Muazzaz Abayat ha raccontato a Middle East Eye la sua esperienza nelle magnifiche prigioni a cinque stelle dei nostri cari amici sionisti.

Nove mesi di detenzione amministrativa nei quali è passato dall’essere un body builder amatoriale tutto muscoli dal peso di 109 kg all’attuale condizione che si può ben vedere nella foto qui sotto.

Muazzaz Abayat

“Abayat ha detto a Middle East Eye che durante la sua permanenza in prigione è stato picchiato, maltrattato, torturato, affamato e privato dell’acqua. Ha detto che il suo caso non era eccezionale. Ogni altro prigioniero palestinese subisce abusi simili.”

E ancora:

“Mi hanno picchiato mentre ero nudo. Mi hanno colpito l’occhio sinistro con una sbarra di ferro. Sono caduto a terra e ho perso conoscenza finché non mi hanno gettato addosso acqua fredda.”

Ora è tornato a Betlemme dove proverà a recuperare, per quanto possibile.

La sua esperienza nella prigione di Ketziot, nel deserto del Neglev, è comune a quella di migliaia di palestinesi che vengono regolarmente catturati e, senza che abbiamo fatto alcunché, restano per mesi (nel suo caso nove) in balia di aguzzini che tanto somigliano ai macellai di Abu Grahib o Guantanamo Bay.

Altri dettagli nell’articolo: https://www.middleeasteye.net/news/palestine-west-bank-muazzaz-abayat-prison-interview.

Muhammed Bhar aveva 24 anni quando è stato attaccato da un cane d’assalto dei nostri cari amici sionisti ed è morto dopo essere stato abbandonato dai soldati israeliani senza che nessuno lo potesse soccorrere.

L’ultimo ricordo della madre di Muhammed, Nabila Ahmed Bhar, p questo:

“Urla disperate mentre lottava per liberarsi da un cane da combattimento scatenato dai soldati israeliani.”

Il corpo di Muhammed è stato lasciato lì a marcire.

Il fratello maggiore Jebril lo ha trovato così:

“Quando entrò nella stanza dove era tenuto Muhammed, lo vide coperta di sangue e fluidi che fuoriuscivano dal suo corpo mentre cominciava a decomporsi.”

Middle East Eye ha ottenuto le foto del corpo di Muhammed, ma ha giustamente ritenuto opportuno non pubblicarle come forma di rispetto nei confronti del ragazzo.

Il dettaglio di cui non ho ancora parlato è questo: Muhammed era affetto da sindrome di Down e in evidente sovrappeso, il che lo obbligava a fermarsi dopo pochi passi per riprendere fiato. Il perfetto “terrorista” da eliminare a ogni costo.

Muhammed Bhar

Il resto è scritto nell’articolo: https://www.middleeasteye.net/news/gaza-palestinian-down-syndrome-left-die-israeli-soldiers-after-combat-dog-attack.

Ciò non cambia il fatto che una persona indifesa, un civile, sia stato ucciso in modo così barbaro, ma la dice lunga sul profilo “umanitario” dei cari militari sionisti.

Nonostante tutto, anche a costo di sembrare oltre il limite dell’irriverenza nei confronti dei drammi che stiamo vivendo io continuo a usare l’ironia e nell’ultimo numero del Cinico Tiggì ho raccontato a modo mio altre storie in versione video.

Ricordo però che la situazione è ben oltre i peggiori incubi che si possano immaginare e a quanto pare dalle nostre parti, fatta eccezione per alcuni gruppi di cittadini che hanno ancora una coscienza, non importa nulla a nessuno del destino di centinaia di migliaia di esseri umani che aspettano solo di sapere se moriranno per le bombe, per i soggiorni in carcere o per gli effetti collaterali, vedi fame, malattie e quant’altro, del trattamento riservato loro dai folli sionisti.

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