Quattro mesi al voto.

Lunedì 16 Maggio c’è stato il tanto agognato confronto, o qualcosa di simile.

A distanza di quattro mesi dall’annuncio della senatrice Finocchiaro che prometteva l’inizio della campagna a sostegno del SI’ finalmente ho assistito ad un confronto pubblico sulla Riforma della Costituzione.

In questi  giorni ha fatto il giro del web il video dell’incontro con il Ministro delle Riforme Maria Elena Boschi all’Università degli Studi di Catania.

Un’ora e quaranta circa per presentare agli studenti dell’ateneo siciliano la riforma costituzionale nell’ambito della campagna di informazione sul referendum di Ottobre.

Qui il video integrale: http://www.scuolasuperiorecatania.it/incontro-con-lon-maria-elena-boschi/

Il video sta girando in rete perché Alessio Grancagnolo, studente di Giurisprudenza, è intervenuto con una raffica di domande e critiche nei confronti della riforma (l’intervento di Grancagnolo: https://coordinamentodemocraziacostituzionale.net/2016/05/19/il-paese-ha-bisogno-di-piccoli-atti-di-coraggio-a-partire-dal-quotidiano/).

Intervento appassionato da ascoltare perché ha posto alcune delle questioni portate alla ribalta dal comitato per il NO al referendum.

Attenzione però perché vedo molti osannare Grancagnolo per il coraggio dimostrato e attaccare il Minstro. Lui ha avuto coraggio e ha posto domande importanti.

Ma… ho appena finito di visionare l’intero filmato e devo dire che intanto la parte introduttiva fatta dal Ministro merita un ascolto attento. Si sviluppa tra i motivi che hanno portato alla riforma e un assaggio di questioni di merito che fino ad ora nessun esponente governativo aveva toccato.

Poi sono iniziati gli interventi degli studenti e sottolineo che nessuno di loro è stato tenero.

Domande di metodo e di merito hanno impegnato il Ministro in un contraddittorio che Boschi ha, a mio avviso, sostenuto ottimamente rispondendo punto su punto ad ogni questione sollevata.

Poi è stata la volta di Grancagnolo che ha proposto il suo intervento fiume che avrebbe meritato di poter essere esposto per intero, ma è stato più volte interrotto dal rettore Giacomo Pignataro con obiezioni sul tempo doppio utilizzato rispetto agli altri e la classica scusa del Ministro che doveva poi presenziare ad un altro incontro pubblico.

Qui c’è un elemento che mi ha alquanto infastidito.

Il rettore ha detto testualmente che “Questo è un incontro tra il Ministro e gli studenti. Non era previsto alcun contraddittorio.”

Vien da chiedersi allora perché è stata data la parola agli studenti. Non so, il rettore pensava che si sarebbero susseguiti interventi adulatori? Dovrebbe invece esser contento di avere degli studenti con le palle.

Altro elemento importante.

Con tutto il rispetto per gli studenti che sono intervenuti il confronto che attendo, e che probabilmente non vedrà mai la luce, è quello con i costituzionalisti che partecipano al comitato per il NO.

Per me è fondamentale un confronto testo alla mano per entrare nei meccanismi di questa riforma e analizzarli alla luce del sole in modo che si possa aiutare gli italiani a capire. E questo possono farlo coloro che hanno la conoscenza e l’esperienza giusta per non lasciare spazio alle sottili, furbesche argomentazioni utilizzate in questo incontro da Boschi. Gli studenti per forza di cose non sono in grado di sostenere questo tipo di contraddittorio che deve portare a galla tutte le magagne di questa riforma. I loro sono buoni semi, ma qui servono le piante adulte.

Questi ragazzi hanno posto domande puntuali, ma il rischio per loro è di sentirsi dire dal Ministro, come accaduto a Grancagnolo, che le questioni sollevate sono farina del sacco di altri che loro semplicemente veicolano e riportano senza (sottinteso) sapere bene di cosa stanno parlando.

Bene hanno fatto i ragazzi a far capire a Boschi che non si trovava di fronte un consesso di adoratori, ma che loro hanno testa, cuore e ragioni da vendere.

Resta però fondamentale che il confronto pubblico si faccia tra Renzi e Boschi da una parte ed esponenti del NO di grande levatura e preparazione dall’altra.

Attenzione perché Boschi non è impreparata come qualcuno vorrebbe far credere e sa come affrontare un contraddittorio. Resta da stabilire se sia in grado di reggere ad un livello più alto, e qui avrei dei dubbi, ma fino a quando non sarà messa alla prova…

Occorre mettere questi “figli costituenti” di fronte a chi sa non solo attaccare, ma anche parare e colpire.

Perché le ragioni del NO sono molteplici, più che valide e meritano risposta, ma se andiamo avanti così si rischia di non farle emergere nel modo giusto. E sono certo che a qualcuno va proprio bene così.

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