Il tempo è galantuomo coe si suol dire e oggi le magagne della farsa pandemica stanno venendo a galla con sempre maggior forza.

Sia chiaro che non è ancora accaduto niente di particolare a livello giudiziario nonostante qualche sentenza abbia fatto luce su talune nefandezze e alcuni protagoniti negativi degli ultimi due anni e mezzo abbiano aperto il libro dei ricordi mettendo in difficoltà lo stuolo di lacchè, politicanti e pseduo giornalisti ormai giunti all’imbarazzo nella loro difesa a oltranza della farsa.

Abbiamo però un ulteriore elemento da condividere grazie all’articolo apparso su The Atlantic a firma Emily Oster, economista alla Brown University.

Propongo la traduzione del’articolo (https://www.theatlantic.com/ideas/archive/2022/10/covid-response-forgiveness/671879/) e le consuete riflessioni a seguire ogni blocco.

DICHIARIAMO UN’AMNISTIA PANDEMICA – Concentriamoci sul futuro e risolviamo i problemi che dobbiamo ancora risolvere.

Già dal titolo inquadriamo il problema. Hanno paura e vogliono mettere una pietra sopra. Peccato che milioni di morti e miliardi di persone oppresse meritino giustizia.

Nell’aprile 2020, senza nient’altro da fare, la mia famiglia ha fatto un numero enorme di escursioni. Indossavamo tutti maschere di stoffa che avevo fatto io. Avevamo un segnale con la mano della famiglia, che la persona davanti avrebbe usato se qualcuno si fosse avvicinato sul sentiero e avessimo dovuto indossare le nostre maschere. Una volta, quando un altro bambino si avvicinò troppo a mio figlio di 4 anni su un ponte, le gridò “DISTANZA SOCIALE!”.
Queste precauzioni erano totalmente fuorvianti. Nell’aprile 2020, nessuno si è ammalato di coronavirus dopo aver superato qualcun altro durante un’escursione. La trasmissione all’aperto era incredibilmente rara. Le nostre maschere di stoffa fatte con vecchie bandane non avrebbero fatto nulla, comunque. Ma il fatto è: non lo sapevamo.
Ho riflettuto su questa mancanza di conoscenza grazie a una classe dove sto insegnando alla Brown University riguardo al COVID. Abbiamo trascorso diverse conferenze rivivendo il primo anno della pandemia, discutendo le molte scelte importanti che dovevamo fare in condizioni di tremenda incertezza.
Alcune di queste scelte si sono rivelate migliori di altre. Per fare un esempio vicino al mio lavoro, c’è un consenso emergente (se non universale) sul fatto che le scuole negli Stati Uniti siano rimaste chiuse per troppo tempo: i rischi per la salute della diffusione all’interno della scuola erano relativamente bassi, mentre i costi sul benessere degli studenti e il progresso educativo erano alti. Gli ultimi dati sulla perdita di apprendimento sono allarmanti. Ma nella primavera e nell’estate 2020 abbiamo avuto solo barlumi di informazioni. Persone ragionevoli, persone che si preoccupavano dei bambini e degli insegnanti, si sono schierate su entrambi i lati del dibattito sulla riapertura.

E qui vediamo come la signora tenti di far leva sul “non sapevamo“. Ma la mia cara signora dimentica tutti i “Lo dice la scienza” grazie ai quali sono state fatte cose che erano prive del minimo fondamento scientifico e al contrario sono stati tacciati di ciarlataneria quei medici che avevano individuato, per esempio, le giuste cure con banali farmaci da banco.

Un altro esempio: quando sono usciti i vaccini, non avevamo dati definitivi sull’efficacia relativa del vaccino Johnson & Johnson rispetto alle opzioni mRNA di Pfizer e Moderna. I vaccini mRNA hanno vinto. Ma a quel tempo, molte persone nella salute pubblica erano neutrali o esprimevano una preferenza per J&J. Questo passo falso non era nefasto. Era il risultato dell’incertezza.
Ovviamente alcune persone intendevano fuorviare e fecero affermazioni selvaggiamente irresponsabili. Ricordi quando la comunità della salute pubblica ha dovuto spendere molto tempo e risorse per esortare gli americani a non iniettarsi candeggina? È stato male. La disinformazione era, e rimane, un grosso problema. Ma la maggior parte degli errori sono stati commessi da persone che stavano lavorando seriamente per il bene della società.

Potevano mancare i vaccini?

Ed ecco che si cita Johnson & Johnson per dire che faceva schifo – meglio che non lo sappia chi lo ha fatto qui perché doveva essere quello da una botta e via – mentre quelli a mRNA hanno vinto.

Vinto che cosa? La lotteria dei milioni di morti e miliardi di effetti avversi?

Allora sì mia cara signora! Hanno vinto! E ricordo che siamo solo all’inizio.

Data la quantità di incertezza, quasi tutte le posizioni sono state assunte su ogni argomento. E su ogni argomento, qualcuno alla fine ha avuto ragione e qualcun altro è stato smentito. In alcuni casi, le persone giuste avevano ragione per le ragioni sbagliate. In altri casi, avevano una comprensione preveggente delle informazioni disponibili.
Le persone che hanno capito bene, per qualsiasi motivo, potrebbero voler gongolare. Coloro che hanno sbagliato, per qualsiasi motivo, possono sentirsi sulla difensiva e ritirarsi in una posizione che non è in accordo con i fatti. Tutto questo gongolare e questo atteggiamento difensivo continua a inghiottire molta energia sociale e a guidare le guerre culturali, soprattutto su Internet. Queste discussioni sono accese, spiacevoli e, in definitiva, improduttive. Di fronte a tanta incertezza, fare qualcosa di giusto ha avuto un forte elemento di fortuna. E, allo stesso modo, sbagliare qualcosa non è stato un fallimento morale. Trattare le scelte relative alla pandemia come una scorecard su cui alcune persone hanno accumulato più punti di altre ci impedisce di andare avanti.
Dobbiamo mettere da parte queste lotte e dichiarare un’amnistia per la pandemia. Possiamo escludere i fornitori ostinati di effettiva disinformazione mentre perdoniamo le dure chiamate che le persone non avevano altra scelta che fare con una conoscenza imperfetta. La contea di Los Angeles ha chiuso le sue spiagge nell’estate 2020. Ex post facto, questo non ha più senso delle escursioni mascherate della mia famiglia. Ma dobbiamo imparare dai nostri errori e poi lasciarli andare. Dobbiamo perdonare anche gli attacchi. Poiché pensavo che le scuole dovessero riaprire e sostenevo che i ragazzi come gruppo non fossero ad alto rischio, sono stato chiamato un “assassino di insegnanti” e un “génocidaire”. Non è stato piacevole, ma i sentimenti erano alti. E di certo non ho bisogno di sezionare e ricostruire quel tempo per il resto dei miei giorni.

Qui arriva un altro papocchio alla Conte Mascetti per inculcare nel pubblico l’idea che chi ha “sbagliato” lo abbia fatto in buona fede.

Ovviamente c’è chi lo ha fatto senza secondi fini e senza cognizione – ma mi domando come si possa far lavorare un medico che prescrive Tachipirina e vigile attesa e non uno che ti cura coi farmaci giusti o uno che fa la punturina e si “contagia” sì mentre l’altro che non la fa e sta benissimo no – e non meriterebbe di finire davanti a un giudice, ma tutti quelli che avevano cognizione e hanno avallato la narrazione non possono farla franca.

Andare avanti ora è fondamentale, perché la pandemia ha creato tanti problemi che dobbiamo ancora risolvere.

E su questo siamo d’accordo. Solo che io vedo anche problemi che la signora non vede (o fa finta di non vedere).

I punteggi dei test degli studenti hanno mostrato cali storici, più in matematica che in lettura, e ancora di più per gli studenti che erano svantaggiati all’inizio. Dobbiamo raccogliere dati, sperimentare e investire. Il tutoraggio ad alto dosaggio è più o meno conveniente rispetto agli anni scolastici prolungati? Perché alcuni stati si sono ripresi più velocemente di altri? Dovremmo concentrarci su domande come queste, perché rispondere è il modo in cui aiuteremo i nostri figli a riprendersi.

Giusto! Ma è necessario punirre i colpevoli perché non posso pensare che coloro che hanno creato questi problemi ai nostri giovani siano anche quelli che si vuol chiamare a porre rimedio.

Molte persone hanno trascurato la propria assistenza sanitaria negli ultimi anni. In particolare, i tassi di vaccinazione di routine per i bambini (per morbillo, pertosse, ecc.) sono molto bassi. Piuttosto che discutere del ruolo che la messaggistica sui vaccini COVID ha avuto in questo declino, dobbiamo impegnare tutte le nostre energie per riportare questi tassi. Pediatri e funzionari della sanità pubblica dovranno lavorare insieme sulla sensibilizzazione della comunità e i politici dovranno considerare i mandati scolastici.

Attenzione anche a questa perla sulle vaccinazioni pediatriche.

Citerò il mio caro morbillo che ad oggi in Italia ha fatto la miseria di 5 casi accertati negli ultimi due anni e mezzo (https://www.epicentro.iss.it/morbillo/bollettino/RM_News_2022_65.pdf), con un recordo di 16 mesi senza nemmeno un caso. E questi dati sono paralleli al calo delle vaccinazioni. Io non posso metterli in relazione, anche perché quando ho chiesto lumi all’ISS non hanno risposto. Qualcuno ha paventato che l’uso delle museruole avesse avuto effetto sulle altre malattie trasmissibili, ma poi ci hanno detto anche che l’uso delle museruole aveva indebolito il sistema immunitario, e a questo posso credere ben più che alla prima ipotesi.

Detto questo il discorso fatto dalla signora decade perché a minor numero di vaccinazioni è corrisposto un crollo mai visto da quando esistono i bollettini ministeriali – chi mi legge sa che li sto collezionando e condividendo da anni – del numero di casi.

Il detto standard è che coloro che dimenticano la storia sono destinati a ripeterla. Ma soffermarsi sugli errori della storia può portare anche a un ciclo di sventura ripetitivo. Riconosciamo di aver fatto scelte complicate di fronte a una profonda incertezza, quindi cerchiamo di lavorare insieme per ricostruire e andare avanti.

Il detto storico è corretto e lei, cara signora, fa la gnorri.

Per quanto mi riguarda accetterò le scuse, se e quando arriveranno sia dalla politica che dal mondo medico-scientifico, ma solo se corredate da processi e condanne esemplari inflitte a coloro che hanno ucciso persone che si sono affidate alle cure di sanitari dei quali si fidavano.

In caso contrario non avrete mai il mio perdono.

Perché vede, avete capito male, quelli come me hanno la memoria lunga su queste faccende e non dimenticheremo nulla, mai.

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