Si sarà notato che da quando è entrato in carica il Governo Meloni la premier ha spesso ripetuto che i soldi non ci sono e certe decisioni sono necessarie, anche se dolorose e non comprensibili per il popolino.

Al di là del fastidio di coloro che l’hanno votata pensando che quanto detto dai banchi dell’opposizione fosse applicabile in azione di governo questo mantra negativo mi permette di far notare un dato che emerge dal documento di Bankitalia del 19 gennaio 2023Bilancia dei pagamenti e posizione partimoniale sull’estero“.

Il dato è ben visibile nella tabella iniziale (Figura 1) e fa riferimento al saldo di conto corrente che fa registrare un -15,6 miliardi di euro sui dodici mesi al novembre 2022.

Se andiamo a riprendere due precedenti documenti possiamo ricostruire l’andamento del saldo dal 2014 ad oggi.

I tre documenti dove sono presenti le tabelle (https://www.bancaditalia.it/pubblicazioni/bilancia-pagamenti/2023-bilancia-pagamenti/statistiche_BDP_20230119.pdfhttps://www.bancaditalia.it/pubblicazioni/bilancia-pagamenti/2022-bilancia-pagamenti/statistiche_BDP_202200218.pdfhttps://www.bancaditalia.it/pubblicazioni/bilancia-pagamenti/2021-bilancia-pagamenti/statistiche_BDP_20210219.pdf) li trovate sul sito di Bankitalia.

Prima di andare sul punto ricordo che (Figura 2) la posizione patrimoniale resta positiva per 105,8 miliardi di euro grazie “ad aggiustamenti di valutazioni positivi dal lato delle attività legati all’apprezzamento del dollaro, che hanno più che compensato il deficit delle partite correnti”.

Resta però il dato del saldo delle partite correnti col suo chiaro crollo in territorio negativo.

Il periodo nel quale avviene il crollo va da Giugno 2021 a Novembre 2022 e sarà interessante verificare nei prossimi bollettini cosa accadrà.

Si noti peraltro che dal 2014 al Giugno 2021 il miglioramento era stato continuo.

Il periodo di riferimento dice niente?

Un aiuntino?

Al governo del Paese c’era… “il migliore”, ovvero Mario Draghi.

Entrato in scena il 13 febbraio 2021 e rimasto in carica fino al 22 Ottobre 2022, putroppo per noi ben 20 mesi, il “Vile affarista” ha goduto dell’iniziale entusiasmo di cinque mesi culminati con il picco ben sopra gli 80 miliardi – ricordo che dovete guardare la riga nera e non le colonnine colorate per indiviuare il saldo delle partite correnti – per poi vedere iiziare una disesa apparentemente inarrestabile.

In particolare ci dicono che “il calo ha riflesso il forte peggioramento del saldo mercantile (da 61,3 a -17,4 miliardi), che continua a risentire del maggiore disavanzo energetico“.

Si dirà quindi che una volta aggiustata la questione energetica tornerà tutto a posto.

Staremo a vedere, ma nel frattempo constatiamo che il crollo per il nostro Paese è iniziato sinistramente proprio quando, Giugno 2021, è iniziata l’impennata dei prezzi dell’energia – che non sia iniziata con l’avvio della guerra in Ucraina, nonostante il Draghi abbia sostenuto il contrario, dovrebbe ormai esser chiaro.

Io due domande al fenomeno da circo che veniva accolto dagli applausi dagli zerbini dei media di regime alle conferenze stampa le farei.

Chessò, questo è uno dei tanti successi del suo Esecutivo? Come se lo spiega?

Invece nell’ultima intervista fatta a Dicembre 2022 dal tappetino Antonio Polito (https://www.corriere.it/politica/22_dicembre_24/mario-draghi-intervista-463ee9fe-82f8-11ed-a908-044c2789a441.shtml) di queste questioni non c’è stata traccia e il tutto si è risolto in una vomitevole autocelebrazione.

Non avevamo ancora il dato a Gennaio 2023, ma il trend era ben visibile già un me fa e si poteva chiedr conto al “grande condottiero”.

Ad ogni modo se il trend non cambierà e in fretta non si potrà sempre nascondere il disastro sotto il tappeto dei trucchi contabili monetari.

Allora tornerà sempre più frequente il “Non ci soldi, non ci sono soldi” tanto caro alla pavida signora Meloni. E da qualche parte i soldi li dovranno trovare. Indovina dove?

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