C’è chi ormai si è abituato a convivere con governi di millantatori che annunciano le peggiori cose per poi mettere nero su bianco altro.
Propongo due esempi di questi giorni che confermano in primo luogo come lor signori non abbiano alcuna intenzione di finire sotto accusa per palesi violazioni dei diritti umani senza tenersi aperta la via di fuga del “Ma noi non abbiamo obbligato nessuno!”.
Inoltre con questo modus operandi da quasi due anni stanno mettendo nelle mani di una popolazione ignorante e superficiale l’onere di creare quello stato di fatto derivato dalla consuetudine. E proprio di consuetudine avevo già parlato in passato per far comprendere come fossimo noi quelli che stavano rendendo realtà i loro semplici annunci.
Ancora oggi non esistono obblighi di legge per la quasi totalità delle prescrizioni covidiane di governo. L’unica eccezione è rappresentata dalla legge sulla cosiddetta vaccinazione di alcune categorie lavorative, le quali però, se fossero sveglie e toste, avrebbero potuto opporsi senza rischiare nulla e vedendosi dare ragione, come accaduto già in alcuni casi.
Detto questo vediamo cosa ha annunciato il premier: https://www.governo.it/it/articolo/comunicato-stampa-del-consiglio-dei-ministri-n-51/18806.
Come si evince fin dalle prime righe lo stato di emergenza sarebbe prolungato fino al 31 marzo 2022.
Ma se andiamo a leggere l’Ordinanza del Ministero della Salute pubblicata ieri sera in Gazzetta Ufficiale constatiamo che lo stato di emergenza resta fissato fino al 31 gennaio, ovvero alla naturale scadenza: https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2021/12/15/21A07442/sg (Art. 1 et alter). E si sottolinea come quella data sia ritenuta improrogabile.
Ora, se si emana una Ordinanza il 15 dicembre che non contempla la proroga, che sarebbe a detta loro già decisa, dello stato di emergenza qualche dubbio dovrebbe sorgere.
Non è che stiamo lanciando il sasso per vedere l’effetto che fa?
Lo hanno fatto mille volte in questi ventuno mesi. Non sarebbe sorprendente se lo facessero di nuovo.
Altra chicca quella sull’ingresso sul territorio nazionale.
Chiunque, anche i cosiddetti vaccinati, dovranno presentare un test, quello che nelle ultime settimane hanno definito inaffidabile, negativo altrimenti non potranno entrare. Come uccidere ancora un po’ il turismo.
Notiamo, divertiti, che in caso di mancata presentazione del test si dovrà osservare un periodo di 5 giorni di quarantena.
Ve lo ricordate all’inizio di questa farsa quanti giorni erano? 14.
E poi? 12.
E poi? 10.
Ora siamo a 5 giorni nonostante qui si continui a parlare di “emergenza sanitaria”.
Se per voi esistono basi scientifiche rispetto a tutto ciò, oltre che su tutto il resto, vi meritate tutto quello che ancora cadrà sulle voste testoline.
Consiglio poi la lettura dell’articolo di Openpolis (https://www.openpolis.it/il-governo-e-in-affanno-sulle-scadenze-del-pnrr/) che mette il dito nella piaga del PNRR e dei task ai quali il nostro Paese dovrebbe adempiere onde evitare il blocco del flusso dei finanziamenti (più o meno) europei.
Leggetelo bene perché ancora una volta si sottolinea come il “migliore” Mario Draghi parli a vanvera denunciando o la sua totale incompetenza e non conoscenza del reale stato dell’arte o la sua malafede, e qui potrei anche mettere la mano sul fuoco, atta a far cadere nel trappolone di Bruxelles il nostro Paese.
In definitiva siamo in ritardo sui tempi di attuazione; occhio perché questa potrebbe essere la notizia più grave tra le due di cui abbiamo parlato oggi.