A futura memoria.

Oggi la Knesset, il Parlamento israeliano, ha approvato la legge di base dello stato di Israele. O meglio “Israel as the Nation State of the Jewish People” (“Israele come lo Stato Nazione degli Ebrei”).

Dalla press release della Knesset: https://knesset.gov.il/spokesman/eng/PR_eng.asp?PRID=13979

Qui il testo integrale della legge: https://knesset.gov.il/spokesman/eng/PR_eng.asp?PRID=13978

A parte le iniziali fandonie sulle questioni storiche che ormai regnano sovrane – ma se parli di questo sei antisemita per cui sorvoliamo – segnalo, tra le altre, un paio di chicche.

La prima al punto 4 Language

B. The Arabic language has a special status in the state; Regulating the use of Arabic in state institutions or by them will be set in law. (La lingua Araba ha uno status speciale nello stato; La regolamentazione del”uso della lingua Araba nelle istituzioni dello stato o da parte loro sarà stabilita dalla legge.)

Si passa quindi dalla lingua Araba come ufficiale alla lingua Araba come sopportata e, ci diranno poi con quali regole, utilizzata per gentile concessione delle istituzioni israeliane.

Chi glielo dice che gli arabi in Israele sarebbero circa 6,5 milioni (contro 6,9 milioni di ebrei – https://www.israele.net/quanti-arabi-vivono-a-gaza-in-cisgiordania-e-in-israele-e-un-conto-complicato)? Domanda retorica.

La seconda chicca al punto 7 Jewish settlement

A. The state views the development of Jewish settlement as a national value and will act to encourage and promote its establishment and consolidation. (Lo stato considera lo sviluppo degli insediamenti ebraici come un valore nazionale e agirà per incoraggiare e promuovere la sua istituzione e il consolidamento.)

Insomma, come noto da tempo ed oscuro solo a quelli col paraocchi, noi altri si va avanti a rubare terra ai palestinesi fino a quando ci pare e piace, ovvero finché non gliene resterà nemmeno per lo sgabuzzino.

La legge appena approvata fa il paio con un’altra perla del 17 luglio.

Si tratta della bill preventing activity in an educational institution of external elements acting against the IDF (“Breaking the Silence” Law) (la legge che impedisce l’attività in un istituto scolastico di elementi esterni che agiscono contro l’IDF (legge “Breaking the Silence”) – https://knesset.gov.il/spokesman/eng/PR_eng.asp?PRID=13973).

Ma allora si può essere contro le ONG senza essere per questo definiti razzisti, xenofobi, populisti e pure con l’alito pesante?

Salvini è già andato tempo fa a baciare le chiappe di Beniamino. Imparato nulla dai maestri?

Per la cronaca questa è una legge che vieta di tenere conferenze nelle scuole e nelle università ai rappresentanti di determinate ONG tra le quali spicca Breaking the Silence.

Per inciso le ONG sono israeliane, si occupano della tutela dei diritti umani, e ovviamente denunciano gli abusi commessi dalle forze armate dell’IDF a danno dei palestinesi sotto occupazione militare.

Sai com’è, quelli dell’IDF per ammazzare ammazzano bene, ma per difendersi dalla verità dei loro crimini hanno bisogno della mamma.

In sintesi noi (sionisti) si riscrive la storia, e chi non è d’accordo non ha diritto di parola; nel mentre vediamo di portare avanti l’eliminazione dei palestinesi, e a loro lasciamo il diritto… di morire.

Però questi sono solo dettagli in cronaca da un oscuro periodo di caos mondiale.

Questi poi saranno parte delle testimonianze della miopia dell’umanità che si trovò di fronte ai nazismi – perché non è l’unico, ma è uno dei tanti – del terzo millennio.

Ma oggi come detto sono solo dettagli.

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