C’è un che di inquietante nell’intervista rilasciata dal ministro Piercarlo Padoan a ilSole24ore il due giorni fa (leggi qui).
Si parla di crisi bancarie e di soluzioni.
Sembra quasi di sentir parlare uno di quei geni dell’economia che inventarono i mutui sub prime (I subprime sono prestiti o mutui erogati a clienti definiti “ad alto rischio”. Sono chiamati prestiti subprime perché a causa delle loro caratteristiche e del maggiore rischio a cui sottopongono il creditore sono definiti di qualità non primaria, ossia inferiore ai debiti primari (prime) che rappresentano dei prestiti erogati in favore di soggetti con una storia creditizia e delle garanzie sufficientemente affidabili. Quelli da cui partì il crollo del sistema finanziario made in USA, con conseguenze anche alle nostre latitudini).
E quali sarebbero le soluzioni, o meglio la soluzione? Tadan! La Bad Bank in salsa europea.
E già, perché ora non si può più procedere al salvataggio delle banche con intervento pubblico diretto da parte dello stato ma si deve rendere conto a mamma Europa e alla sua Commissione, e soprattutto bisogna sottostare alle sue decisioni. E’ però permesso proporre di quale morte morire, sai mai che a lor signori l’idea piaccia.
Allora non resta che lasciare libero sfogo alla propria fantasia e proporre. Ed è ciò che ha fatto in questi giorni Padoan.
Dunque, per risolvere i problemi legati ai crediti inesigibili delle banche nostrane (siamo al 16,7% sul totale. Tanto per fare un confronto in Germania stanno al 3,4%) l’idea è quella di creare una bad bank che inglobi tutti questi crediti e li metta sul mercato, magari con la garanzia della B.E.I. (Banca Europea Investimenti).
Due elementi mi hanno comlpito.
Per prima cosa ci vuole una garanzia (pubblica) di ferro per pensare di proporre questo tipo di prodotto al mercato, altrimenti la risposta potrebbe essere al di sotto delle attese. Staremo a vedere se l’apparente apertura della B.E.I. si tradurrà in fatti oppure no.
Il secondo punto emerge dalle parole di Padoan :
Ci vuole un avvio, come per varare una nave. Bisogna varare una nave che poi procede per conto proprio, con l’economia che migliora sarà più facile. Il prezzo sarà determinato quando ci sarà uno scambio fra domanda e offerta, solo allora potremmo saperlo, in questo momento non posso dire altro, si tratta di scegliere un meccanismo che faciliti gli scambi.
Letto bene?
Padoan sta per varare una nave. Non ha idea di dove andrà e conta sul miglioramento dell’economia. Farà mica la fine del Titanic?
Ora, l’economia in miglioramento? Fare un giro d’orizzonte per esempio su materie prime (leggi qui) e Baltic Dry Index (leggi qui) racconta un mondo che sta entrando definitivamente in una fase di stallo alquanto preoccupante se non definitiva. Senza dover andare a leggere altri indici i cui dati sono inequivocabili e non hanno certo il segno più ci andrei più cauto anche perché è sempre lui che ha detto che la stagnazione secolare (ne avevamo parlato qui) è qualcosa di più di una mera ipotesi.
Ammettere poi candidamente di non avere la minima idea di cosa si stia andando a fare e dove si andrà a parare mi sembra non degno di un ministro dell’economia. Lo potrei fare io che non capisco una mazza di queste cose (ma ogni tanto mi metto a studiare e qualcosa il mio unico neurone in movimento intercetta).
Ripeto il concetto iniziale. Sembra di essere di fronte ai geni dei subprime.
Lì si erogavano mutui a chi già non poteva ripagarne altri, ovvero mutuo su mutuo, geniale per l’appunto. E poi via con altri prodotti finanziari dove venivano inseriti questi crediti inesigibili, ovvero con valore pari a zero. E il cetriolo globale viaggiava per terra e per mare.
Qui abbiamo di nuovo crediti inesigibili, ovvero con valore zero, sul groppone delle banche? E che facciamo? Li mettiamo sul mercato come prodotto su cui investire. Elementare Watson!
E’ noto peraltro come ci siano quelli che io definirei “delinquenti finanziari” che sarebbero anche pronti a prendere la palla al balzo per speculare.
Ma perché alla fine del giro del fumo, come diceva il buon Guzzanti-Tremonti, il cetriolo globale ce lo dobbiamo sempre prendere noi in quel posto?
Tra l’altro questa mattina seguivo il programma di Giannino & Co. “I conti della belva” e ho appreso come nell’affaire Veneto Banca 1.500 soci “altolocati” siano stati salvati prima che si procedesse alla svalutazione delle azioni con la trasformazione della banca in S.p.a. e hanno così potuto salvare i propri denari grazie ad un accordo con JP Morgan. La banca americana ha acquistato 35,5 miliardi di azioni da questo gruppo di soci che chiedevano di uscire e il presidente della banca si è impegnato ad acquistare un pacchetto di mutui ipotecari vitalizi dalla banca americana. Ovviamente la banca si difende ma qualche imprenditore escluso dalla lista dei fortunati si è leggermente incazzato e ha denunciato la cosa. Ora tutto finisce sotto la lente di ingrandimento della Consob, ovvero nel nulla. E ci sono di nuovo dentro dei mutui made in USA, e se li sono pure comprati, oddio no!
Insomma il concetto finale è chiaro, il sistema va avanti e bene così. Quando una banca sbaglia pagano i fessi. I 1.500 altolocati la scampano due mesi prima del disastro mentre i fessi che chiedevano conto di ciò che accadeva da più di un anno restano col cerino in mano e devono pure ringraziare di averci rimesso.
Avanti così!