Facendo seguito alla mia mail di qualche giorno fa, della quale potete leggere il testo nell’articolo pubblicato a suo tempo (http://www.busnosan.it/wp/2021/04/23/attentato-terroristico/), il Ministero degli Esteri mi ha risposto definendo meglio i termini della questione.

Gentile Signor Busnelli,

faccio riferimento alla Sua pec del 23 aprile u.s. inviata al Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale Luigi Di Maio per precisare che il 21 aprile u.s. il Dipartimento di Stato degli USA ha aggiornato le proprie raccomandazioni di viaggio verso i Paesi terzi, allineandole a quelle del Center for Deseases Control (CDC) che già prevedevano l’Italia, insieme ai Paesi UE/Schengen in fascia di rischio 4 (“do not travel”). A seguito di tale aggiornamento 116 Paesi, tra cui l’Italia e i Paesi dell’Europa continentale, sono passati dalla fascia di rischio 3 (“reconsider travel”) alla fascia 4 anche nella classificazione del Dipartimento di Stato (DoS). Per Sua informazione, prima dell’aggiornamento sopra descritto, i Paesi che il DoS indicava in fascia 4 erano 34, mentre ora ammontano a 150.

L’avviso pubblicato dal CDC, i cui contenuti rimandano a quello del DoS, nello sconsigliare i viaggi nei Paesi in fascia 4, raccomanda di effettuare il completo ciclo di vaccinazioni qualora si decida comunque di viaggiare in quei Paesi. Lo spedito avanzamento della campagna vaccinale negli USA, anche tenendo conto dell’obiettivo annunciato dal Presidente Biden di vaccinare l’intera popolazione entro il 4 luglio, potrebbe comunque ridurre l’eventuale effetto negativo sugli spostamenti di cittadini americani verso l’Italia. In tal senso, è utile considerare altresì che, fin dall’agosto 2020, i viaggi di cittadini USA verso l’Italia hanno avuto luogo in costanza dell’avviso del CDC, che già poneva il nostro Paese, unitamente agli altri Paesi europei, in fascia 4, con la grande differenza che allora non esisteva la possibilità di vaccinarsi. A ciò va aggiunto l’esperimento riuscito dei voli “covid-tested”, di grande importanza nell’implementare modalità sicure per il trasporto aereo.

Circa la cautela per rischio terrorismo “Exercise increased caution due to terrorism” che l’Ambasciata USA a Roma ha ripreso dal sito del Dipartimento di Stato, si tratta di un’annotazione presente sul sito del DoS almeno dal 2018 ma che, comprensibilmente, cattura l’attenzione ogni volta che l’avviso viene aggiornato. L’allerta sui rischi legati al terrorismo nel nostro Paese è strettamente correlato al rischio terrorismo presente anche nel resto d’Europa, a seguito degli attentati avvenuti in altri Paesi europei negli ultimi anni.

In grasseto la parte che mi interessava chiarire, ovvero quella sul Livello 4 di allerta terrorismo. Nella risposta si conferma che il livello di allerta è proprio quello, quindi il parere di un esperto riportato nei giorni scorsi dal TG di Byoblu (che affermava essere in realtà un Livello 2) non è corretto. Capita.

Diciamo che sapere di essere insieme ad altri Paesi nello stesso calderone non è di conforto in quanto noi siamo uno dei pochi a non aver mai subito attentati terroristici negli ultimi anni.

In ogni caso ho suggerito di emettere una nota informativa onde chiarire eventuali malintesi che si possono creare con i cittadini.

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