Consiglio dei Ministri del 17 aprile 2023.
Inizio dei lavori alle ore 12.08.
Fie dei lavori alle ore 12.22.
Durata del Consiglio dei Ministri 14 minuti.
Decisioni prese:

  1. Adesione della Repubblica italiana al Protocollo addizionale della Convenzione concernente il contratto di trasporto internazionale di merci su strada (CMR), relativo alla lettera di vettura elettronica, concluso a Ginevra il 20 febbraio 2008 (disegno di legge);
  2. Ripresa dell’esportazione di materiale d’armamento negli Emirati Arabi Uniti;
  3. Genova capitale italiana del libro 2023;
  4. Agrigento capitale italiana della cultura 2025;
  5. Valutazioni di impugnabilità di 5 leggi regionali.

Qui trovate il Comunicato Stampa: https://www.governo.it/it/articolo/comunicato-stampa-del-consiglio-dei-ministri-n-29/22376.

Detto questo ci fermiamo a ragionare sul punto 2. Ne avrete sentito parlare nei tiggì, come al solito a modo loro. La notizia sta nel fatto che l’Italia riprenderà a esportare armi verso gli Emirati Arabi Uniti.
Le motivazioni meritano una disamina.
Intanto, e qui chiariamo perché ho fatto notare i 14 minuti di durata del Consiglio, leggiamo al Comunicato Stampa del Governo che:
Considerati i nuovi elementi, il Consiglio dei ministri oggi, dopo aver ascoltato una dettagliata relazione del Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale, ha dato attuazione a quanto stabilito dal precedente Governo, e dunque attesta che l’esportazione di materiale d’armamento negli Emirati Arabi Uniti non ricade più tra i divieti stabiliti dall’art. 1, commi 5 e 6, della legge 9 luglio 1990, n. 185.
Ora, anche a voler pensare che gli altri quattro punti li abbiano liqiudati in due minuti a testa come diavolo si fa “ascoltare una dettagliata relazione del Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale” in cinque minuti a stare larghi?
Chi è il cerimoniere, Calderoli? E comunqe, vedi come fa in fretta questa gentaglia a mettere a rischio milioni di vite alimentando l’arsenale di uno stato che ha dato prova di non lesinare con le bombe quando occorre mettere sotto altri stati mediorientali?

Battute a parte mi preme sottolineare le motivazioni che hanno portato a questa decisione.
Intanto non dimentichiamo che, e volevi mica che fosse altrimenti, si tratta delle fine di un iter avviato dal precedente esecutivo, quindi c’è la firma di Draghi.
Poi ci dicono che i cai emiri hanno deposto le armi contr lo Yemen e stanno finanziando la ricostruzione per cui ora sono diventati bravi bambini e noi li premiamo “regalando” loro un saco di… armi.

Ciò che più interessa è però il richiamo alla legge 9 luglio 1990, n. 185 (articolo 1, commi 5 e 6) per dire che ora non ci sono più le condizioni per non poter vendere armi ai cari emiri.
Cosa dicono i commi 5 e 6?
Prima di tutto la legge la trovate qui: https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/1990/07/14/090G0222/sg.

Bene!

Articolo 1, Comma 5:
L’esportazione ed il transito di materiali di armamento, nonché la cessione delle relative licenze di produzione, sono vietati quando siano in contrato con la Costituzione, con gli impegni internazionali dell’Italia e con i fondamentali interessi della sicurezza dello Stato, della lotta contro il terrorismo e del mantenimento di buone relazioni con altri Paesi, nonché quando manchino adeguate garanzie sulla definitiva destinazione dei materiali.

Ci sarebbe molto da dire già qui, ma passiamo oltre.

Comma 6:
L’esportazione ed il transito di materiali di armamento sono altresì vietati:
a) verso i Paesi in stato di conflitto armato, in contrasto con i principi dell’articolo 51 della Carta delle Nazioni Unite, fatto salvo il rispetto degli obblighi internazionali dell’Italia o le diverse deliberazioni del Consiglio dei Ministri, da adottare previo parere delle Camere;
b) verso Paesi la cui politica contrasti con i principi dell’articolo 11 della Costituzione;
c) verso i Paesi nei cui confronti sia stato dichiarato l’embargo totale o parziale delle forniture belliche da parte delle Nazioni Unite;
d) verso i Paesi i cui governi sono responsabili di accertate violazioni delle convenzioni internazionali in materia di diritti dell’uomo;
e) verso i Paesi che ricevendo dall’Italia aiuti ai sensi della legge 26 febbraio 1987, n. 49, destinino al proprio bilancio militare risorse eccedenti le esigenze di difesa del paese; verso tali Paesi è sospesa la erogazione di aiuti ai sensi della stessa legge, ad eccezione degli aiuti alle popolazioni nei casi di disastri e calamità naturali.

Dalla lettura dei due commi si evince come non sia (sarebbe) possibile esportare armi verso paesi che abbiano violato i diritti umani (Comma 5, Lettera d).
Ho detto che qui avremmo riso. Un riso amaro, ma pur sempre riso. Da ANSA del gennio 2022 (https://www.ansa.it/ansamed/it/notizie/rubriche/politica/2022/01/10/hrw-emirati-violano-diritti-umani_47697667-4162-47be-beb9-c5d604ff7ca9.html) alla condanna del Parlamento Europeo del settembre 2021 in relazione al caso di Ahmed Mansoor (https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/PDF/?uri=CELEX:52021IP0390&from=EN), giusto per fare due esempi tra i tanti.
Stendiamo un velo pietoso sull’Ucraina che da 9 anni viola i diritti delle popolazioni del Donbass, e continua a farlo anche mentre scrivo, e lo fa con le armi ricevute anche dal nostro paese. Aggiungerei a questo ache l’uso delle armi per uccidere i civili, sempre da parte dei nazisti di Kiev, che può ben rientrare nell’esposto alla lettera e del comma 6, nonostante la citata legge 26 febbraio 1987, n. 49 faccia espressamente richiamo ai paesi in via di sviluppo. Ma se lo sono gli Emirati perché non considerare tale anche l’Ucraina?
Ad ogni buon conto, pur rimarcando ancora una volta che questo iter lo ha fatto partire il delinquente che occupava la poltrona prima della signora, si conferma a cosa servisse nominare Ministro dell Difesa uno sporco venditore di armi come il signor Crosetto.
Da notare che all’Italia evidentemente i soldi, e verso i paesi del Medio Oriente, con il Qatar in testa, di affari se ne fanno molti, servono come il pane se si riattivano queste tratte di morte con gli emiri come se nulla fosse.

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