Oggi si è verificato un autentico massacro a seguito di una serie di attacchi russi sull’Ucraina.
Risultano morte 36 persone e ferite 137.
Tra gli altri è stato colpito un ospedale pediatrico.
I nostri media di regime rilanciano la notizia addossando tutta la colpa ai russi.
L’Unione Europea non perde tempo è accusa la Russia di crimini di guerra (https://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/2024/07/08/missili-russi-su-kiev-sventrato-lospedale-pediatrico.-lue-crimini-di-guerra_e2c14017-85ad-44c5-b145-73547e721986.html) così come non ha ancora fatto per il massacro di Sebastopoli ad opera degli ucraini che avevano utilizzato missili ATACMS statunitensi guidati da uno speciale aereo partito dalla base di Sigonella (https://www.newsweek.com/crimea-tourism-atacms-strikes-ukraine-1919614).

I russi rispediscono le accuse al mittente (https://tass.com/politics/1814005):

Le accuse avanzate dai funzionari di Kiev riguardo ad un deliberato attacco missilistico russo contro obiettivi civili sono assolutamente false. Numerosi resoconti fotografici e video da Kiev, resi pubblici, chiariscono che il danno è stato causato dalla caduta di un missile di difesa aerea ucraino lanciato da un sistema missilistico schierato entro i confini della città.

Ciò che mi preme ricordare è che ogni qualvolta vi sia qualcuno che prova a parlare di pace accadono fatti di questo tipo.
Questa volta è stato il turno di un Viktor Orban che è andato in rapida successione in Ucraina, Russia e Cina per poi far rotta verso Washington dove immagino porterà le ambasciate di quei paesi ai partner NATO.
Ora però accade questo massacro, l’ennesimo che però occorre prendere con le molle poiché veniamo da numerosi auto attentati ucraini poi attribuiti falsamente ai russi.
Ricordiamo la mattanza di Bucha, che nonostante non potesse essere stata perpetrata dai russi che erano andati via il 31 marzo lasciano le strade della città prive di cadaveri – si sarebbero riempite il 2 aprile a opera di ucraini e servizi britannici – alla fine fu attribuita proprio a loro.
Eravamo nei giorni della negoziazione che ovviamente sfumò.
Poi sono arrivati la fermata di Kramatorsk, dove La7 non si accorse di aver mandato in onda delle foto nelle quali si vedevano i numeri identificativi del missile ucraino che aveva fatto la strage, e poi ancora l’ospedale di Mariupol dove la ragazza simbolo della ferocia russa riuscì a sbugiardare la narrazione occidentale facendo luce sui colpi di artiglieria ucraina e l’accordo con l’Associated Press i cui reporter sopraggiunsero con sospetta rapidità a documentare la scena.
Molti altri sono stati i casi di manipolazione e altrettanti quelli di attacchi veri e propri ai civili del Donbass sui quali Ue e Occidente hanno sempre taciuto evidenziando la loro ipocrisia.

Presto o tardi capiterà che i russi i massacri li facciano davvero – e chissà quanti ne avranno già fatti lontano dei riflettori – ma oggi mi permetto di dubitare vista la tempistica perfetta di quel che è accaduto e la facilità che hanno mostrato gli ucraini nel mettere in piedi manipolazioni di questo tipo.
Sullo sfondo resta il tentativo di Orban che spero sia genuino e possa comunque trovare sponde per sviluppi positivi.

Nel frattempo segnalo che la rivista scientifica “The Lancet” ha provato a calcolare quali potrebbero essere i morti reali del genocidio in corso di svolgimento a Gaza e dintorni.
La stima arriva a 186.000 (https://www.middleeasteye.net/news/gaza-death-toll-could-exceed-186000-lancet-warns).
In quel caso è davvero difficile trovare anomalie o manipolazioni dal momento che i sionisti israeliani si vantano quotidianamente dei loro crimini contro l’umanità.

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