Vai sul sito del MEF e leggi il comunicato : Entrate tributarie: a gennaio-novembre 2015 aumentano del 9,2%. Bene il gettito di Irpef (+11,2%), Ires (+67,9%) e IVA (+4,4%) (leggi il comunicato).
Scorri la pagina e ti spiegano tecnicamente come sono maturate queste cifre e le maggiori entrate tributarie dei primi nove mesi del 2015.
Tutto bene se non fosse che il MEF si dimentica di dirci se la pressione fiscale nei primi nove mesi del 2015 sia aumentata o diminuita rispetto allo stesso periodo del 2014. Ci sarà mica qualcosa da nascondere?
Nessun problema, basta andare sul sito dell’ISTAT che pubblica il Conto economico trimestrale delle Amministrazioni pubbliche. (leggi la sintesi e il PDF completo).
Nel documento ISTAT si evince che:
La pressione fiscale è stata pari nel terzo trimestre al 41,4%, in lieve aumento (+0,1 punti percentuali rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente). Nella media dei primi tre trimestri, la pressione fiscale è stata del 41,2%, stabile rispetto al medesimo periodo del 2014.
Quindi abbiamo un aumento di 0,1 punti percentuali sul terzo trimestre e una “sostanziale” – perché a conti fatti sarebbe stato più corretto aggiungere questo aggettivo – stabilità nei primi nove mesi dell’anno. Infatti il computo dei primi tre trimestri è leggermente superiore per quanto concerne il 2015. Parliamo di quei famigerati “zero virgola” che tanto infastidiscono il premier e che qui certificano di un lieve aumento della pressione fiscale.
Ora, nulla vieta di pensare che il quarto trimestre possa essere quello che, a patto di stare sotto il 50,3% del medesimo periodo dello scorso anno nello stesso periodo, ci permetterà di dire che nel 2015 c’è stato un calo della pressione fiscale. Oppure possiamo sempre essere fiduciosi grazie ad abolizioni ed abbassamenti di imposte in arrivo per il 2016.
Ad oggi però il 2015 non segna una inversione di tendenza e lo Stato italiano continua a drenare sempre più soldi dalle tasche dei cittadini.
Attendiamo l’aprile 2016 per i dati definitivi di ISTAT e speriamo che le voci giunte da Bruxelles sull’ostilità, che potrebbe essere propedeutica ad un eventuale euro-niet, verso la manovra teoricamente espansiva e in deficit varata dal Governo si sgonfino, sempre che questo basti per segnare finalmente un calo deciso della pressione fiscale.
Perché stando con Winston Churchill:
Una nazione che si tassa nella speranza di diventare prospera è come un uomo in piedi in un secchio che cerca di sollevarsi tirando il manico