Le cose non accadono mai per caso, men che meno le guerre.
Ciò che sta accadendo tra Unione Europea e Russia sembra proprio rispondere a un vecchio adagio della storia, per coloro che la storia la leggono e interpretano nel modo a mio avviso corretto.

Leggo oggi dello storico accordo raggiunto tra Italia, Austria e Germania per la realizzazione del “Corridoio SoutH2” che dovrà portare idrogeno “verde” dall’Africa Nord, in particolare Algeria e Tunisia, fino alla Germania e poi a tutto il resto d’Europa.

Il sito dell’opera (https://www.south2corridor.net/) fornisce tante informazioni utili.
Nella sezione “The iniziative” (https://www.south2corridor.net/south2) potete leggere un documento nel quale vi sono i rimandi ai singoli progetti, nazione per nazione.
Ricordiamo che sono coinvolte “Snam Rete Gas” per l’Italia, “Trans Austria Gasleitung GmbH” e “Gas Connect Austria GmbH” per l’Austria e infine “bayernets GmbH” per la Germania.

Le tempistiche prevedono la messa in opera per il 2031. E qui si torna alla solita agenda 2020-30 per un minor impatto ambientale che grazie all’idrogeno “verde” dovrebbe essere un obiettivo raggiungibile.

Al di là di questo, e anche delle (false) questioni migratorie – si ricorderà delle visite ripetute del dinamico trio Meloni-Von der Leyen-Rutte in quel di Tunisi – che sono solo uno specchietto per allodole, farei notare appunto i siti di provenienza dell’idrogeno che, come detto, sarebbero Algeria e Tunisia.
Interessante notare come in questi due paesi siano già ben presenti Cina e Russia, ma evidentemente ciò non impensierisce i nostri eroi.

Da vedere poi come sarà prodotto questo idrogeno “verde”. Si parla di farm di pannelli fotovoltaici e altre non meglio identificate tecnologie “verdi”.

Un altro elemento che sottolineo è quello della strategia. Quella dell’idrogeno è proprio la strategia tedesca per il futuro, non quella dell’Italia che al momento si candida a essere non un hub, come dice qualche politicante di casa nostra, bensì un mero punto di passaggio verso la Germania.
Ancora una volta si denota come sia la (ex?) locomotiva d’Europa a trainare gli altri paesi verso questa transizione “verde” così come accaduto in passato con altre innovazioni/piani industriali.

In ultimo lanciamo anche il sassolino rispetto all’esplosione del gasdotto Nord Stream per il quale si finge ancora di essere in alto mare rispetto ai mandanti e agli esecutori materiali, ma anche riguardo tutta la costruzione di gerra attorno alla Russia atta a tagliare dfinitivamente i ponti con un paese vicino e amico che sta diventando a forza il nemico numero uno.

A questo punto credo si possa dire che alla Germania interessasse davvero tagliare i ponti con la Russia poiché, ricordo, il progetto “Idrogeno Verde” da quelle parti è partito già nel 2018, ovvero in tempi non sospetti e quanto sta accadendo guarda caso permette di puntare senza indugi proprio in quella direzione e anche in fretta, pena la distruzione totale del tessuto produttivo europeo.
E noi in quanto vassalli a prescindere di chiunque metta piede in casa nostra non potevamo che fare spallucce e affiancarci al capetto di turno, sperando che vada bene.
Oppure mi sbaglio, Giorgina Meloncina è un fenomeno che sta rilanciando l’Italia nel mondo, e noi diventeremo un hub di livello mondiale che servirà tutta Europa e tutti dovranno venire col cappello in mano da noi per avere il carburante del futuro.
A voi la scelta.

Altri link utili.

https://www.south2corridor.net/south2#c16
(Progetto Italia)

https://www.south2corridor.net/south2#c17 e https://www.south2corridor.net/south2#c18
(Progetto Austria)

https://www.south2corridor.net/south2#c19
(Progetto Germania)

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