Se dovessi dare un giudizio sulla postura da uomo politico non potrei dire altro rispetto al discorso di Mario Draghi oggi al Senato (domani tocca alla Camera) che precede il voto di fiducia.
Deve essere una bella scocciatura per personaggi come Draghi e Monti mostare il proprio eloquio in Parlamento, ma, almeno per ora, la casa del popolo, il luogo dove siedono coloro che sono stati eletti, è ancora la sede del Potere Legislativo. So che ormai sembra una barzelletta ma costoro, finché non loo avranno azzerato del tutto, dovranno quanto meno passare da lì, seppur pro forma.
Se andiamo a guardare ciò che è stato detto in più di cinquanta minuti di discorso, al di là del cospicuo numero di frasi fatte e slogan di scarsissimo spessore, anche per un super tecnico, c’è qualcosa da dire.
Ho segnato parole e concetti che vado a condividere col lettore.
Andremo in ordine di apparizione (qui sotto il video).
In avvio parole di guerra (combattere, trincea, nemico) riservate come da copione al mefitico virus. Non siao in guerra ma ormai sappiamo come è stata impostata la propaganda covidiana e non si può fare altrimenti. Peccato! Avrebbe dato un bel segnale cambiando linguaggio. Male!
Poi registriamo le riforme da fare in emergenza senza perdere tempo cercando di preservare il capitale umano pur con risorse sempre scarse. E qui sento dire che arriveranno soldi come se piovesse, ma Draghi esplicita la scarsità di risorse. Vedremo.
Si ricorsda poi che l’Italia è nella UE e nella NATO , oltre all’ONU, e non si muove da lì rimarcando l’irreversibilità dell’euro e marcando le note sulla necessità di cedere sovranità nazionale per acquistare sovranità condivisa. A questi temi si aggiungono le parole che evidnziano come senza Italia non ci sia Europa e viceversa sottolineando come da soli non vi sia sovranità (questo lo dice lui).
Arriva in seguito lo sfondone covidiano, ma se si crede ai numeri (farlocchi) ufficiali ci può stare, quando dice che i dati ufficiali sono sottostimati e avremmo (dice lui) più casi e morti di quelli conteggiati. E su questo ho scritto tanto per cui posso solo confermare che di quelli segnalati i morti reali, ad essere esagerati, potrebbero essere oggi tra i 5 e i 6.000. Ma la narrazione non si discute per cui attenderemo la prossima Norimberga per ottenere ragione.
Si sofferma quindi sulla sanità dicendo che si dovrà puntare su Assistenza Domiciliare Integrata, LEA (per poveri aggiungo io) e AI oltre al concetto di Telemedicina da sviluppare.
Ovviamente tutte le nostre disgrazie del 2020 sono colpa del virus – il nemico invisibile, un pò come il sistema di Palamara che ti permette di non perseguire i singoli delinquenti. Ma ripeto, una nuova Norimberga dovrà pur essercu presto o tardi.
La scuola riaprirà solo in sicurezza, quindi i vostri ragazzi perderanno altro tempo prezioso e i danni saranno ulteriormente ampliati e approfonditi. E questo mi permetto di dire che lo faranno apposta così come è stato fatto dai loro indegni predecessori.
Si arriva poi al Next Generation e al Recovry Found, ovvero la ciccia che tutti sembrano attendere con ansia e speranza.
Intanto Draghi ricorda le tempistiche, ovvero che i fantomatici 209 miliardi saranno distribuiti in 6 anni, ma dimentica di dire che ci vorrà ancora del tempo prima di sbloccare la situazione (entro aprile 2021 si presenta il piano, poi ci sono due mesi per le verifiche, poi, se tutto va bene, gli stati devono confermare e solo successivamente si procede con le prime erogazioni). Occhio però perché Draghi ricorda che quei fondi sono collegati alle riforme (lo fa più avanti, ma il senso è quello).
Ci ricorsa anche – lo dico alle pecorelle che pensano di eseguire tutti gli ordini idioti che arrivano dall’alto perché poi torneranno alla vita di prima – che non sarà come riaccendere la luce. Chiaro?
Frase ad effetto: “Vogliamo lasciare un buon Pianeta, non solo una buona moneta“. Ha provato a fare il brillante. No c’è riuscito. Chissà come si divertono i suoi amici alle feste col mattacchione Mario.
Si prosegue con la retorica sulla parità di genere, la riforma fiscale che dovrà essere stile anni ’70 e Draghi vede come architrave della politica economica e la pubblica amministrazione che dovrà recuperare e rilanciare nel post (qando?) pandemia.
Su questo ultimo punto ricordo che l’orizzonte del Governo Draghi sarebbe di due anni, ed è ancor più probabile che duri meno se veramente il buon Mario puntasse al Quirinale come a me pare. Quindi, se siamo in piena emergenza e, dimenticando che avremmo potuto già risolvere con le cure (che ci sono), parliamo di vaccinazione di massa come unica via di salvezza, nonostante i dati allarmanti di reazioni avverse, morti e focolai post vaccinazione (quelle che chiamano “varianti”) scrivano un’altra storia la vedo dura che si possa parlare di un Governo che rimette in carreggiata fisco e pubblica amministrazione. Fumo negli occhi per polli a mio avviso.
Ancora un rimando al fatto che siamo vincolati a UE, NATO e ONU e una frecciata alla Russia quando dice che l’Italia si adopererà per fare in modo che i rapporti siano distesi nonostante lì i diritti siano stai ripetutamente violati. E qui rido pensando che i russi sono liberi di andare dove vogliono senza nessuna restrizione e con tutte le attività aperte (e mai chiuse) mentre noi siamo stati privati dei diritti fondamentali sanciti dalla nostra Costituzione che a questi personaggi proprio non piace – ricordate che Draghi è uomo dell’alta finanza e proprio dalle banche d’affari (JP Morgan) arrivò qualche anno fa il “suggerimento” di disfarsi delle costituzioni repubblicane europee. Se non volessimo esagerare potremmo dire che al massimo siamo di fronte al bue che dà del cornuto all’asino.
Chiusura sul G20 la cui presidenza italiana è iniziata a dicembre 2020 con tre parole d’ordine (people, planet, prosperity) e il bacio di Giuda finale con quell’amore per l’Italia che ci dovrebbe accomunare detto da uno che si è “dimenticato” di fermarsi davanti al tricolore nel giorno della nomina (piccole cose che è importante notare di fronte agli apolidi della finanza internazionale).
Ultimissima cosa l’unica citazione, quella di Cavour, messo lì come a dire che il buon Draghi punterebbe adagire nel solco della tradizione dei grandi statisti. Non commento per non debordare in insulti.
Comde detto in avvio di scritto siamo in presenza di un tecnico (della finanza, non della politica) che dimostra l’empatia di un ferro da stiro.
Ora vedremo cosa accadrà subito dopo la fiducia perché penso che partirà a razzo coi primi provvedimenti (scritti da tempo).
Soldi ne arriveranno, qualcuno coglierà occasioni e qualcuno si illuderà che il vento sia cambiato. E poi…