Lunedì sera la prima parte di “Presa Diretta“, oggi uno speciale di “Cuore e Denari” su Radio24.
L’Anticipo Pensionistico, meglio noto come APE, torna di moda in vista della prima bozza di Legge di Bilancio 2017.
Consiglio la visione del programma di Iacona (http://www.presadiretta.rai.it/dl/portali/site/page/Page-053c03ed-0ef6-4b0c-9e6f-9801066c32d8.html), ma soprattutto l’ascolto del programma di Radio24 (http://www.radio24.ilsole24ore.com/programma/cuoridenari/trasmissione-settembre-2016-120231-gSLA6inY1B) nel quale il tema è stato svicerato meglio a mio avviso.
Si parla dunque del sistema che questo Governo intende mettere in piedi per “andare incontro” a coloro che sono stati penalizzati dalla famigerata “Riforma Fornero“.
Apprendiamo infatti che secondo la maggior parte dei giornalai (il massimo è il Tempo con un “Renzi smonta la Fornero Pensione a 63 anni e 7 mesi” – http://www.iltempo.it/economia/2016/09/13/renzi-smonta-la-fornero-pensione-a-63-anni-e-7-mesi-1.1572838) italioti la mossa del Governo in carica sarebbe voluta e in favore dei lavoratori.
Purtroppo non è così ed è facilmente dimostrabile proprio grazie alla signora Fornero.
In breve nel 2011 fa capolino la cosiddetta “Riforma Fornero”.
Cosa ci dicono? Che la fanno nell’ambito dell’operazione “Salva Italia“, come da nome del Decreto, perché occorre trovare i soldi per mettere in sicurezza i conti del Paese.
In realtà questo è il primo passo verso la privatizzazione del sistema pensionistico italiano.
E oggi ci presentano l’Anticipo Pensionistico con cui dicono di voler sanare la ferita aperta dalla Fornero.
In realtà siamo di fronte al secondo passo verso la privatizzazione del sistema pensionistico italiano. E questo Governo non ha fatto altro che aprire il cassetto contenente la legge già scritta da altri per approvarla e portare avanti il disegno di privatizzazione.
Per capire meglio ci aiutano come di consueto i documenti facilmente reperibili in rete.
E’ il 2000 quando la signora Fornero partecipa in qualità di relatore al convegno organizzato da Mediobanca “SCENARI SULLA PREVIDENZA PRIVATA E PUBBLICA” (http://www.mbres.it/it/publications/outlook-private-and-public-pension-schemes-italy).
In buona sostanza in questo convegno si definiscono modi e tempi coi quali il sistema pensionistico italian o dovrà essere messo in mano ai privati, in particolare banche e assicurazioni.
Questo è il PDF con tutti gli interventi: https://www.mbres.it/sites/default/files/resources/download_it/scenari_atti.pdf
Consiglio la lettura da pagina 131 a 139 (sono solo 8 pagine, forza!). E’ l’intervento della signora Fornero.
Leggiamo le conclusioni:
Oltre ad auspicare ulteriori correzioni al vigente ordinamento, ritengono che si debba compiere al più presto un primo passo verso l’avvio – nell’ambito del sistema obbligatorio, e indipendentemente da quanto sta avvenendo, con tempi e intensità necessariamente limitati, sul fronte della previdenza complementare di una copertura a capitalizzazione.
E poi:
Riconoscono che, nella sua prima fase, il processo implica un aumento, e non una riduzione, dell’onere complessivo della previdenza, e che questa fase non può avere termine prima di alcuni decenni.
Ovvero, abbiamo detto al popolo bue che di fatto privatizzare è uguale a diminuire la spesa. Ebbene qui dico ai miei amici che invece i costi della previdenza aumenteranno, almeno nel breve termine. Per il lungo termine evidentemente non abbiamo idea. Tanto a noi che ce frega! tra poco avremo per le mani la gallina dalle uova d’oro (Vedi alla voce previdenza e INPS).
E qui c’è l’ipotesi, tutta da dimostrare, che col tempo la capitalizzazione, come la chiama lei, ovvero privatizzazione detta a modo mio, che alla fine i costi andranno a diminuire. Già!
Attribuiscono alla capitalizzazione un rendimento atteso superiore a quello della ripartizione, con conseguente abbassamento, a regime, del costo di ogni dato livello di copertura previdenziale.
Ma questo è solo l’inizio, utile da riesumare per fare chiarezza.
Qui abbiamo una bella intervista del 2012 al giornalista Paolo Barnard nella quale è possibile ricostruire la storia pregressa e avere un’idea chiara di cosa stia accadendo ora al netto delle chiacchiere dei “narratori” al Governo: http://www.libreidee.org/2012/12/barnard-pensioni-private-ecco-a-chi-obbedisce-la-fornero/
Faccio notare questo passaggio:
Al Salone del Risparmio dell’aprile 2012, con tutti i big della finanza presenti (nonché lettere di plauso di Monti e Napolitano), la Fornero rassicura il settore privato: “Qualsiasi lavoro finanziato da fondi pubblici è escluso”, chiarisce. Problema: “Per i fondi pensione privati il bicchiere è ancora mezzo vuoto?” Niente paura: “Il governo farà la sua parte”.
Chiaro no?
In definitiva ribadisco che, a meno di non aver lasciato il cervello in ferie ad oltranza, è chiaro come oggi il Governo non stia ponendo rimedio ad una ingiustizia (ma ve la raccontano così), ma sia all’opera per proseguire nel solco tracciato dal Governo Monti.
E infatti la signora Fornero giusto ieri ha ribadito che la sua riforma pensionistica resta in vigore e quindi passa il principio che bisogna pagare la pensione con i propri contributi. Nessuna controriforma quindi. (http://www.ilsussidiario.net/News/Lavoro/2016/9/13/RIFORMA-PENSIONI-2016-Ape-c-e-l-intesa-in-pensione-a-63-anni-Oggi-13-settembre-news-e-ultime-notizie-live-/722707/).
Su Elsa Fornero e la sua “Riforma” è giusto sapere che:
http://www.paolobarnard.info/intervento_mostra_go.php?id=516 (“Curriculum” di Elsa Fornero)
http://www.paolobarnard.info/intervento_mostra_go.php?id=404 (Spunti contro le balle del Governo Monti dal World Economic Forum di Davos)
http://www.paolobarnard.info/intervento_mostra_go.php?id=504 (World Pension Summit – Quando Elsa Fornero disse: “I cambiamenti portati dalla riforma delle pensioni del governo Monti erano necessari per compiacere i mercati finanziari, altrimenti i mercati avrebbero devastato l’Italia.”)