In questi giorni ci hanno raccontato del voto delle Camere per la proroga delle missioni internazionali in corso e l’autorizzazione di nuove missioni.

Due le questioni sul tavolo secondo i media.

La prima riguarda il voto delle Camere sciolte da Mattarella.

Hanno titolo o no per riunirsi e votare essendo state sciolte?

Falso problema per gonzi. Ovviamente lo possono fare.

Seconda questione. Andiamo in Niger per dare una mano alla Francia a gestire i suoi affari?

Beh, magari anche sì!

Ma la missione in Niger è solo una delle nuove 6 decise dal Governo italiano.

  1. Missione bilaterale di assistenza e supporto in Libia
  2. Missione bilaterale di supporto nella Repubblica del Niger
  3. Missione NATO di supporto in Tunisia
  4. United Nations Mission for the Referendum in Western Sahara
  5. European Union Training Mission nella Repubblica Centrafricana
  6. Potenziamento del dispositivo NATO per la sorveglianza dello spazio aereo europeo

Nella prima parte del dossier (http://www.senato.it/service/PDF/PDFServer/BGT/01063826.pdf) del servizio Studi del Senato troviamo tutte le  schede informative con indicazione degli obiettivi, unità impiegate e spesa.

A queste vanno aggiunte tutte le missioni da prorogare (tabella a pagina 21, 22, 23, 24 del dossier) che sono 44 per un totale di 50.

Spesa complessiva per il 2018 leggiamo a pagina 9:

Attualmente nello stato di previsione del Ministero dell’economia e delle finanze, programma 5.8, cap. 3006/1 – Fondo per le missioni internazionali, ex articolo 4, comma 1 della legge n. 145 del 2016 -, sono appostati per il 2018 fondi pari a 995 milioni di euro.

995 milioni di euro.

Per le 44 proroghe la spesa prevista è di 683.985.478 euro, come da tabella a pagina 21, 22, 23, 24 del dossier.

Giusto per dare qualche informazione non vista sui media nostrani.

C’è poi la questione della ripartizione dei fondi da parte di un Paese che dice di andare in Niger per bloccare il flusso di migranti in arrivo dall’Africa centrale.

E’ curioso avere un così grande problema di gestione dei flussi in arrivo dall’Africa e destinare solo il 16% (dato in aumento dal 9% del 2017 per la presenza delle nuove missioni di cui sopra) dei fondi per missioni internazionali al continente interessato. A pagina 71 del dossier i grafici con la ripartizione dei fondi per  il 2017 e 2018.

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