Dalla rassegna stampa di oggi. Segnalo un articolo del giornale finanziario tedesco Handelsblatt. Si parla della disputa tra Austria e Germania in merito alla tassa per l’uso della rete autostradale che ha portato alla pronuncia dell’Avvocatura Generale della Corte di Giustizia Europea. Ora manca la sentenza della Corte, ma dato che l’Avvocatura ha dato il suo parere è lecito attendersi la chiusura del ricorso austriaco.

Premessa. Metto tutti i link (Handelsblatt originale in tedesco, documenti della Corte in italiano) alla fine dell’articolo per chi li volesse consultare.

La notizia mi ha incuriosito per un paio di questioni che solleva.

1) La prima è una questione di metodo, se vogliamo.

Mi spiego.

Da quando siamo in Europa ognuno di noi ha potuto sperimentare cose buone e meno buone. Ci sono oggettivi miglioramenti nelle facezie di tutti i giorni, ma anche ulteriori aggravi, in particolare sul piano legislativo e burocratico.

Questo è un caso di scuola che fa capire quanto siamo lontani anche solo da una parvenza di vera Unione Europea.

I fatti.

Nel 2015 la Germani approva una legge per l’istituzione di una tassa di circolazione autostradale. La Commissione Europea apre una procedura di infrazione che poi chiude a seguito delle modifiche apportate dalla Germania con nuova legge del 2017. L’Austria presenta comunque ricorso contro la Germania per violazione degli articoli 18, 34, 56 e 92 T.F.U.E. Ovvero la cita per discriminazione indiretta in base alla nazionalità per effetto della compensazione dell’imposta sulle infrastrutture con un’esenzione per i detentori di veicoli immatricolati in Germania e per effetto della configurazione dell’imposta sulle infrastrutture. La legge prevede infatti che i veicoli. In soldoni se sei tedesco compensiamo il pagamento della tassa scalandola dal bollo.

Ora, al di là della natura eccezionale del ricorso – si deve infatti sapere che questo è uno dei soli 8 fatti da uno stato contro un altro da quando esiste l’Unione Europea – la lettura della documentazione a mio avviso prova che la legge europea in questo come in molti altri campi ha aggiunto materia legale e confusione invece di semplificare e creare un corpus unico riconosciuto da tutti i paesi membri.

Il risultato è la consapevolezza che si continui ancora oggi a perdere tempo inutilmente per dirimere questioni che non dovrebbe esistere.

Da notare che la tassa dovrebbe entrare in vigore dal 2020.

2) La seconda questione è, diciamo così, di merito. Mi ricollego al mio titolo.

Domanda.

Perché invece di raccontare che quest’anno i pedaggi autostradali li teniamo fermi fino a settembre, e poi Dio solo sa che cosa accadrà, non facciamo come i tedeschi?

Tariffe fisse e scarico integrale delle stesse dal bollo auto per gli italiani. Ergo, autostrade gratuite per noi, a pagamento per gli altri.

Visto che non siamo poi così europei, e uguali, come ci raccontano, direi che si può fare.

Anche se ho la sensazione che se lo facessimo noi ci darebbero torto a prescindere.

Link

Articolo di Handelsblatt: https://www.handelsblatt.com/politik/deutschland/abgabe-eugh-generalanwalt-haelt-deutsche-pkw-maut-fuer-rechtmaessig/23686980.html.

Parere dell’Avvocatura Generale della Corte di Giustizia Europeea: https://curia.europa.eu/jcms/upload/docs/application/pdf/2019-02/cp190009it.pdf.

Documenti del ricorso:

http://curia.europa.eu/juris/documents.jsf?num=C-591/17 (parere dell’Avvocatura. Testo per i media).

http://curia.europa.eu/juris/document/document.jsf;jsessionid=4727E0F3A9E94654968BE40CFF8F8DF9?text=&docid=197110&pageIndex=0&doclang=IT&mode=req&dir=&occ=first&part=1&cid=10548105 (testo del ricorso austriaco).

http://curia.europa.eu/juris/document/document.jsf;jsessionid=4727E0F3A9E94654968BE40CFF8F8DF9?text=&docid=210529&pageIndex=0&doclang=IT&mode=req&dir=&occ=first&part=1&cid=10548105 (testo integrale del parere dell’Avvocatura).

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