Così definiscono la Champions quelli che se ne intendono. E così è stato anche ieri sera.
Alla faccia di quelli (ed erano tantissimi anche tra gli juventini) che pensavano che alla Juve occorresse un miracolo per passare il turno i ragazzi di mister Allegri hanno dimostrato per l’ennesima volta di essere all’altezza dei più grandi club d’Europa e del Mondo. Ricordiamo infatti che in un anno la Juve si è confrontata con le tre squadre più forti del lotto, ha eliminato il Real, ha retto l’urto in finale col Barca e infine ha fatto soffrire fino alla fine il Bayern.
Impostazione perfetta, pressing intelligente, concessione di un possesso palla elevato ma sterile all’avversario e prontezza nello sfruttare ogni minima indecisione degli uomini di Guardiola.
Così la Juve ha costruito un match di alto livello nel quale è andata meritatamente sullo 0-2 e ha avuto due colossali occasioni per marcare il terzo gol che avrebbe chiuso i giochi in largo anticipo.
Si diceva dei dettagli. Peccato per Cuadrado su cui Neuer ha sfoderato il classico miracolo in chiusura di primo tempo. Peccato per Morata che ad inizio ripresa si è divorato per l’ennesima volta la difesa avversaria e solo uno stinco di Alaba (che così si è fatto perdonare con gli interessi l’errore sul primo gol bianconero) ha evitato per pochi centimetri che arrivasse il gol del k.o. E peccato anche per quel terzo gol che in realtà la Juve aveva segnato con lo stesso Morata (splendido pallonetto di prima intenzione), ma che l’assistente del signor Eriksson ha reso vano alzando la bandierina nonostante la posizione fosse regolare.
E ancora i dettagli la fanno da padrone quando proprio uno dei due grandi vecchi, il buon Patrizio Evra, tradisce mancando il rinvio a due minuti dal termine innescando il cross di Coman e la rete di Muller. Errore doppiato nei supplementari quando sempre Patrizio rinvia corto di testa sui piedi di Alcantara che dialoga con Muller e fulmina Buffon per il 3-2.
Cose che capitano e per le quali non sarebbe giusto dare addosso al buon Patrizio.
Ciò che conta è che la Juve ha costretto il Bayern ad aggrapparsi ai dettagli per uscire vivo dalla doppia sfida coi nostri leoni.
Ora manca l’ultimo step che consiste nel prendere coscienza di essere al livello di questi squadroni (anche se il Barca resta per me inarrivabile e battibile per chiunque solo in partita secca). I prossimi due anni saranno quelli in cui la Juve dovrà raccogliere quanto seminato.
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Tra i singoli l’unico neo è quello del doppio errore di Evra che però non mi sento di flagellare oltre modo. I migliori Morata, Cuadrado e Alex Sandro che hanno fatto ballare il Bayern per gran parte della gara. Bene anche il trio in mezzo con Hernanes meno in vista ma fondamentale a fare da metronomo, Pogba finalmente al gol in una partita di quelle che contano e sempre in palla per tutti i 120 minuti, e Khedira che conferma di essere acquisto di altissimo livello internazionale con il suo saper essere ovunque sia in attacco che in difesa fino a quando ha avuto energie da spendere. La difesa ha fatto fatica nel momento in cui hanno iniziato a piovere un po’ troppi cross in mezzo, segno che l’età avanza per qualcuno e la Juve dovrà cercare nuovi innesti di qualità soprattutto sugli esterni (anche se Lichtsteiner è andato molto meglio rispetto ad altre esibizioni) per dare nuova linfa al reparto.
Dall’altra parte grandissima prova di Douglas Costa, un giocatore veramente eccezionale. E poi c’è quel Coman che proprio da Torino è partito in estate per andare al Bayern e ieri ha punito la Juve. E viene in mente che Llorente col suo gol a Siviglia ci ha tolto il primato nel girone e King ci ha di fatto estromesso dalla Champions con la sua immensa classe. Anche qui, questione di dettagli.
Discorso a parte per Allegri. Da quando ho pensato che fosse meglio cambiare ha innestato la marcia più alta e non ha più mollato. Mister, spero che questo sia solo l’inizio di un lungo sodalizio perché un pensierino più consistente alla vittoria finale dopo partite come questa lo possiamo legittimamente fare. Non dimentichiamo mai che questa squadra ripartiva quest’anno dal post Vidal-Pirlo-Tevez con innesti che secondo la vulgata popolare non erano all’altezza. E invece, anche grazie al gran lavoro del mister, questi ragazzi hanno dimostrato e stanno di mostrando di valere i migliori club del Mondo.
Ai milioni di idioti anti juventini che se lo sono preso in mano ieri sera diciamo solo un paio di cose.
1) Fuori la Juve resta solo la Lazio (farò il tifo alla grande già da oggi sperando nell’impresa degli uomini di mister Pioli) e il ranking non potrà essere migliorato. Avremmo potuto superare l’Inghilterra e riconquistare la quarta squadra. Per qualcuno sarebbe stato importante visto che sul campo non riesce nemmeno a vedere col binocolo le prime tre posizioni.
2) Auguro ai tifosi di una certa squadra della mia zona (non faccio nomi, ma non è il Milan) di poter vivere abbastanza a lungo da vedere la loro squadra nel campionato che le compete, ovvero il Nazionale Dilettanti. Perché è ora che si dica senza peli sulla lingua che senza Champions il prossimo anno dovranno smobilitare e che sono falliti (i conti parlano chiaro, -140 mln a bilancio e -450 mln di passività) da almeno tre anni (e sono buono). Manca solo il timbro che il sistema non vuole proprio mettere, come ha invece fatto in passato con Parma, Napoli e Fiorentina. Ma chissà, prima o poi anche chi ha i santi in Paradiso…
E ora sotto col derby perché alla Juve funziona così, terminata una partita, vada come vada, si pensa subito alla prossima.