Un paio di riflessioni sulla relazione del 21 novembre della Commissione Europea sul Budgetary Plan dell’Italia e sul report di Bankitalia di oggi.
La Relazione
Ho ascoltato come di consueto le varie voci che si sono levate a spiegare cosa è accaduto, cosa significhi e cosa prospetti la relazione della Commissione Europea accompagnata dalla lettera a firma Dombrovskis, Moscovici recapitata all’Italia.
Incuriosito dal continuo martellamento ai danni del nuovo esecutivo – che ricordo non ho votato (la mia scheda è entrata nell’urna come mamma l’ha fatta) e non ho alcun interesse a difendere, anzi – ho letto prima la lettera (https://ec.europa.eu/info/sites/info/files/economy-finance/18_10_18_commission_letter_to_italy_en_0_1.pdf – versione italiana da sito Ansa: http://www.ansa.it/documents/1539881614428_letter.pdf) e poi la relazione (https://ec.europa.eu/info/sites/info/files/economy-finance/1263_commission_report_211118_-_italy_it.pdf), che è il documento in cui si trova il succo della faccenda.
Per rispondere alla domanda “Ma è vero che è tutta colpa del dinamico duo Salvini-Di Maio?” leggiamo le 26 pagine della relazione e capiamo che…
La procedura di infrazione che si profila all’orizzonte – ma vedremo se alle parole seguiranno i fatti, ora è il tempo del negoziato – non partirà per inadempienze di questo governo, bensì per colpe del precedente esecutivo, scritto nero su bianco.
Ora io estrapolerò alcuni passaggi per cui, se pensate che stia facendo il furbo e stia travisando il senso complessivo, vi consiglio la lettura integrale del testo onde verificare che non cambia nulla.
Dopo aver ricordato su quali basi giuridiche si muove la contestazione all’Italia la Commissione dice che:
“La presente relazione, che costituisce la prima fase della procedura per i disavanzi eccessivi, esamina la conformità dell’Italia nel 2017 al criterio del debito stabilito dal trattato, tenendo debitamente conto del contesto economico e di altri fattori significativi.“
Chiarito il primo punto. E’ in esame il 2017.
Chi era al governo? Il dinamico duo Gentiloni-Padoan.
Poi contestualizza:
“Il 23 maggio 2018 la Commissione ha pubblicato una relazione a norma dell’articolo 126, paragrafo 3, del TFUE3 , perché nel 2017 l’Italia non aveva compiuto progressi sufficienti verso l’osservanza della regola del debito. La relazione ha concluso che il criterio doveva essere considerato rispettato in quel momento, visto in particolare il rispetto ex post del braccio preventivo da parte dell’Italia nel 2017. La relazione ha rilevato inoltre un rischio di deviazione significativa dal percorso di aggiustamento verso l’obiettivo di bilancio a medio termine raccomandato dal Consiglio per il 2018, sulla base sia dei piani del governo che delle previsioni di primavera 2018 della Commissione.“
Quindi hanno, momentaneamente, di fatto forzato un giudizio (falsamente) positivo (vedi dove dice “doveva essere considerato rispettato in quel momento“?) perché il governo aveva messo nero su bianco un piano futuro più improntato al rientro da una situazione ritenuta non idonea rispetto alle raccomandazioni fatte.
Ora dicono all’Italia che con il DEF rivisto dal nuovo governo i parametri tornano ad essere sballati e quindi la vecchia inadempienza si riapre con possibile avvio di una procedura di infrazione.
Non so a voi, ma a me fa pensare che qualcuno – non diciamo chi – possa anche essersi messo d’accordo con qualcun altro – non diciamo chi – per tarpare le ali al governo che sarebbe stato eletto nelle successive elezioni.
Magari perché sapevano già chi avrebbe vinto.
Lo so, penso sempre male e a pensar male si fa peccato, ma spesso…
Ciò non toglie – così diamo un colpo al cerchio e uno alla botte – che per soddisfare le (idiote) regole dell’Unione e non essere inadempienti i signori oggi al governo sanno bene che non avrebbero dovuto toccare il DEF.
Che alla fine abbiano fatto bene o male poco importa.
Quel che conta ora è che non facciano la fine del buon Matteo da Rignano che fece il ganzo e poi si accordo nel modo più meschino possibile, il tutto per dare una brioche a poche centinaia di migliaia di persone (sotto un video fresco di giornata per non dimenticare di cosa parliamo).
Altra cosa dal mio punto di vista.
Sarei felice di vedere un governo che non abbassa la testa e contrattacca.
Come?
Per esempio preparando e consegnando ai signori Commissari due lettere.
Una con la richiesta formale di apertura di una procedura di infrazione contro la Francia per deficit eccessivo – perché loro sì che sforano il famoso 3%, e alla grande, da anni – e anche per un’altra cosina (*).
Un’altra con la richiesta formale di apertura di una procedura di infrazione contro la Germania per surplus della bilancia commerciale eccessivo – come è noto il massimo consentito dal 2011 (Six Pack) è il 6% e lor signori sforano alla grande da 7 anni senza che nessuno fiati – e anche per un’altra cosina (*).
(*) Le “cosine” di cui sopra non le inserisco qui causa discorso troppo lungo e rimando il lettore a due video interviste in preparazione che saranno pubblicate prossimamente sulla BusnosanTV.
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Il Rapporto
Oggi Bankitalia pubblica il suo “Rapporto sulla stabilità finanziaria n. 2 – 2018” (https://www.bancaditalia.it/media/notizia/rapporto-sulla-stabilit-finanziaria-n-2-2018/ – https://www.bancaditalia.it/pubblicazioni/rapporto-stabilita/2018-2/index.html).
Nel PDF (https://www.bancaditalia.it/pubblicazioni/rapporto-stabilita/2018-2/RSF_2_2018.pdf) troviamo il report integrale.
Bankitalia ribadisce che il virus della Pellagra-Debito zavorra il Paese – sarà curioso vedere tutti questi soloni a testa bassa quando finalmente il loro bluff verrà smascherato – e insieme con l’aumento dei tassi sui titoli di stato può diventare letale.
Poi però leggi il report e ti accorgi di quanti elementi positivi ci siano, e dei quali pochi, solitamente sovrastati dal fracasso fatto dai prezzolati pro-sistema, parlano.
Pagina 10 e 11:
“La capacità del nostro paese di fronteggiare shock finanziari avversi è comunque sostenuta da diversi elementi positivi: l’indebitamento del settore privato è tra i più bassi nell’area dell’euro; la posizione debitoria netta verso l’estero continua a ridursi beneficiando dell’ampio avanzo commerciale; l’elevata vita media residua del debito pubblico attenua la trasmissione dell’aumento dei rendimenti dei titoli al costo del debito.“
Da notare che il basso indebitamente del settore privato fa incazzare di brutto qualche altro Paese in Europa – non facciamo nomi – e stanno facendo di tutto per toglierci questo primato virtuoso. Indi, occhio!
L’indebitamento verso l’estero basso è un altro fattore molto importante. Occhio anche qui perché il debito costruito ad arte è l’elemento con cui hanno distrutto la Grecia in pochi anni. Noi siamo belli grossi, ma non si sa mai. Sul punto occorre che il governo resti vigile.
Non mancano i punti negativi e ne sottolineo uno di cui si parla poco.
Con il QE (il programma straordinario di acquisto di titoli) della BCE uno degli effetti collaterali è stato rappresentato dall’aver tenuto artificialmente troppo bassi i tassi di interesse.
Il problema non è solo nostro, ne discutono quotidianamente sulla stampa tedesca. Si tratta della questione mutui erogati in questi anni a tassi (fissi) decisamente favorevoli che però, in caso di improvviso rialzo dei tassi, e l’anno prossimo sembra proprio quello propizio perché ciò accada, darebbe un duro colpo al sistema bancario. Meglio non pensarci e andare avanti. Bankitalia ne parla a pagina 18.
Occhio anche ai CDS sui titoli di stato e ai valori indicati a pagina 32. Potrebbero essere un problema.
Lascio perdere la parte dedicata alle agenzie di rating e ai loro giudizi. Esse sono palesemente prive della minima credibilità, ma continuano ad essere una pericolosa spada di Damocle sulla testa dei Paesi. Assurdo!
Bankitalia fortunatamente non dimentica di segnalare l’ottima performance delle banche italiane negli stress test di qualche giorno fa che secondo qualcuno ci avrebbero visti fanalino di coda, ruolo toccato invece a Francia e Germania per cui se ne è parlato poco e male.
Altro fattore positivo accennato nel documento di Bankitalia, così chiudiamo in bellezza con ottimismo, è il calo consistente dei N.P.L. (i crediti inesigibili) delle nostre banche.
Su questo punto segnalo il forecast OCSE (http://www.oecd.org/italy/italy-economic-forecast-summary.htm) sull’Italia dove possiamo vedere la tabelle che esemplifica il lavoro fatto dalle nostre banche (prima pagina del PDF: http://www.oecd.org/eco/outlook/economic-forecast-summary-italy-oecd-economic-outlook.pdf.
Come sempre ci sono cose buone e cose meno buone per cui chiudiamo ad minchiam con la mitologica frase del buon buon Aigor:
“Potrebbe andar peggio. Potrebbe piovere.“