Tra le innumerevoli riforme epocali fatte dal governo Renzi c’è quella del F.O.I.A. (Freedom of Information Act) all’italiana.
In parole povere la riforma che dovrebbe dare ai cittadini il libero accesso ai documenti della P.A. (Pubblica Amministrazione).
Trasparenza for all!
Come on, everybody… Pio Pio Pio, Pio Pio Pio, Pio Pio Pio!
Eravamo partiti da qui: https://www.riparteilfuturo.it/blog/articoli/l%E2%80%99italia-ha-finalmente-un-freedom-of-information-act (1)
E’ stato bello partecipare e credere che ogni tanto lor signori potessero dare ascolto al popolo.
Ma nel libro delle fiabe del nostro tempo i finali non sono quelli di Walt Disney, bensì solo e sempre quelli di Giambattista Basile.
E allora? Beh, oggi siamo qui: http://www.anticorruzione.it/portal/public/classic/AttivitaAutorita/ConsultazioniOnLine/_consultazioni?id=544f96270a778042088db51f93d46ce0 (2)
In pratica, come spiega bene Vitalba Azzolini ospitata sul blog di Mario Seminerio (http://phastidio.net/2016/11/24/foia-allitaliana-fatta-la-regola-lanac-trova-le-numerose-deroghe/)(3), se i cittadini vorranno accedere ai documenti della P.A. dovranno munirsi di santa pazienza, un buon rosario (per chi ci crede) e sperare di non incappare in solerti funzionari che pur di non perdere il posto inventeranno la qualunque per impedirvi di ottenere ciò che dovrebbe spettare di diritto al popolo, ovvero sapere come diavolo vengono spesi i soldi pubblici.
Dice, ma che c’entra l’A.N.A.C. (Autorità Nazionale Anti Corruzione)?
Ma il Governo non ha già fatto un bel Decreto erga omnes?
Sì, lo ha fatto, ma è talmente (e volutamente) generico che l’A.N.A.C. è stata investita del compito di mettere i puntini sulle “i”.
Quindi ricordate che oltre alla dotazione di cui sopra se vorrete realmente imbarcarvi per la lunga e perigliosa strada che conduce all’agognata trasparenza vi converrà munirvi anche di documenti come questo: http://www.anticorruzione.it/portal/rest/jcr/repository/collaboration/Digital%20Assets/anacdocs/Attivita/ConsultazioniOnline/20161111/CO.accesso.civico.11.11.16.pdf (4)
Cos’è?
E’ lo SCHEMA LINEE GUIDA RECANTI INDICAZIONI OPERATIVE AI FINI DELLA DEFINIZIONE DELLE ESCLUSIONI E DEI LIMITI ALL’ACCESSO CIVICO DI CUI ALL’ART. 5 CO. 2 DEL D.LGS. 33/2013
In altri termini è la dimostrazione che questo Governo non sta rottamando/innovando nulla, e sta anzi usando la burocrazia per impedire l’accesso dei cittadini ai documenti della P.A.
Ah, si noti che lo pongono in consultazione fino al 28 novembre. C’è anche il modulo per le osservazioni di cui, siamo certi, terranno conto.
Così che poi non si possa dire che non ve lo avevano detto (ma perché il popolo sapeva dell’esistenza di tale consultazione?).
Il documento somiglia tanto al meraviglioso nuovo articolo 70 della Costituzione, quello che “semplifica” il processo legislativo facendolo diventare un guazzabuglio medievale.
Lì portano i processi legislativi da 1 a indefiniti (i tecnici pro SI’ e pro NO al momento ne hanno individuati da un minimo di 7 ad un massimo di 12).
Qui per dirci come possiamo avere accesso ai documenti della P.A. ci regalano 29 pagine di:
- Accessi (Civico e Generalizzato)
- Ambiti (Soggettivo e Oggettivo)
- Eccezioni (Assolute, e qui segue lungo elenco)
- Distinzioni
- Limiti (Eccezioni Relative e Qualificate)
Si consiglia la lettura integrale, ma i punti 8.2 e 8.3 sono i più divertenti, ovvero quelli che impediranno l’accesso nella maggior parte dei casi.
Tanto per chiarire che i documenti non li vedremo mai a meno che non siano inutili.
With many thanks to our heroes:
“Lady Marian” Marianna Madia & “Sir Penguin” Matthew Renzi
N.B.: Si inglesizza un po’ per li semplice fatto che la pur sempre perfida Albione il F.O.I.A. fatto come si deve ce l’ha da tempo e la nostra purtroppo è solo una copia sbiadita.
Post Scriptum
Novembre 2012 (Tweet di Renzi per le primarie 2012 – https://twitter.com/matteorenzi/status/265788037894635522)(5):
«b. Trasparenza totale secondo il modello del Freedom of Information Act.
Qualsiasi documento, anche non ufficiale, e qualsiasi informazione inerente a qualsiasi amministrazione pubblica (con la sola eccezione dei documenti secretati con apposito provvedimento motivato) deve essere accessibile a chiunque, senza necessità di una richiesta motivata; nessun mandato di pagamento può essere efficace se non sarà disponibile on line, corredato da tutta la relativa documentazione».
28 Febbraio 2014 (Discorso di insediamento del Governo Renzi):
“Non siamo per sottrarre responsabilità ai dirigenti, siamo per dargliele tutte; vorremmo che la parola accountability trovasse una traduzione in italiano, perché vi sono le responsabilità erariali, quelle penali e quelle civili, però non ve n’è una da mancato raggiungimento degli obiettivi, se non a livello teorico: questa, però, è una sfida di buon senso, che nell’arco di quattro anni può essere vinta e affrontata se partiamo subito e se abbiamo anche il coraggio – lasciatemelo dire – di far emergere in modo netto, chiaro ed evidente che ogni centesimo speso dalla pubblica amministrazione debba essere visibile on line da parte di tutti.
Questo significa non semplicemente il Freedom of Information Act, ma un meccanismo di rivoluzione nel rapporto tra cittadini e pubblica amministrazione tale per cui il cittadino può verificare giorno dopo giorno ogni gesto che fa il proprio rappresentante”.
A futura memoria.
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Links Utili
(3) http://phastidio.net/2016/11/24/foia-allitaliana-fatta-la-regola-lanac-trova-le-numerose-deroghe/
(5) https://twitter.com/matteorenzi/status/265788037894635522