i contratti stipulati con Big Pharma per le fornitre di perette sperimentali.

Un giudizio importante, anche se monco, che ci ricorda come la signora Von der Leyen se ne fregò altamente di tutto e tutti e regalò più di 2,7 miliardi all’industria farmaceutica portando milioni di europei a rischiare la propria vita con l’assunzione di un prodotto non testato – vi ricordo i numerosi articoli post “approvazione” di EMA nei quali dimostravo coi documenti quel che oggi tutti dicono. E non ci voleva un genio, bastava leggere – e gravato da enormi tare scientifiche.

Il provvedimento (che si può consultare qui: https://curia.europa.eu/jcms/upload/docs/application/pdf/2024-07/cp240113it.pdf) però riguarda due capi di “imputazione” in particolare.

Si tratta della mancata possibilità di consultare i contratti in relazione ai risarcimenti danni, che stavano tutti a capo degli stati, e alle clausole dei contratti relative alle donazioni e alle rivendite.

Va detto che in relazione a questi due elementi la Corte ha deliberato l’annullamento delle decisioni assunte dalla Commissione. Leggiamo: “Nelle sue sentenze, il Tribunale accoglie parzialmente entrambi i ricorsi e annulla le decisioni della Commissione nella parte in cui esse contengono irregolarità.“.

Un precedente che si spera venga confermato nei successivi gradi di giudizio. Infatti la Commissione e anche le aziende possono presentare ricorso contro la decisione della Corte entro due mesi e mezzo.

Appena sentita la notizia ho pensato che fosse uno sgambetto ai danni di Von der Leyen e che domani ci sarebbero state sorprese rispetto alla ormai certa “rielezione” della signora a capo della Commissione.

Visto il testo credo invece che non ci saranno problemi e che avremo a che fare con questa guerrafondaia al soldo di Big Pharma ancora per anni.

Alla fine sappiamo che le finte schermaglie di queste settimane non sono altro che la cortina fumogena dietro la quale si nasconde il consueto mercato delle vacche dove si decidono quali poltrone spettano a ciascuno stato. Nulla più.

Mala tempora currunt e ci dobbiamo fare il callo.

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