Oggi alla Camera è proseguita la discussione delle proposte di legge di modifica costituzionale C. 716-A e C. 2238-A.

Si tratta di due proposte avanzate nel 2018 e 2019 che, se approvate, porterebbero all’elezione diretta di un Presidente della Repubblica “forte”.

Spieghiamo cosa si intende andando a leggere i testi (qui la pagina di presentazione: https://www.camera.it/leg18/1132?shadow_primapagina=14204).

Il testo della prima proposta lo tovate qui: http://documenti.camera.it/leg18/pdl/pdf/leg.18.pdl.camera.716.18PDL0015210.pdf.

La modifica interesserebbe gli articoli 83, 84, 85, 86, 87, 89, 92, 93, 94, 95, 96 e 104.

Non c’è solo l’elezione diretta del Capo dello Stato, c’è annhe dell’atro.

Intanto l’età minima fissata a 40 anni.

Poi la durata dell’incarico che scenderebbe a 5 anni con possibilità di una sola rielezione pe un totale di 10 annirispetto ai 7 attuali che per, omeè noto, sono andatti a farsi benedire sotto i colpi dei golpisti Napolitano e Mattarella.

Tra l’altro basterà raccogliere 200.000 firme per avanzare una vera candidatura popolare. Quasi quasi…

Altro punto importante è il peso che avrà il Capo dello Stato e che riassumo, ma leggendo troverete altri punti interessanti, nel nuovo secondo comma Art. 92:

Il Presidente della Repubblica presiede il Consiglio dei ministri, salva delega al primo ministro

Eloquente anche il nuovo Art. 95 che prevede che il Presidente della Repubblica diventi il vero referente dell’attività di governo col primo ministro nel ruolo di supporto.

Nella seconda proposta (http://documenti.camera.it/leg18/pdl/pdf/leg.18.pdl.camera.2238.18PDL0081990.pdf) si interviene sull’elezione del Senato e le modalità di partecipazine dlo stesso all’elezione del Presidente della Repubblica.

Pare ovvio che le due proposte non possano adare avanti di pari passo perché una imagina l’elezione diretta de Capo dello Stato mentre l’altra no.

Sarà interessante vedere come andranno avanti i due iter e se una delle due arriverà a buon fine.

AGGIORNAMENTO AL VOLO: Proprio mentre stavo per pubblicare l’articolo è arrivata la notizia della bocciatura della prima proposta, chee ricordo era stata avanzata da Fratelli d’Italia.

E’ stato comunque utile leggerla e fare qualche ragionamento su di essa.

Aggiungo in chiusura la segnalazione del primo “Rapporto sugli investimenti
sostenibili e sui rischi climatici
” di Banca d’Italia (https://www.bancaditalia.it/pubblicazioni/rapporto-investimenti-sostenibili/2022/RISC-2022.pdf).

Un documento che intende fornire informazioni sul cambio di paradigma in corso negli investimenti che si devono orientare verso il green.

Detto in parole povere è l’ennesiam conferma del fatto che la massa di denaro in circolazione deve essere reindirizzata verso nuovi lidi per aderire alla nuova finanza falsamente ecologica e anche i nostri eroi di Banca d’Italia iniziano a afre il loro dovere.

Da notare la tabella sugli investimenti in titoli di stato (figura 4.5 a pagina 33) con l’elaborazione dati da fonte Banca d’Italia e IEA (Agenzia Internazionale per l’Energia) sulla “Composizione delle fonti energetiche sottostanti i portafogli governativi“.

Notato che tra carbone, petrolio e gas naturale siamo percentuali che vanno dal 60% all’80%?

E cosa dice che dovremo fare entro il 2050 la IEA? Due parole: Net Zero.

Lascio ai lettori la deduzione logica. E se volete agganciate a questi dati le parole del premier italiano al Parlamento Europeo che Francesco Carrino ha riportato in un suo video (https://www.youtube.com/watch?v=QmBgXivOp7s) capirete meglio quale sia uno dei veri obiettivi della guerra in Ucraina, impoverire le popolazioni europee.

Don’t forget!

Select a target language

Translator

Select a taget language: